Capitolo tre

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«La scorsa sera ti ho vista con Colen», disse Liz, guardandomi con malizia da sotto gli occhiali da sole e come una che la sapeva lunga.

Erano passati tre giorni dalla serata in discoteca, ma eravamo riuscite a vederci solo oggi perché lei era indaffarata con il trasloco.

Ora eravamo sdraiate sui lettini posti nel mio giardino a goderci quella meravigliosa giornata.

«Sì, due chiacchiere. Niente di che...», risposi vaga. Non volevo farmi coinvolgere in quell'argomento, anzi avrei voluto non se ne riparlasse più fino al prossimo secolo.

«Diventa sempre più figo, è incredibile», finse di fare un'innocua osservazione, ma io sapevo a che gioco stava giocando la mia cara migliore amica, ed io non avevo nessuna intenzione di cascarci.

«Carino», mi limitai a dire.

Liz gettò la testa all'indietro e rise fragorosamente, come se avesse appena sentito una barzelletta super divertente.

«Certo. Eppure lo guardavi come se fosse la cosa più bella che avessi mai visto», si morse il labbro per non ridere di nuovo.

«Stronzate! Lo guardo come guardo ogni singola persona su questa terra», dissi diventando sempre più nervosa e irascibile a parlare di lui, «Mi stai solo provocando», sbuffai subito dopo.

«Colen ti rende alquanto inalberata», notò, inarcando il sopracciglio e sfruttando il momento di silenzio per prendere un sorso della sua bibita.

«Lasciamo un attimo scemare l'argomento: Colen Morris, e parliamo del tipetto biondo che ci ha offerto le birre e poi si è seduto a parlare con te. O, almeno, a provare ad avere una conversazione con il demonio», continuò a stuzzicarmi, facendomi intendere che il demonio fossi proprio io.

«Mi hai stalkerata per bene a quanto pare. E pensare che ci ho messo un'ora buona a trovarti».

«Non potevo rovinarti due occasioni imperdibili», si tolse gli occhiali, facendomi l'occhiolino, e alzandosi a sedere sulla sdraio.

«E comunque, hai sviato l'argomento, come sempre. Cosa vi siete detti tu e quell'irresistibile ragazzo biondo?»

Sapevo che non avrebbe mollato la presa fino a quando non avrei ceduto. Liz era curiosa come un gatto.

«Nulla di importante. Me la sono filata dopo cinque minuti, era odioso», mentii, perché, per la verità, mi stavo divertendo a parlare con quello sconosciuto.

Per la prima volta non mi sentivo in imbarazzo a parlare con un ragazzo, mi  sembrava quasi di conoscerlo da una vita dopo un secondo e mezzo che aveva cominciato a parlare.

«Scusa se nomino di nuovo il nome di Dio invano, ma... Sky, devi cancellare dalla testa Colen e cominciare ad uscire con qualche ragazzo. Sul serio, non lo conosci nemmeno, come fa a piacerti così tanto?»

Solo a sentire il suo nome il mio cuore saltava un battito. Anzi, smetteva quasi di palpitare. Mi sentivo come su una montagna russa, nell'attimo prima di una discesa, dove il cuore sembra fermarsi per sempre.

«Non mi piace», risposi infastidita, volendo escludere categoricamente quella possibilità dalla mia testa, «Credo di essere solo infatuata», "o forse, a volte, certe sensazioni non puoi proprio spiegarle", pensai.

Liz si sdraiò di nuovo, indossò gli occhiali e rivolse lo sguardo verso il sole.

«Lo dimenticherai. È arrivato senza preavviso e farà altrettanto quando se ne andrà», affermò con una certa sicurezza che mi fece quasi spaventare, perché non ero sicura di voler ciò. Se mai fosse sparito di nuovo, volevo essere pronta.

Un amore all'improvviso, in un giorno come tanti.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang