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POV LORENZO :

Le lacrime solcano il mio volto, una dopo l'altra, segnando per l'ennesima volta il mio viso.

Non può finire così. Arianna deve vivere perché è una persona fantastica. Non importa quanto io la possa amare perché l'ho trattata come una regina, mentre alle spalle tramavo contro di lei.

Mi volto verso di lei, per ammirare per l'ultima volta il suo splendido viso.

Ha gli occhi spalancati, lucidi per l'emozione. Trema tutta. E nonostante la felicità nei suoi occhi il suo corpo inizia a cedere sotto la forza immane della morte.

" Arianna... " .
Il mio è un sussurro, così cauto, per paura di sbagliare.

E se fosse solo un sogno...

Si alza a sedere e mi getta le braccia al collo, iniziando a versare lacrime sulla mia maglietta.

" Lory... Finalmente ti posso rivedere... Mi sei mancato tanto..." dice, singhiozzando. Ma la voce tradisce l'emozione.

" Arianna... Io ti amo... E volevo chiederti scusa per tutto quello che ti ho fatto... Non volevo tradirti, non volevo tradire la tua fiducia... Io... Io... Non volevo che dubitassi di me... Ma ero già in quel casino prima di te e non potevo abbandonare tutto così... Mi avrebbero ammazzato... Io... Chissà così ti avrebbero fatto... Io... Io... Non ci potevo pensare..."
Le parole escono da sole, senza fermarsi. Dopo tutto questo tempo, finalmente i miei nervi si distendono. Di sfogo a tutte le mie emozioni, a tutta l'ansia, a tutto il dolore, a tutto il rimorso... Finalmente sono vuoto.
Ma non vuoto in senso negativo. Non vuoto come se tutto mi fosse stato rubato, come se fossi insensibile a tutto e a tutti.
No, non così. Mi sento vuoto, libero. Come se tutto avesse avuto la possibilità di fuoriuscire e intraprendere la sua strada.

Vengo scosso dai miei pensieri da un improvviso lamento, un urlo agghiacciante, simile al verso di un mostro.

Mi volto verso Arianna e vedo la triste verità. Si tiene tremando l'orlo della maglietta e guarda spaventata l'enorme ferita che le squarcia la pancia.

" Oddio, no, oddio, Lory... Non voglio morire aiutami! Non voglio andarmene... " dice in preda al panico.

" Non morirai, adesso chiamo un elicottero... " dico per rassicurarla.

In realtà, non sono nemmeno sicuro che sopravviva. È una ferita molto grave ed è da molto tempo che è stata colpita.
Ho paura che non ce la faccia.

Ma ce la deve fare... Cazzo, sí, ce la deve fare...

Dopo poco tempo, che per me sembrava interminabile, arriva l'elicottero che carica su Arianna e me.

Mentre la guardo, di nuovo priva di sensi, mi sento malissimo. Sto perdendo l'amore della mia vita per una dannata cazzata e per uno spregevole malato mentale.

Arriviamo finalmente alla sede della ribellione e Arianna viene portato nel reparto interventi.
Un uomo alto muscoloso, affiancato da un'infermiera bassa e minuta, mi invitano a sedermi in sala d'attesa e aspettare.

" Ma non sapete chi sono io!!! " strepito, enfatizzando il tutto con un movimento eccessivo delle braccia.

" Si, generale, ma potrebbe disturbare i chirurghi. Ci dispiace, ma dovete rimanere qui. L'operazione è molto delicata e rischiosa ".

Dopo questo, se ne vanno via, lasciandomi solo, in balia della paura.
La paura non lascia scampo a nessuno, nemmeno ad un guerriero come me. È un'emozione che ti inghiotte in un secondo e non ti lascia andare più.

E così, il potente generale di entrambi gli eserciti, si siede impotente sulla sediolina blu di plastica e aspetta che qualcuno esca da quella maledetta sala.

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