CAP.25⭐️

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Jennifer mi sorride, poi inizia a parlare come se al posto della mamma ci fosse stata lei.

"«Avevo 16 anni ed avevo appena rotto con il mio primo ragazzo che, avevo scoperto, era andato a letto con una ragazza di quinta per soddisfare il mio rifiuto. Frequentavo un Liceo Classico ed era il 19 novembre, o meglio, il quarto giorno in cui "occupavamo" la nostra scuola. D'improvviso io, insieme ad altri quattro ragazzi più grandi di me, fummo sorpresi da due alti poliziotti che iniziarono a fare domande. Erano le 11 di sera, c'erano due gradi, mi coprivo con delle coperte portate da casa e tutto ciò che avevo mangiato era una fetta di pizza.
"Allora? Cosa succede qui? Dobbiamo entrare o parlate da soli?" chiesero, e nessuno di noi rispose. Uno dei poliziotti, con degli occhi blu bellissimi anche al buio, si fece avanti, ci guardò, e disse
"Uno di voi venga con me, il resto andate dentro e per domani tutto questo deve finire", ci guardò ancora e mi indicò. "Tu, vieni" disse con aria arrogante Occhi Blu.
In quel momento avrei tanto preferito tirargli un pugno in faccia, più che dargli delle spiegazioni a riguardo. L'altro poliziotto salì in macchina, Occhi Blu mi guardò e disse:
"Non ti mangio, devi solo far finta di parlare mentre cerco di riempire questo verbale". Lo guardai stranita e chiesi di ripetere quanto detto. Lo ripeté e aggiunse che, nel caso in cui non fossi soddisfatta della soluzione, avrei potuto arrampicarmi sugli specchi per cercare scuse più adatte. Restai in silenzio. Fermò la penna, aveva la bocca socchiusa e per un attimo, probabilmente per la prima volta, i suoi occhi si incrociarono coi miei. Distolse lo sguardo. 
"Visto che non parli, perché non mi dici come ti chiami?" sospirai e lo risposi. Altre domande seguirono la prima e alla fine mi disse:
"Ascoltami, tu mi hai assicurato che entro domani finirete di fare questo atto illecito e sai che se questo non accadrà ci saranno delle sanzioni, ok?" non mi lasciò rispondere e andò via.
Una domenica più tardi, ero ad una festa in discoteca di un compagno di scuola. Provammo degli alcoolici, niente di forte. Il mio ex ragazzo si avvicinò e iniziò a provarci insistentemente, mentre io cercavo di scansarmi il più possibile.
Dopo circa dieci minuti sento delle mani che mi allontanarono. Non erano le mani di Miriam che cercava di tenermi lontana da lui e nemmeno del mio migliore amico. Erano le mani di qualcuno che non conoscevo ma, in ogni caso, delle mani forti e calde. Mi voltai e scoprii il volto di Occhi Blu, lo guardai un istante confusa.
"Pensavo avessi bisogno di aiuto" mi tolse le mani dai fianchi e fece un passo indietro.
"Scusami, non avrei dovuto". 
Disse con imbarazzo. Negai con la testa e lo rassicurai dicendogli di stare tranquillo. Si guardò la divisa e fece "Be', io sono in servizio quindi tutto ciò che posso fare è esserti d'aiuto nel caso in cui tu.." non finì quella frase perché continuai io "Un poliziotto in servizio può riaccompagnare a casa una studentessa che compie atti illeciti?"
Sorrise.
Fu la prima volta che lo vidi sorridere così bene, e tutt'oggi mi ripeto che quel sorriso, tra la musica di discoteca e le luci fastidiose, meritava di essere fotografato. Mi riaccompagnò a casa e prima di scendere mi disse che avrei potuto lasciargli il mio numero per assicurarlo, il mattino dopo, che avessi dormito bene.
Quasi ogni sera Occhi Blu mi portava a cena o a ballare, mi scriveva delle lettere e cantava delle serenate sotto casa mia. E questo non faceva altro che confermarmi il suo amore per me.»
Non è una storia bellissima? Poi quando la racconta mia mamma..le diventano lucidi gli occhi anche quando gliela richiedo per la centesima volta.
Comunque provaci anche tu, è questo che le ragazze vogliono." mi sorride, si alza e continua a riordinare i libri.
A quelle parole qualcosa scatta in me, afferro Bryan per il braccio e mi avvio a casa il più velocemente possibile.  

ALYCE'S POV.🌹
Giorni dopo.
Come ogni volta mi ritrovo sul letto a fissare il soffitto, con gli occhi lucidi. Non si è fatto sentire neanche una volta, a parte l'altro giorno a scuola in quel corridoio. Non so se credergli, so che mi ama, ma non mi convince.
Lo vorrei odiare per quello che sta facendo passare, ma proprio non ci riesco.
Mi affretto a trovare il telefono nella stanza che suona da non so quanto tempo.
5 chiamate perse da Elisabeth
La richiamo, e subito me me pento.
"ALYCE! MA CHE DIAMINE!" urla.
"Scusa, ma non sentivo il telefono"

Dopo alcuni minuti mia madre entra in camera, e venendomi piangere mi abbraccia a lungo.
"Amore mio, sii forte" sussurra e mi bacia la fronte. Dice che la cena è ormai pronta, ma non mi importa.
___
"Aly devi smetterla di piangere per uno così" mi dice Elisabeth.
"È impossibile"
"C'è la puoi fare. Passerà"
Si, passerà. Tranne lui.

VIVA TUMBLR
La storia del ragazzo dagli occhi blu l'ho presa da lì, ma tranquille, il resto è mio. Questa storia mi ha fatto venire un idea, qualcosa che a voi piacerà di sicuro
HAHAHA❤️

Principessa [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora