RED

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"Cosa?! No avevamo deciso che questo piano lo facevi tu!" L'intero corridoio del secondo piano dell'istituto si volta in direzione della voce del ragazzo che a braccia conserte guarda l'amico con un'espressione di sfida e rabbia allo stesso tempo. Ashton e Calum erano stati messi in punizione per aver quasi distrutto il laboratorio di scienze, così ora dovevano collaborare nell'organizzazione del ballo di fine anno che si sarebbe tenuto tra una settimana.
Dopo aver sbuffato sonoramente Ashton strappa dalle mani di Calum i volantini pubblicitari del ballo per poi dirigersi a passo svelto lungo il corridoio.
"Ciao Mad, potresti per favore reggermi questi?" - mi passa il plico dei fogli che cerco di reggere assieme ai libri, mentre Ashton strappa del nastro adesivo e attacca un volantino all'armadietto accanto al mio.
"Vedi di attaccarli bene, alcuni si stanno già staccando!" - dice Calum appena ci raggiunge, guarda l'amico con un ghigno divertito mentre un braccio indica la fila degli armadietti alle sue spalle. Mi mordo il labbro per evitare di ridere vedendo l'espressione rabbiosa di Ashton che con un gesto fulmineo si riprende i fogli dalle mie mani, si avvia velocemente verso le scale che portano al piano superiore non prima di aver urlato all'amico: "È tutta colpa tua se ci ritroviamo a fare questo! Te l'avevo detto che era rischioso mischiare tutte quelle sostanze colorate!" Poi scompare tra tutti gli studenti che salgono la grande scalinata.
Non posso non ridere di gusto quando mi volto verso Calum che sta facendo delle smorfie divertimenti in direzione dell'amico. Quei due avevano un rapporto particolare, Cal faceva di tutto per fargli perdere le staffe, ma falliva sempre nel suo intento perchè Ashton sapeva mantenere la calma, la maggior parte delle volte.
"Allora, sei pronta per il ballo?" - mi chiede incamminandosi con me verso le scale. Alzo semplicemente le spalle in risposta, il ballo di fine anno non rientrava nei miei pensieri.
"Devi venirci per forza, insomma io e Ash siamo tra gli organizzatori non può che essere qualcosa di epico!" - esclama spalancando le braccia alla fine della frase - "E poi il preside ha chiesto a noi di suonare quella sera, non ha trovato nessun'altro"
Ride alle sue stesse parole scuotendo la testa, non erano di certo una vera e propria band, ma se la cavavano.
"Vedrò di esserci allora, non posso perdermi la vostra grande performance" - gli concedo alla fine, siamo arrivati davanti alla porta d'ingresso dell'istituto così mi fermo e mi volto in direzione di Calum, mi guarda con le mani nelle tasche dei jeans neri. Vuole chiedermi qualcosa, ma so già che non potrò dargli una risposta, perchè anche io mi chiedo la stessa cosa.
"Non ti ha detto niente, vero" - più che una domanda, suona come un'affermazione. Annuisco e stringo maggiormente i libri al petto.
Il giorno prima mi ha accompagnata a casa dopo scuola, il giorno dopo non c'era. Solo un messaggio "Mancherò per un pò, torno presto"
Era quasi una settimana e non avevo sue notizie, non avevamo sue notizie.
E mi sentivo strana, incompleta. Non ero più abituata ad essere sola, e ora che lui non c'era la solitudine era tornata a farmi visita.
È questo il prezzo da pagare quando ci si affida totalmente ad una persona.

