Capitolo 4

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Era passata una settimana, e per tutto questo tempo non facevo altro che occuparmi di lui come un bambino.

Lo stavo aspettando come sempre davanti alla strada con Janine

"Quello stronzo! Un giorno gliela farò pagare di brutto!"

Le sorrisi dolcemente

"Non serve"

Arrivò il principino così lo salutai e andammo, non potevo più ascoltare la musica, non potevo più scherzare, non potevo più fare niente a meno che non fossi di ritorno verso casa mia.

Finito l'orario scolastico uscimmo dalla scuola e mentre camminavo con Janine dei bulli la disturbarono, la presero e io reagii

"Lasciatela"

"Perché sennò che fai?"

Mi avvicinai a loro e sferrai un calcio nelle palle al ragazzo che la teneva, erano tre, non era mai capitato che fossero così tanti, Janine si liberò e mi guardava mentre cercavo di slacciarmi dalla presa di quei tre idioti

"Stupida scappa!"

Le abbaiai io (si perché sono un cane rabbioso)

"Ahahah, ci divertiremmo con te allora"

Janine scappò mentre io cercavo di liberarmi dalle mani di quei tre, quando mi prese uno tirando le mie braccia in alto cercando di baciarmi, chiusi gli occhi in un primo momento, non volevo una cosa del genere, ma non potevo fare niente, era più forte di me.

Quando vidi un destro piantarsi nella mascella del tipo che mi lasciò subito cadendo a terra

"Stupidi cosa credevate di fare?!"

I tre lo guardarono un pò increduli

"Chi sei tu? Il suo ragazzo?"

Gli chiesero

"Si, non dovete toccarla, ne lei, né la sua migliore amica"

( il mio ragazzo... Il mio ragazzo?! Così, senza permesso.. Fa tutto da solo)

Era serio, strano per uno come lui, non mi aspettavo avesse questo lato...

"Scusa scusa, non sapevamo fosse fidanzata"

"Beh, non lo fate mai più"

I tre se ne andarono e non appena girarono l'angolo Michael scosse la mano, sicuramente si era fatto male

"Tutto a posto?"

Chiese lui mentre gli guardavo le nocche leggermente rosee

"Io si, ti fa male?"

"Un pò"

Ammise lui

"Dai, vieni a casa mia che ci mettiamo il ghiaccio"

"Ma ci sono i tuoi.."

"I miei si alzano alle 5 e tornano la notte alle 4, dormono a lavoro in pratica"

Così ci avviammo a casa mia

"Quindi è qui che abiti"

Disse appena inchiavai la porta di quella villetta dove abitavo

(nah.. In realtà stiamo andando a rubare a casa di altri, io dormo sotto i ponti come i barboni)

"Si, abito qui"

Entrammo e lui cominciò a guardarsi intorno

"E così se fai qualcosa i tuoi non lo sanno"

Mi voltai per richiudere la porta

"Ho 16 anni, sono ancora vergine perché sono una sfigata e che altro... ah si, ho sempre usato letto e divano per dormire"

(È un maniaco sessuale di notte.. Me lo sento)

Mi diressi verso la cucina posta subito a destra della porta e presi dal frigo una bustina di ghiaccio

"Dammi la mano"

"Non voglio sposarti adesso"

(Ahahahahahah... Non sei spiritoso) risi e gli porsi la mia

"Dammi la mano dai"

Si avvicinò e mise la sua mano sulla mia, era enorme, appoggiai sopra il ghiaccio e lui la ritrasse subito ansimando dal dolore

"Ti ho messo un po di ghiaccio, non venire qui in cucina che macchi tutto"

Rise

"Se ti metti una maglia meno scollata potrei evitare"

Smile. ~Mika~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora