2

24.9K 320 9
                                    

Oh mamma.

-Miss George? È proprio lei?- boccheggio e scuoto la testa per riprendermi dall'impatto -Si, si sono io- l'uomo davanti a me scoppia in una risatina -Wow, è cresciuta dall'ultima volta che l'ho vista- deglutisco -Sono passati tre anni dall'ultima volta che mi ha vista signore, sarebbe problematico se non fossi cambiata- annuisce con un sorrisino beffardo -Mi auguro che però abbia mantenuto il suo stesso caratterino, era quello che la distingueva dagli altri alunni che mi ronzavano intorno- annuisco senza interrompere il contatto visivo con lui. -Su questo non c'è ombra di dubbio- la metro si ferma e io scendo, seguita da lui. -Dove è diretta, miss George?- mi guardo intorno -Dovrebbe esserci il mio amico qui da qualche parte- lo vedo pensieroso. -Il ragazzino che aveva i capelli rasati- annuisco -Si, lui, siamo qui insieme-,-Ma non dovreste essere a scuola?- sorrido e agito la mano quando vedo Liam. -Si, ma è il mio compleanno, siamo venuti a Londra a fare un giro- Perché gli sto dando così tante spiegazioni? -Oh, auguri allora- lo ringrazio e Liam mi raggiunge, mi guarda confuso e guarda l'uomo vicino a me. -Liam, ti ricordi di lui? Sai il... il professor Styles- il mio migliore amico annuisce -Oh, certo- adesso sono quasi alti uguali. Rimango sorpresa quando noto che il signor Styles non degna di uno sguardo Liam. -Visto che è il suo compleanno miss George, stasera le offro una cena, a meno che non abbia già altri impegni- la mia bocca si apre dalla sorpresa. Mi sta invitando ad uscire? -Ehm... non, non so se-,-Perfetto, si faccia trovare proprio qui, alle otto- porta lo sguardo su Liam. -Signor Payne- detto questo, gira i tacchi e si allontana tra la folla. È un sogno, per forza.

La giornata con Liam è stata davvero stancante, i negozi a Londra non finiscono mai, esattamente come la voglia di entrare in ognuno. -Ma quindi andrai alla cena con il professore?- me ne ero quasi dimenticata. -Non so Liam... mi fa un po' strano, è vero che adesso non insegna più a me direttamente, ma l'ha comunque fatto ed è un uomo molto più grande di me. Non so cosa fare, ma non posso neanche non presentarmi se lui mi aspetta- lo vedo pensieroso -Alla fine ci guadagni una cena fuori, non ti preoccupare troppo, fatti carina e vacci- annuisco abbassando lo sguardo. -Ti racconto cosa succede poi- Liam mi stringe in un abbraccio veloce ed entro in casa salutandolo un'ultima volta con la mano. Sono circa le sei, ho due ore di tempo prepararmi e andare dove ha detto Mr. Styles. -Ciao- sussulto, mia madre -Ciao mamma, stasera ceno fuori- mi osserva -Esci di nuovo?- annuisco -Uhm... si, con...Liam- non è convinta -Ma che cosa sei venuta a casa a fare se eri già con lui?- scrollo le spalle -Per cambiarmi- non ci crede del tutto, ma sparisco dietro le scale senza lasciarle il tempo di aprire di nuovo bocca.

Dopo essermi fatta la doccia e aver reso mossi i miei capelli, mi avvicino allo specchio e inizio a truccarmi. Non esagero, solo dell'eye-liner, mascara e del rossetto rosso non troppo acceso. Vado nella mia stanza e decido di indossare un vestitino nero e delle scarpe non troppo alte. Dallo scollo sulla schiena si intravede il reggiseno leopardato, mi piace. Esco velocemente di casa dopo aver salutato la mamma e chiudo la porta.