La settimana era volata velocemente, l'ultimo periodo dell'anno scolastico è sempre frenetico, in più erano tutti elettrizzati per il ballo.
Sistemo l'orecchino e faccio un passo indietro per guardare la mia figura allo specchio. Il vestito fiorato è stretto fino alla vita per poi scendere ampio sopra il ginocchio.
È passato quasi un anno, sembra ieri che mi guardavo a questo specchio chiedendomi cosa sarebbe accaduto, cosa avrei dovuto aspettarmi. Fisicamente non sono cambiata molto, sono sempre la solita Eveline. Con la differenza che ora tutti mi conoscono come Mad, e devo tutto ad un ragazzo che ora come ora mi manca da morire. Vorrei fosse qui in questo momento, vorrei fosse lui che ora sta suonando il campanello di casa. Ma so che non è lui.
Prendo la giacca e mi dirigo al piano di sotto dove mi aspetta Ashton davanti all'ingresso. Si è offerto lui di accompagnarmi al ballo, dato che gli altri avevano già invitato qualcuno.
Gli sorrido quando gli sono davanti mentre lui mi guarda per qualche secondo e mi prende a braccetto.

La palestra della scuola è piena di gente, il pavimento è cosparso di palloncini colorati che io e Ashton cerchiamo di spostare facendoci strada tra le persone. Hanno fatto un buon lavoro con le decorazioni nonostante sia stato un peso per loro.
"Oh eccovi! Stanno già preparando gli strumenti" - dice Luke avvicinandosi. Sono molto eccitati, in fondo è la prima volta che si esibiscono in pubblico. Ashton annuisce e si allontana per raggiungere il palco dove stanno sistemando la sua batteria.
Luke guarda la figura sempre più lontana dell'amico strofinando le mani sui pantaloni, è agitato.
"Andrà tutto bene Luke" - cerco di rassicurarlo passandogli una mano sul braccio. Si volta per la prima volta verso di me e mi guarda negli occhi per qualche secondo. Tira un lungo respiro per poi farmi un piccolo sorriso, e mi fa ancora male pensare a cosa gli ho fatto. Mi do la colpa, ma so che non posso farci niente, non è un qualcosa che posso gestire io.
"Ora devo andare, a dopo"
Poi lo vedo raggiungere gli altri, e io sono sola al centro della pista da ballo. Mi guardo attorno, e tutti ballano. Io semplicemente sposto il peso da un piede all'altro, a disagio.
Deglutisco portando le mani sulla gonna ampia del vestito, mi manca.
E mi chiedo dove sia ora, cosa sta facendo, con chi è, perchè se ne andato, perchè non ha dato spiegazioni.
E ho paura. Ho paura perchè ora ho capito che senza di lui non so stare, non più ormai.

Un primo accordo di chitarra, poi cominciano a suonare.
Mi faccio spazio tra le persone che guardando verso il piccolo palco allestito in fondo alla palestra per essere più vicina.
Nonostante tutto, non sono male.
La gente comincia a muoversi a ritmo della cover di "Shut up and dance" che stanno suonando.
Ma loro sanno, io so, che manca qualcosa, qualcuno.
Sposto lo sguardo sulla sinistra del palco, dove doveva esserci lui e invece è vuoto. Torno a guardare i ragazzi che ora si sentono più a loro agio, e gli sorrido. Sono parte della mia vita ormai quei quattro pazzi.

I ragazzi hanno finito di esibirsi e stanno aiutando a smontare gli strumenti. Io prendo la giacca e vado fuori a prendere una boccata d'aria.
La musica si sente da fuori ovattata, e qualche ragazzo è appoggiato al muro della palestra a fumare con gli amici.
Io mi allontano un pò guardando il cielo stellato. Una coppia mi passa davanti mano nella mano, e sento una presenza dietro di me, mi sento osservata.
Vado più avanti e d'istinto porto una mano al collo. Stringo la goccia di pioggia nella mano e chiudo gli occhi.
"È una bella serata per un ballo, non credi? Forse sei fuori perchè non hai il cavaliere giusto"
Apro gli occhi lentamente, e vedo rosso.







SPAZIO AUTRICE:
Salve gente! Allora, ormai mancano credo 2 capitoli alla fine di Umbrella
Eh già, lo so, finalmente è finita penserete! Secondo voi come finirà?!
Lunedì ho un esame....e voglio morire! Che paura ragazzi!!
Detto questo, spero vi piaccia il capitolo!
Sara❤

Umbrella ~Michael Clifford~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora