capitolo 4

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Sono a pochi passi da casa e sento il profumo del pane fatto da Henrie, ancora mi ricorda la mia infanzia e le belle giornate che passavo qui, con il sole che batteva sempre sulla mia fronte, ed Henrie... amava prendermi a cavalluccio ed io ridevo così tanto, so di avere pochi ricordi di quando ero piccola, ma questo lo custodisco gelosamente.

-"Cara! Finalmente! Dove sei stata?" Domanda incuriosito e preoccupato Henrie 

-"Peter mi ha fatto vedere il frutteto... scusa se ho fatto tardi."
Rispondo io con ancora in mano la mela.

-"lo vedo bene che hai fatto visita al melo dei Volterra..."

i Volterra eh... -"penso che domani parleremo, io e Peter, faremo un'altra passeggiata, mi farà fare un giro" resto col fiato sospeso per un attimo -"almeno così mi ha detto ecco"

-"Peter eh? beh lui.. lui è un bravo ragazzo Cara, dovresti fare amicizia con Jack qualche volta solo... con moderazione ecco, con garbo"

Annuisco, ma cosa prende a tutti con questo ragazzo, è nato dentro una campana di cristallo mi chiedo, non ho voglia di parlare con Jack, spero solo che questo rapporto di indifferenza sparisca il più presto possibile, temi che sarà molto difficile quindi è meglio tenermi lontana.

-"Bhe? Non stare qui a crogiolarti Cara! Datti da fare! Nella cantina puoi trovare zucchine, pomodori, fagiolini e qualche carota. Prendi tutto quello che ti serve per fare una minestra coi fiocchi!"

Non si replica quando Henrie da gli ordini. Mi avvicino alla cantina, è sempre stata così sporca e così fredda, sul tavolo vedo la cesta con la verdura, basta prenderla e andare in cucina per far spuntare un sorriso sulla bocca di Henrie... gli piace capire che sa farsi intendere in una frase. Forse è così, o forse sono io che agisco senza troppi indugi.
Fornelli accesi, zucchine tagliate, fagiolini e pomodori sbucciati e le carote affettate, dentro un pentolone.
È tutto pronto in tavola, lo vedo rientrare a casa con ben 5 pagnotte, 2 le mette in tavola, altre due nella dispensa, l'altra la avvolge in un panno e la posa su uno scaffale.

-"domani mattina porterai questa pagnotta alla signora Volterra, hai capito?"
Io come sempre annuisco, lui si siede, assaggia, fa i complimenti per il pasto e comincia a mangiare a sfinimento.
Come al solito non si spicca una parola.
Fin quando lui con ancora del pane in bocca farfuglia:
-"quindi eri con Peter giusto?"

-"si..." rispondo io.

-"dovresti prendere esempio, sua zia ne parla sempre bene, dice che la aiuta, le agevola il lavoro come meglio può... ahaha e dice pure che sta sempre lontano dalle ragazze ahaha. Strano che abbia deciso di passare del tempo con te"
Accenno un sorriso forzato, non mi interessano i dettagli sulla vita di Peter, di certo non da Hnerie.

-"So a cosa pensi" dice lui, io getto uno sguardo incuriosito

-"come mai tanto monopolio su Jack... povero ragazzo..."
Ci risiamo...poggio il cucchiaio sul piatto, ingoio l'ultimo boccone e chiedo

-"cosa ha Jack?" 

-"bhe non... io non... hanno avuto un passato difficile entrambi questo è certo, si sono trovati orfani molti giovani e Jack non l'ha presa bene questo è... questo è certo ecco."

Adesso a tavola pariamo annegare nel silenzio e nell'angoscia. Henri butta una grassa risata 

-"ahahahahah, quel ragazzino eh?? non riesce a non entrare in conflitto con gli altri, a scuola faceva sempre a botte con i compagni e non studiava quasi mai" Henrie pensieroso si gratta la nuca e continua...

 -"i genitori non facevano altro che rimproverarlo ed elogiare suo fratello, quindi lui è cresciuto all'ombra di Peter anche se, Peter non ha mai fatto il gradasso con lui, certo non sono mai andati tanto d'accordo quei due, quante disgrazie poi..."

-"disgrazie..?" non capisco

-"ehm, eh, beh, ma d'altronde a noi che importa sono affari degli altri questi! Ricorda Cara, è bene guardare sempre nel proprio piatto di minestra! ahaha" si alza da tavola indaffarato a dare una rassettata.

-"penso di sì. Hai finito qui? io credo andrò a dormire"

-"come vuoi tu bambina! Buonanotte"

Henrie non l'ha mai voluto ammettere, ma è un gran chiacchierone, le informazioni nella sua bocca resistono poco quando sente la tentazione del pettegolezzo, e mio nonno.. beh, ha sempre ceduto. Ebbene di solito non mi interessano queste faccende, ma i nostri vicini... non importa. Salgo le scale, entro nella mia stanza, mi sciolgo le trecce, infilo la camicia da notte e mi addormento, o almeno cerco di farlo il più presto possibile.

Cuscino il primo giorno è andato, domani inizia alle 6.

I Tuoi Graffi Sulla Mia Pelle.Where stories live. Discover now