È imbarazzante da morire. Sono le undici più o meno, ho trovato il professor Styles nell'esatto posto che mi aveva indicato e siamo andati a cenare in un piccolo ristorante più o meno di lusso, cena offerta da lui. Abbiamo parlato del più e del meno, di come sono cambiate le cose e ogni secondo che ho passato a sentirlo parlare, ho immaginato la sua bocca, che si muoveva alle parole, su di me, non so dove esattamente, ma a contatto col mio corpo. Ha detto di chiamarlo Harry dato che ormai non è più il mio professore, e così ho fatto. Lui è così ... dannatamente, fottutamente sexy in ogni minimo movimento. Adesso stiamo andando alla sua macchina, mi accompagnerà a casa. Salgo al mio posto del passeggero e lui a quello del guidatore, poi si gira e mi osserva. -Sei davvero, davvero bella in questo vestito- abbasso lo sguardo, non so quante volte l'ha detto. Harry mette in moto e io porto lo sguardo fuori dal finestrino. Sussulto improvvisamente, quando la sua mano si appoggia sul mio ginocchio. Porto velocemente lo sguardo su di lui, sta guardando la strada. La sua mano sale verso il mio interno coscia e la fermi velocemente. -Harry...- Non so se è uscito di più come una protesta o come un gemito. Avvampo e lui sorride malizioso. -Oh dai, non sei più una bambina- tengo lo sguardo fisso sulla sua mano indirizzata verso sotto la mia gonna, la fermo di nuovo. -Harry, ti prego- se ci prova di nuovo non sono sicura che lo fermerei ancora. -Ti senti come mi preghi? Non è per fermarmi, è per farlo, lo hai voluto tutta la sera, che c'è adesso?- la mia bocca si apre, si è accorto che me lo sarei scopato sul tavolo del ristorante? -Lascia fare al tuo papino- un gemito esce dalla mia bocca quando sento pronunciare questa parola. La sua mano si sposta ancora, non la fermo. Anzi, porto le mie ai lati dei miei fianchi, appoggiate al sedile e lo lascio fare. Le sue dita corrono veloci sulle mie gambe e alzano la gonna. La macchina si ferma e io rimango ad aspettare. Chiudo gli occhi quando le sue dita si appoggiano al tessuto delle mie mutandine, premendo leggermente. -Oh, Harry- appoggio la testa al sedile e spalanco le gambe quando sposta il tessuto ormai leggermente bagnato. Le sue dita cominciano a muoversi sulla mia intimità e a sfregare prima lentamente,poi sempre più velocemente. Il mio respiro diventa sempre più pesante e il mio corpo vuole sempre di più. Sento i miei gemiti riempire la macchina finché non sento la sua voce -Voglio che fai quello che hai aspettato per tutta la sera, miss George, vieni per me, adesso, vieni per papino- la velocità delle sue dita aumenta ancora e io vengo, come ha detto lui. Apro gli occhi in segno di protesta quando le sue dita mi abbandonano, mi guarda compiaciuto e io abbasso lo sguardo sul suo corpo, sull'evidente rigonfiamento nei suoi pantaloni. Devo... -Tranquilla- mi strizza l'occhio come se leggesse i miei pensieri. -Per questa volta farò da solo a casa- mi sento avvampare e la macchina riparte. non posso credere a quello che è appena successo, ma sicuramente lo vorrei rifare anche subito. -Sai... dovremmo rifarlo- porto lo sguardo su di lui e non so cosa rispondere. -Mi piace farti godere - abbasso lo sguardo. Cosa dovrei rispondere? Che a me è piaciuto farmi fottere dalle sue dita? -Non dici niente?- deglutisco e prendo un respiro profondo, se voglio rivederlo devo rispondere adesso -Si, dobbiamo rifarlo- sorride maliziosamente. -Ti sono piaciute le dita di papino, si?- ridacchio. -Papino?- mi guarda e gira una curva -È eccitante- cazzo se lo è. -Bene papino, quando lo rifacciamo?- Harry si ferma davanti a casa mia. -Ti cerco io- sorrido e annuisco scendendo dalla macchina. -Grazie per la cena. E anche per l'orgasmo- gli faccio l'occhiolino mentre Harry scoppia a ridere. -Se dobbiamo rifarlo decido io un nome da darti- mi guarda in attesa. -Buonanotte, daddy-

No, It's Daddy |H.S.|Where stories live. Discover now