PRIMO CAPITOLO

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Uscii da scuola, controllando sul Cross-loud se avevo qualche chiamata persa.

Ebbene, Brody non mi aveva ancora chiamata.

Ma l'avrebbe fatto al più presto, appena saputo cosa avevo capito.

Mi chiamo Myra Deckow, ho diciassette anni e vivo nel settore degli Agricoltori.

Il mio ragazzo, Brody, è un bambino troppo cresciuto, con una noce al posto del cervello.

Giusto pochi minuti prima, infatti, la mia migliore amica Deanna lo aveva visto in compagnia di una mia compagna di classe, nonché figlia del Sindaco Houton, del settore degli Agricoltori, in atteggiamento non certo formale.

Ammetto che la vita qui non è delle migliori: noi ragazzi studiamo fino al compimento dei diciotto anni, dopodiché raggiungiamo i nostri genitori nei campi, e coltiviamo, coltiviamo, coltiviamo, per rifornire tutta Pangeah di frutta e verdura.

Mi diressi verso la fermata del volatreno, in attesa che qualche vibrazione facesse animare il piccolo disco rigido di ultima generazione che tenevo stretto in mano.

Brody non avrebbe chiamato. Sapevo com'era fatto. Ero una delle più belle ragazze del mio corso, questo lo sapevo, e lo tolleravo. Brody anche, era apprezzato, ed entrambi ci eravamo subito sentiti attratti l'uno all'altra sin dal primo sguardo.

La storia con lui durava ormai da cinque mesi, ma già dal secondo il nostro affetto era in parte diminuito, lasciando posto solo all'attrazione fisica. Eppure, l'idea di essere stata tradita lacerava il mio piccolo cuore in balìa degli ormoni adolescenziali.

Il volatreno si fermò di fronte a me, e salii, andandomi a sedere nell'ultima carrozza in fondo. Il Cross-loud non aveva ancora vibrato.

Il nervoso che mi provocava quella situazione era a dir poco frustrante. Non solo ero stata tradita, ma adesso ero anche lo zimbello di tutta la classe! Perché ovviamente, Jacky non si era limitata a farsi Brody, ma si era anche premurata di spargere ovunque la foto di loro due, con le bocche appiccicate, in tutta la nostra zona.

Jacky Houton era una ragazza dalle curve morbide, i capelli vellutati biondi e gli occhi azzurri come il cielo. Era, in poche parole, una pubblicità fatta persona.

Pensare che un tempo, eravamo state amiche.

I tempi cambiano.

Probabilmente, vivere in un altro momento sarebbe stato più semplice.

Chissà, forse gli anni duemiladuecento, con quella bizzarra moda dei capelli rasati a zero. O il duemilacento, quando esistevano ancora i continenti divisi.

Invece, nel 2433, la vita andava così. La Terra era un'unica massa chiamata Pangeah, e intorno a lei un unico grande mare, Pantalassah. La gente amava, e poi dimenticava. La gente tradiva, e poi rideva.

Arrivata alla mia fermata, scesi ed imboccai la piccola salita che costeggiava un campetto, dirigendomi verso casa.

Sapevo che sarei stata sola: mio fratello Micah era alla scuola primaria, e il martedì aveva il pomeriggio fino alle cinque. Mio padre, Lewis, se n'era andato un paio di anni prima, decidendo che una vita da single era più rilassante, rispetto a una vita da padre sposato.

Mia madre era in ospedale, malata. Aveva una rara malattia, curabile nell'arco di un'annetto, quindi in casa c'eravamo sempre io e Micah.

Entrai in casa e mi stesi sul divanetto nella sala, buttando a terra zaino, scarpe e giubbotto.

Il Cross-loud aveva finalmente vibrato: una chiamata di Deanna. Ignorai con un veloce messaggio, le avrei parlato dopo.

La mia vita era così sciatta. Così monotona, così ripetitiva, talmente tanto da far sembrare quei piccoli incidenti come degli episodi rari, inattesi e desiderati. Comela fuga di mio padre, la malattia di mia madre, e ora Brody.

Certo, ciò che ne conseguiva non era niente di piacevole: dolore forte, delusione, rammarico.

Mi presi del tempo per pensare alla situazione che stavo affrontando.

Brody, dopo ben cinque mesi, aveva deciso che non ero più abbastanza per lui.

Quando Deanna me l'aveva detto, avevo pensato subito "Uh fantastico! La gente parlerà di me!" perché io pensavo sempre a quello.

Volevo sempre essere al centro dell'attenzione.

Come quando, all'età di undici anni, avevo fatto cadere Micah dall'altalena, e lui si era spezzato il braccio. L'avevo guardato ridendo, e poi, davanti ai miei genitori, avevo detto che aveva fatto tutto da solo, e che l'avevo trovato e salvato io.

Mai avuti i sensi di colpa.

Io e mio fratello ci passiamo 9 anni, quindi non siamo mai riusciti ad essere particolarmente uniti: mentre lui imparava a leggere, io entravo nella fase della pubertà.

Mio fratello Micah ha otto anni, a differenza di me e mia madre, lui ha i capelli castani mossi che tiene lunghi fino alle spalle. Gli ripeto sempre che sembra una femmina.

Ha degli occhi accessi verde, che guizzano a destra e a sinistra, e non sta fermo un attimo. Mi da sui nervi molto spesso, ma in fondo gli voglio bene. In fondo.

Mi alzai e salii al piano superiore, entrando in bagno. Mi spogliai e mi feci una veloce doccia bollente, poi mi avvolsi in un accappatoio e corsi in camera mia, battendo i denti per il freddo.

A piedi nudi, salii ancora le scale ricoperte di moquette, andando in mansarda, dove c'era la mia camera: una lussuosa stanza colore rosso e oro, con letto a baldacchino da principessa.

Mi accostai di fronte allo specchio, e lasciai cadere l'accappatoio, osservando il mio corpo nudo allo specchio.

E così Brody non mi credeva all'altezza? Si era perso tanto.

Ripassai le curve del mio corpo con le mani aggraziate.

Ero piuttosto magra, con una pancia piatta e gambe lunghe e toniche. I seni erano piccoli, ma non era il massimo delle mie preoccupazioni. La pelle era chiara e delicata, ricoperta da lentiggini. Il viso assottigliato, dai tratti elfici, il naso a punta, i capelli ricci rossi fino al sedere, gli occhi neri e profondi.

Un sorriso compiaciuto si dipinse sul mio volto. Se volevo qualcosa, lo ottenevo. Brody si sarebbe accasciato ai miei piedi in cerca di disperato perdono.

E io lo avrei abbandonato.

Non mi definivo cattiva, ma piuttosto determinata, furba, decisa, forte.

Presi il Cross-loud e chiamai Deanna.

-Pronto?- rispose Deanna.

-Sono io.-

-Era ora che ti facessi viva! Cos'hai intenzione di fare con Brody?- mi chiese.

Azionai la fotocamera al disco rigido che tenevo in mano, e mi scattai una foto veloce.

Sfocata, ma che faceva chiaramente capire chi fosse la ragazza nella foto.

-Sta per arrivarti una foto. Mandagliela pure. Mandala a tutti. Voglio che tutti sappiano cos'ha perso.- dichiarai sedendomi sul letto e cominciando ad infilare la biancheria intima.

-Myra sei impazzita?- mi rimbeccò Deanna.

-Fallo, Dee. Fallo e basta.- le dissi, infilandomi il pigiama di flanella.

Sentii un sospiro dall'altra parte del telefono.

-Ti odio quando fai così.-

-Inviata?- chiesi, ignorando il commento.

-Sì.- ammise, abbattuta.

-Perfetto.- sorrisi maliziosa, e riagganciai.

******NOTA AUTRICE******

ALLOOOOOOORAAAA sono emozionata perché penso a questo seguito da quando ho cominciato Enchanted. sono sicura di avervi stupiti non continuando la vita di Nat e Leah, ma facendo un salto di tempo di ben 40 anni....

eeeeeeeeeeh giàh. peccatoh.

Avete capito chi è la protagonista????? *pervy face*

Passate a leggere sul profilo di
@yezytell la sua ff sulla nuova generazione Harry Potter
"Al Potter e lo scettro Serpeverde" è scritta benissimo e da un ragazzo!!! Passate a leggere mi raccomando!

Becca <3

Fascinated_Lotte Verbeek || di B. J. PorterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora