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POV ARIANNA:

Il buio si è impossessato di me. Non vedo altro che oscurità. I ricordi si affacciano sulla mia mente, la mia vita mi passa davanti come un soffio di vento.

Lorenzo che entra agilmente nel rifugio.
Lorenzo che corre veloce.
Lorenzo che mi prende in braccio e mi porta in salvo.
Lorenzo che mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Lorenzo che si avvicina pericolosamente al mio viso.
Lorenzo che mi bacia.
Lorenzo che mi abbraccia.
Lorenzo vicino a me, il suo calore si propaga nell'aria.
Lorenzo che mi parla.
Lorenzo su di me.
Lorenzo, solo Lorenzo.

Quindi la mia vita è tutta incentrata su di lui? Io che cercavo di dimenticarmi di lui, di voltare pagina, di crearmi un nuovo futuro.
Invece io ho bisogno di lui, è il mio soffio vitale e senza di lui non sono nulla.

Voglio tornare da lui, riabbracciarlo, chiedergli scusa e rifugiarmi di nuovo tra quelle braccia esili ma forti e protettive. Sembrano fatte apposta per ospitare il mio corpo fragile e minuto.

Sto combattendo con tutte le mie forze, ma qualcosa mi trascina sempre il basso, verso l'oscurità.
Non so dove mi trovo, ma non riesco ad aprire gli occhi.

Ho paura. Non so dove sono. Cosa mi sta succedendo e con chi sono? Sono sola in questo oblio?

E se Federico ha fatto qualcosa a Lorenzo?

Non posso rimanere qui, senza aiutarlo. Lui è sempre stato accanto a me, pronto a sostenermi, a rialzarmi quando cadevo.

E io sono qui, come una vigliacca, ad aspettare che qualcuno mi venga a svegliare.

Improvvisamente vengo scossa e alzata da terra. Non vedo niente, ma percepisco qualcuno che grida aiuto. Sento dei passi affrettati e delle mani che approssivativamente cercano di medicarmi sullo stomaco.

Ma perché sullo stomaco, cosa mi sta succedendo?

All'improvviso un dolore atroce proprio su quel punto mi coglie alla sprovvista e sono costretta ad aprire gli occhi.

Solo un'immagine. Vedo il cielo stellato, coperto da alcuni volti ripiegati su di me. Uno in particolare mi interessa: Lorenzo.

È così preoccupato, è bianco come un lenzuolo. Non sa cosa fare, come me. È letteralmente in panico.
Finché non si gira verso di me e incrocia i miei occhi azzurri come lapislazzuli.

Restiamo lì, per qualche secondo a fissarci. I suoi occhi sono prima limpidi e sicuri, un po' sorpresi.
Dopo diventano sempre più velati, le iridi tremano. Finché non distoglie lo sguardo, grida qualcosa, mi prende in braccio e corre via.

Come sto bene tra queste braccia, come sto bene. Mi sento a casa, in qualunque situazione mi trovi.

Lo sento urlare " So io dove portarla ".

Dove? Dove mi vuoi portare?

Corre troppo veloce, la mia testa sbatte continuamente sul suo braccio, facendomi cadere di nuovo tra le mani dell'oscurità.

SPAZIO AUTRICE :

regalo di Natale in ritardo? Ahahahah godetevelo che siamo quasi alla fine della storia!
Vi voglio bene, grazie del sostegno che mi date! ❤
Buone feste! ❤

Con me per sempre! Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt