Eighth Letter

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Quel giorno era iniziato come quello precedente, quello che veniva prima del precedente, insomma, Harry si era svegliato come tutte le mattine da quel maledetto giorno in cui l'altra metà del letto matrimoniale era vuota, vuota come il suo cuore. Harry ci aveva pensato a lungo, al motivo per cui doveva soffrire la mancanza del biondo, e la risposta era sempre la stessa, come gli ricordava la beneamata vocina che risiedeva nel suo cervello "Reputati fortunato ad averlo sposato e ad aver adottato due figli con lui, perché se fosse fatto della tua stessa pasta ora non avrebbe sicuramente quel tuo anello al dito". E in fondo era vero, Harry ringraziava sempre il cielo per il carattere fin troppo dolce del marito, nonostante tutto quello che aveva dovuto passare al liceo anche per colpa sua, sembrava che nulla fosse successo ai suoi occhi, ed era sempre pronto a dare un'altra possibilità. Ma quello che proprio non gli andava giù era perché dovesse soffrire anche e soprattutto Niall, come se non avesse avuto abbastanza croci nella sua vita.

Con questi pensieri si vestì e, dopo molti giorni decise di impugnare il rasoio per eliminare quello strato di barba incolto che lo faceva sembrare più vecchio e trasandato. Iniziò a spalmare la crema bianca sulle guance leggermente incavate, quando un risolino fece distogliere il suo sguardo dalla specchiera per dirigerlo più in basso, dove trovò una chioma di capelli spettinati a contornare un visino allegro e paffuto che riconobbe all'istante.

"Buongiorno amore mio, dormito bene?"

Chiese Harry al figlio minore avvolgendolo con le sue braccia possenti.

Subito il viso del piccolo si incupì.

"C'ela la signola cattiva che voleva poltalmi via e io ti chiamavo, ma tu non mi sentivi e..."

Luke venne interrotto da un suo singhiozzo, così Harry prese per mano Kate e insieme si diressero al salotto, la spalla di Harry bagnata dalle lacrime del piccolo.

"Tesoro non piangere, io e Papy te lo diciamo sempre che ormai tu sei nostro e nessuno ti può portare via di qua. Noi ti amiamo con tutti noi stessi e ti giuro che non succedera nulla di male finchè sarai vicino a noi okay?"

"Cloce sul cuole?"

Harry fece un grande sorriso vedendo la tenerezza del figlio, e baciando la sua testolina si segnò il petto.

"Croce sul cuore. Bimbi oggi Daddy si deve allenare, volete venire con me o vi porto a casa dello Zio Ed?"

"Con te, con te!"

Harry acconsentì e aiutò i bimbi a cambiarsi velocemente, Kate con un completo Nike grigio e rosa mentre Luke con una maglietta semplice, dato che alla fine degli allenamenti andava sempre a correre nel campo e il più delle volte si sporcava tutto.

Harry intanto si preparò e mise nel borsone la divisa della squadra e il diario di Niall, caso mai ai bambini fosse venuta voglia di leggere qualche pagina.

Quando tutti furono pronti i tre componenti della famiglia si diressero allo Starbucks per mangiare una colazione veloce, dato che Harry non amava cucinare di primo mattino (Solitamente era compito di Niall fare da mangiare...)

Preso il cibo ed essendo il locale pieno, Harry portò i figli in un parco vicino, dato che all'allenamento mancava ancora un po' di tempo, che avrebbe sicuramente destinato ai suoi figli.

"Daddy gualda! Le altalene!"

"Sì Lukey, ora mangia con calma così diventi grande e forte, poi ti porto a fare un giro sulle altalene okay?"

Luke annuì vigorosamente e si sistemò su una gamba del papà per bere il suo frullato, mentre sull'altra Kate leccava il gelato appena comprato.

Harry amava questi momenti, e li avrebbe amati ancora di più se al suo fianco ci fosse stato Niall, sicuramente impegnato ad ingozzarsi di Frappuccino e biscotti. Ringraziò almeno che non li avessero avvistati i paparazzi, anche perché se era con la sua famiglia doveva stare attento ad un marito claustrofobico ed epilettico (I Flash delle macchine fotografiche scatenavano convulsioni al biondo) e una figlia agorafobica dato il suo passato prima che gli Storan la adottassero.

"Daddy, avresti voglia di leggerci una pagina del diario di Papy?"

"Certo angelo mio, ma aspetta, mi ricordi dove siamo arrivati?"

Harry chiese estraendo dal borsone da palestra il quaderno del marito.

"Hai letto quando Papy clive alla nonna del mottlo"

Il riccio sorrise alle parole del secondogenito, gli ispirava tenerezza il modo in cui Niall affrontava il tema delicato della sua malattia con i figli, e come Luke prendesse alla lettera ciò che il suo Papy gli raccontava.

"Fatemi trovare il punto... Ah sì... Eccoci qua... Allora..."

Caro Harry,

Oggi a scuola tutti i tuoi compagni di squadra sembravano sapessero già della mia malattia, continuavano a spintonarmi e a prendersi gioco di me, come d'altronde tutti gli altri giorni... Molto probabilmente gli hai già riferito tutto anche se ti avevo pregato di non diffondere subito la notizia a tutta la scuola, ci sono già abbastanza ragioni per prendermi in gito, non mi sembrava il caso di aggiungerne un'altra ancora. Ma molto probabilmente non la pensi allo stesso modo, forse anche a te fa piacere che io sia preso di mira da tutti, solo che devi mantenere la tua bella immagine di ragazzo che aiuta tutti, ma sappi che dei tuoi cavolo di discorsi strappalacrime non me ne faccio niente, preferisco che mi si tiri un pugno piuttosto che mi si faccia la carità per poi sfottermi. Dio, Harry, pensavo veramente che fossi diverso, avevo sperato che potessimo essere almeno amici, ma ovviamente mi sbagliavo per l'ennesima volta... Mi chiedo, perché mai devo sempre innamorarmi delle persone sbagliate, o meglio, perché devo innamorarmi? Ormai lo dovrei sapere che nessuno mi vuole, ma sai, la speranza è l'ultima a morire, e forse essa morirà con me, prima o poi...

Il tuo deluso, Niall

Harry arrivò alla fine della lettera scosso dai singhiozzi, questa era la pagina che gli faceva più male leggere (Non che tutte le altre lo facessero sorridere, certo) perché non aveva capito quali potessero essere le conseguenze dicendo a tutti dell'esito degli esami di Niall, in cuor suo sperava di migliorare la situazione, pensava che sapendo della malattia di Niall almeno lo avrebbero lasciato perdere per un po'... Ma forse non conosceva ancora bene la scuola, e coloro che la frequentavano.

Il suo flusso di pensieri venne interrotto dalla voce squillante ma anche un po' preoccupata di Kate, che teneva in mano il cellulare squillante del padre, il quale aveva gli occhi troppo appannati dalle lacrime per leggere chi ci fosse all'altro capo.

"Pronto? ... Sì sono io ... Ah buongiorno ... Tutto bene? ... Come? ... Oddio si certo ... Arrivederci ..."

Erano bastati quei ventiquattro secondi di telefonata per far sprofondare Harry ancora più in basso nella desolazione.

"Daddy? Daddy stai bene? Che cosa succede?"

Harry era come paralizzato dalle parole appena sentite, non era riuscito nemmeno a realizzare cosa stesse veramente succedendo.

"Bimbi dobbiamo andare all'... ospedale... Papy sta male... Ha bisogno di noi".
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Weyla miei adorati lettori 💋
Innanzitutto mi scuso tantissimo per non aver postato un qualche ringraziamento per le 1000 visualizzazioni e le 100 stelline ma Wattpad in questi giorni non mi funziona così brillantemente... (Forse mi sta dicendo di smetterla di stare connessa 24 ore su 24, secondo voi è per questo?)
Comunque grazie a tutti, prima dell'ultimo capitolo eravamo quasi a 900 e ora siamo a 1200 quindi veramente GRAZIE 💞
Il mio regalo è questo aggiornamento in tempo record per me (Bradipa paralizzata) che mi piacerebbe tanto sapere se vi piace o no... Ho mischiato le lettere con la narrazione!
Come sempre se avete consigli o critiche scrivete nei commenti o in chat e boh... Un bacio zuccheroso a tutti 😘
Carola 🎀

Secret Letters ||Narry StoranWhere stories live. Discover now