Capitolo 11

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"Cara che stai.."

-"Peter... poi parliamo"
Peter se ne va sbattendo la porta.
Mi precipito subito da Jack

-"Cara... che... che cosa ci fai qui?"
Pronuncia Jack a stento

-"shsh... Jack sanguini"

-"no.. non fa male"

Prendo una pezza e la imbevo nel secchio che ho a pochi centimetri di distanza passandogliela sul naso sanguinante e sul labbro, sto ben riuscendo a mantenere la calma, ma non mi aspettavo di vedere questa scena.

-"sono stata una stupida"

-"Cara non è colpa tua"

-"no Jack, non mentire, ho sbagliato, avrei dovuto essere più responsabile.
Parlerò io con lui."

-"non voglio che vai da lui"

-"per favore non ti preoccupare, va a letto adesso"

Mi guarda incerto.
I miei occhi rispondono timorosi.
Entriamo in casa e gradino dopo gradino lo sto accompagnando di sopra. Ho combinato un casino, ma proseguo per il corridoio ed entro nella prima porta di fronte le scale, deve essere la loro camera, ah.. un letto solo, la sua camera, deve essere la sua camera. Sento i suoi respiri pesanti, il suo volto viola dai lividi, i suoi abiti sporchi del sangue che gli è scivolato fin la camicia, passandomi una mano sulla fronte lo metto a letto e mi inginocchio vicino a lui. Chiude gli occhi piano piano avvicina la sua mano alla mia. Ora si ferma:

-"Cara..."
Mi dice con un velo di voce

-"Jack.."

-"grazie."

-"no.."
Devo andare. Mi alzo alzo per diriggermi verso la porta e con movimenti lenti si alza pure lui e viene verso di me, quei neri capelli arruffati, quei gialli occhi mi osservano con rammarico, mi sfiora scostando un ciuffo di capelli dal viso, io neppure lo guardo in quest'istante, ma lui mi da un bacio sul collo.
Vorrei restare, ma questo gesto inaspettato sa bastarmi, gli accarezzo la mano ed esco aprendo la porta.

Niente di ciò che ho visto ha senso, niente di ciò che sembra ne ha, descrivono Jack come un ragazzo sgarbato, e forse lo è, ma è Peter che ho visto con i pugni stretti ad attaccarlo. Peter.

Esco di casa e lo ritrovo nel retro dell'abitazione, va avanti ed indietro, per l'agitazione probabilmente.

-"Peter.. perchè l'hai fatto?" Dico ad alta volce

-"Cara..."
Avvicina la sua mano al mio viso ma io la scosto violentemente.

-"ma l'ho fatto per te"
Continua

-"per me? Non devi mai più far male a tuo fratello per me. Hai saputo del bacio non è vero? Beh la colpa non è sua"

-"Cara lui non ti deve toccare, perchè non voglio che ti faccia del male, fidati io lo conosco.."

-"Peter ma lui non mi fa del male!"

-"Cara non lo conosci, lui agisce senza pensare, e farà così sempre.. per quanto riguarda il bacio, wow, non me lo aspettavo" io accigliata abbasso lo sguardo


-"Cara non ci conosciamo io e te, non ancora, ma non mi sono mai sentito tanto a mio agio con qualcuno sin dal primo incontro, sarò stato stupido ma ho creduto anche se solo per un secondo che tu ed io.."

-"Peter ti chiedo scusa.. ma Jack con me è stato sincero, non so il perchè di quel bacio, ma è successo, e non devi fare del male a Jack per questo"

-"E' ok Cara, va bene. Non volevo dare di matto, ma quando mi ha detto che ti ha baciata e che tu.. tu c'eri cascata così facilmente, Cara tu non sai com'è lui, non sai cosa arriverebbe a fare"

-"aspetta un'attimo... te l'ha detto lui?"
Il cuore mi si ferma per un istante. Prendo un grosso respiro e poi cerco di buttarlo fuori.

-"Sì.. Chi se no, non volevo parlare con lui, volevo solo esser certo fosse andato tutto bene, poi lui ha cominciato a dire di un bacio, con aria soddisfatta mi ha risposto 'la ragazza non è affatto male' parlava di te come se ti avesse preso in giro, Cara non mi immaginavo si sarebbe avvicinato a te ma.. io so che è fatto così, quello che non sapevo è che ci saresti cascata così facilmente; insomma non sono riuscito a sopportarlo, ti derideva, abbiamo cominciato a discutere e poi siamo arrivati alle mani, io sono arrivato alle mani... lui..."

-"io non..."
Comincio a balbettare, è la prima volta che non riesco ad immaginarmi l'espressione del mio viso, Jack... mi ha usata, solo per vantarsene con suo fratello, Peter aveva ragione! Non mi sarei masi aspettata un gesto così vile, sono davvero una stupida.

Qualche goccia di lacrima mi scende sul viso, Peter si avvicina e mi stringe a se. I modi di fare di Peter mi ricordano quelli sinceri dei miei genitori quando riuscivano a farmi uscire dall'armadio e smettere di piangere... perché mi mancavano. Le sue parole così ottimiste mi ricordano quelle della nonna... quando mi parlava di lei, delle sue storie, quando mi parlava dell'amore, a beh adesso i suoi abbracci... Henrie.

-"che stupida"

-"no Cara ti prego non dire così"

Mi asciuga le lacrime e tirandomi dalla mano e ci sediamo a terra sull'erba fredda, ascoltando i grilli, illuminati dalla luce della luna.

-"Perer davvero mi dispiace, non avrei voluto che andasse così"
Gli dico dolcemente con quel volume di voce che si ha dopo un pianto.

-"Cara lo so... te l'ho detto, non ti puoi fidare, domani perchè non andiamo a fare quella passeggiata tra i meli? Ti va?"
Mi ero scordata che domani sarei rimasta da loro...

-"bhe domani... all'alba sono qui."

-"ahah non c'è bisogno che vieni all'alba"

-"no.. domani Henrie ha un'impegno e dovendo uscire di casa presto mi lascerà da voi e a quanto pare... tornerò a casa la mattina dopo, per via dei suoi impegni"

-"bene, abbiamo una giornata per girarci i pollici, dormirai con me madame?"
sbuffo un sorriso.

-"si è fatto tardi, Henrie si preoccuperà... devo andare."

-"si, a domani"
Siamo ancora seduti, lui si avvicina a me, ha quello sguardo di abbandono, ma meno distanza c'è tra noi due, già la pancia mi si contorce. Devo tornare da Henri.

I Tuoi Graffi Sulla Mia Pelle.Where stories live. Discover now