Capitolo 9 - Victoria

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Ho la sensazione che il cuore mi si fermi di colpo. Anzi no, batte ad un ritmo forsennato. Sono i miei muscoli ad essere completamente atrofizzati, infatti non riesco a voltarmi.

Lo sento sghignazzare, molto probabilmente perché si è accorto del mio irrigidimento.

Prendo un respiro profondo. Mel mi guarda ancora con gli occhi sbarrati, al ché le ammicco e mi volto, improvvisamente rinsavita.

-Mr Butler, in realtà è lei che dovrebbe tentare un approccio dopo aver offerto un drink ad una ragazza. Le faccio notare che è passata un'ora e mezza prima che venisse a salutarmi.-

Sorrido, sicura di me, e continuo.

-E non amo attendere, Mr Butler, quindi le sue attenzioni sono al quanto sgradite al momento.-

Cerco di trattenere la risata isterica che mi pizzica la gola, mentre vedo i suoi occhi scurirsi.

-La prego, vada e riprovi la prossima volta, magari sarà più fortunato.-

Guardo per un secondo la sua espressione dapprima basita, poi divertita, e ora shockata.

Eh già, caro il mio professore. Ha appena ricevuto un due di picche senza aver neppure iniziato a provarci sul serio.

Batto di nuovo il cinque con me stessa, mi volto ed invito Mel ad allontanarci.

Occhi Blu non batte ciglio, l'ho davvero shockato! Si vede che è abituato ad avere intorno centinaia di ochette starnazzanti che darebbero un rene purché si accorga di loro.

-Wow, ci è rimasto secco!- esclama Mel, alzando ed abbassando velocemente le sopracciglia.

-Sei una tosta! Io mi sarei sciolta!-

Beh, l'ho fatto, penso tra me e me, mentre le sorrido.

Sento ancora le gambe di gelatina dovute alla forte scarica di adrenalina. Manco avessi fatto una gara in moto bendata.

Mel ed io ci accomodiamo sugli sgabelli al bancone.

Il nuovo barman adocchia Mel nuovamente, e le si avvicina subito.

-Che prendete, bambole?-

Ha appena detto davvero bambole? Alzo gli occhi al cielo. Muoio di sete e, anche se ho bevuto già abbastanza ordino un altro rum e coca.

-Per me un Cosmopolitan!-

-E per me, lo stesso che ha preso lei.-

Damon si siede sullo sgabello accanto al mio, mentre Mel scambia due chiacchiere con il bel cameriere.

Ancora lui! Davvero non è abituato ad essere respinto?

Mi guardo le mani che ho in grembo, sperando che la nuova nail art sia diventata improvvisamente così interessante da non farmi girare verso Damon.

Mi distraggo lo stesso, però, perché sento il suo profumo virile ma dolce.

-Devo averti fatto arrabbiare molto, oggi.-, esordisce, con il solito ghigno stampato su quel viso stupendo.

-Veramente mi fa arrabbiare molto sentirmi presa in giro. Lei mi ha fatto credere di essere uno studente. Perché indossava quella stupida felpa dell'università, e perché poi, ha voluto incontrarmi in persona, invece che spiegarmi del corso di tutorato al telefono?-.

La rabbia per l'accaduto mi imporpora il viso, per cui dico tutto d'un fiato, senza voltarmi verso di lui.

-Guardami in faccia, e smetti di darmi il lei. Non siamo in aula, e poi mi fa sentire tremendamente vecchio.-

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