Capitolo 3

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Mi fa male la testa, quel sorriso lo conosco già, è troppo familiare per essere quello di un ragazzo che conosco solo di vista.
Mi metto le cuffie perché con la musica riesco a ragionare meglio.
Faccio partire "L'amore dei Sonohra" e inizio a canticchiare.
"Sei un viaggio che non ha ne meta ne destinazione. Sei la terra di mezzo dove ho lascito il mio cuore..."
La musica si blocca, non ne so il motivo, prendo il telefono, tutto regolare, vabbè si sarà impallato come al solito.

Flashback
"Ehi ciao bimbo come ti chiami?"
"Io mi chiamo Lorenzo e tu?"
"Soraia, vieni a giocare con me?"
"Si dai andiamo sull'altalena, tu sali e io ti spingo!"
"Va bene!"
Dopo un po' che giocavamo arriva una donna.
"Lorenzo dai andiamo, dobbiamo partire e tornare a casa su!"
Lo saluto con la manina e lo guardo allontanarsi, rimanendo seduta sull'altalena.
Fine flashback

Non è possibile che sia lui!
Non riesco a crederci quindi metto velocemente il codice al telefono e lo chiamo.

"Ehi Soraia dimmi"
"Senti scusa se magari ho interrotto qualcosa che stavi facendo ma torna qui ti devo dire una cosa importante!"
"Okay aspettami arrivo"

Dopo circa dieci minuti arriva.
"Che mi dovevi dire?"
Dice conil fiato corto. Mi dispiace si sia messo a correre.
"Senti, non prendermi per matta ma ho avuto un Flashback, non so se eri tu.. per caso nel 2001 sei andato a Roma?"
"Sì perché?"
"Lorenzo ti ricordi se per caso eri andato ad un parco vicino al centro di Roma?"
...
Mi guarda come se stesse pensando poi fa una faccia scoinvolta e dice
"Oddio Soraia non ci posso credere eri tu la bambina che ho conosciuto li? Eri tu la bambina che ho spinto sull'altalena?"
"Si ero io Lorenzoo!"
Grido e lo abbraccio forte, come se fosse stato il mio migliore amico per chissà quanto tempo, invece ci siamo parlati solo poche volte, che sono bastate per capire che era di lui che avevo bisogno.. L'ho detto sul serio? Forse si.

"Soraia senti.."
Fa una pausa.. sono preoccupata per ciò che potrebbe dirmi. Avrà ricordato il bacio? Non lo so.
"Io non te l'ho detto ma ti ho riconosciuta dal primo momento in cui ti ho vista su... Questa panchina, è per questo che quel giorno mi sono seduto vicino a te"
"È perché non me l'hai detto?"
"Perché come hai potuto notare quel giorno non avevo molta voglia di ricordare..."
"Scusa."
Riesco a dire semplicemente, lo abbraccio e lui si fa scendere una lacrima che però caccia via subito.
Come vorrei avere il coraggio di dirgli che io la provo qualcosa per lui.
Forse una mezza idea ce l'ho, però ho paura di fare una cazzata.
"Fa male trattenere le lacrime quando devi piangere, piangi, non puoi farci nulla, non lo puoi controllare."
Lui mi guarda e dice
"Ah sì? E chi te l'ha detto questo?"
"Beh... fammi pensare.." , faccio finta di riflettere su qualcosa.
"Me l'ha detto il ragazzo che ultimamente mi piace."
Inizio a mordermi il labbro e noto che le mie scarpe sono diventate molto interessanti in questo momento.
Lui mi alza il mento con due dita, mi guarda negli occhi e poi mi bacia.
Questo è un bacio diverso da quello di prima, mi bacia con più amore, come se quel bacio lo stesse aspettando da tempo.

Mi fermo e sorrido sulle sue labbra.. tutto questo è assurdo.
"Perché sorridi?"
Mi chiede a bassa voce
"Perché sono felice di averti reincontrata"
"Non sai quanto sono felice io."
...

(La mattina dopo)
<< Ho scelto me, tanto non capirà nessuno ed il migliore amico sarà il fumo, ho scelto me...>>
Sento il telefono squillare, mi sveglio di mala voglia e controllo chi mi stia chiamando.
Ah già, mi ero dimenticata che l'ho messa come suoneria della sveglia invece che per le chiamate.
Sono le 1O è tardissimo.
Mi alzo in fretta dal letto e vado a farmi una doccia veloce per poi indossare una felpa celeste, dei pantaloncini a vita alta blu scuro e naturalmente le mie inseparabili converse.
Scendo in cucina e trovo mia madre alle prese con i fornelli, stava preparando delle crêpes.

Finita la mia afferro il telefono e mando un messaggio a Lory chiedendogli se può venire sulla [nostra] panchina tra mezz'ora e fortunatamente è libero, quindi vado a truccarmi. Prendo borsa, cuffie, telefono, soldi ed esco di casa salutando.

"Ciao Lory"
Lo saluto con un bacio sulla guancia un po' in imbarazzo per quello che è successo il giorno prima.
"Soraia senti io le riconosco le ragazze imbarazzate quindi ora o mi spieghi perché o,... O io..."
"O tu?"
Rispondo ridendo
"O io non ti parlo più"
Dice mettendo un finto broncio e le braccia incrociate al petto
"È per quello che è successo ieri?"
Mi chiede. Io non rispondo ma mi limito a fissare il pavimento ed a annuire.
"Non devi essere imbarazzata quando stai insieme a me capito?"
Mi chiede sottovoce con un tono rassicurante.
Ed anche questa volta annuisco e basta.
"Mi parli un po' di te?"
Gli chiedo per cambiare argomento.
"Beh che dire, mi chiamo Lorenzo Ostuni, sono nato a Torino il 7 Aprile 1995 e mi sono trasferito a Milano da circa sei mesi. Ascolto Skrillex ed adoro le saghe di fantascienza tipo Harry Potter, Maze Runner e altre; mi piacciono anche i Manga e gli Anime... I miei genitori si chiamano Sergio e Laura, sono figlio unico e beh ora sono qui a fare alla ragazza che mi piace la stessa domanda che mi ha fatto lei poco fa"
Cerco di stare calma.
"Allora, mi chiamo Soraia Luzzi, sono nata il 2 agosto 1997 a Roma, mi sono trasferita qui a Milano quando avevo 14 anni, i miei genitori si chiamano Angelica e Max, sono figlia unica anche io. Ascolto canzoni d'amore o depresse, amo leggere però preferisco le classiche storielle d'amore e ora sto per dire al ragazzo che mi piace che ricambio i suoi sentimenti."

Scusate per i molteplici errori che sicuramente ci saranno ma tanto in ogni caso a) sta storia la leggo solo io e b) non ho voglia di rileggere.
Bye.

My Smile - Lorenzo Ostuni & Stefano Lepri [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora