Wake Up, Papy

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...And Darling I will
Be in love with you till
We're seventy...

Le parole della sveglia di Harry suonavano nella stanza per metà vuota, nel giorno in cui si sarebbe deciso se sarebbe tornata ad essere condivisa o se, al contrario, avrebbe perso un membro per sempre.

Harry si svegliò e si vestì velocemente con una tuta e una canotta molto larga di Niall, quel giorno sarebbe stato lungo e faticoso, e camicie e stivaletti sarebbero stati un inutile ingombro.

Preparò una rapida colazione, sperando caldamente di non doverlo più fare in futuro, per poi andare a svegliare i due bimbi, che sarebbero stati a casa con Gemma e Nash, suo marito da cui avrebbe presto avuto un bambino.

"Buongiorno piccola mia, un'altra giornata è iniziata, come ci vogliamo vestire oggi?"

Kate era molto simile a Harry se si parlava di vestiti, voleva sempre essere perfetta, anche se questo le avrebbe impedito di stare comoda o di giocare al parco.

"Scegli tu Daddy, io se vuoi vado a svegliare Lukey!"

Harry acconsentì con un bacio sulla fronte della sua bambina ancora assonnata, che si dirigeva nella stanza del fratello minore illuminata dalla piccola lucetta.

Kate piano piano svegliò il piccolino, a suon di baci non ricambiati dal maschietto ancora intorpidito dal sonno, che trascinava la sorellina sempre di più sotto le coperte, finché questa non ne rimase completamente coperta e cascò di nuovo in sonni profondi.

Harry, nella stanza accanto, non vedendo tornare la sua bambina si accertò che non ci fossero problemi, quando notò i due fratelli abbracciati e nel mondo dei sogni, lontani dalla cattiveria della realtà.

Il riccio dovette combattere molto con se stesso, una parte di lui non voleva svegliare i due angioletti, ma il ricordo dell'operazione incombente e la possibilità di vedere di nuovo gli occhi azzurri del suo Niall lo indusse a scuotere i due per poi portarli in braccio a lavarsi.

Dopo aver consumato la colazione ed essersi vestiti, Luke e Kate accolsero calorosamente gli zii, e ammirarono il pancione che da lì a poco avrebbe liberato il loro cuginetto. Luke faceva squadra con Harry, i quali speravano di avere un bel maschietto con cui giocare a calcio, football e con i camioncini, mentre Niall stava dalla parte di Kate, e tifavano per l'arrivo di una femminuccia alla quale pettinare i capelli e da invitare ai tea party.

Dopo essersi raccomandato un'infinità di volte su cosa fare da mangiare e su che giochi fare in sua assenza, Harry salutò tutti e si incamminò verso l'ospedale a bordo del suo suv nero.

Niall amava tanto quell'auto, era alta e poteva di nuovo provare l'ebrezza di osservare il mondo non al livello delle gambe altrui, e Harry non poteva essere più felice di portare il suo biondo preferito e i suoi bimbi in giro sul suo Range Rover.

La distanza da coprire non era molto lunga, fattore purtroppo importante quando si era parlato di comprar casa, quindi Harry si ritrovò in un battibaleno al quarto piano, nella stanza 361 a stringere la mano di suo marito.

"Hey cucciolo, lo so che mi senti. Sei forte, per questo non ho indugiato a firmare la liberatoria per il tuo intervento: non sopporto più la mancanza dei tuoi occhi azzurri che mi fissano dagli spalti durante le partite, mi mancano le nostre coccole a letto o beh, quando gli abbracci fanno nascere qualcosa di più. Quindi per favore, esaudisci questo mio desiderio e quello dei bambini: torna a casa da noi, okay?"

Harry prese dal cassetto del comodino la fede di Niall e se la infilò nella collana con la croce, per poi lasciare la stanza affinché le infermiere potessero far uscire il letto del suo bell'addormentato.

Secret Letters ||Narry StoranWhere stories live. Discover now