Di decisioni e discussioni

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- Questa storia è una follia.

Donnie, come previsto, non è affatto contento. Fiona non ha ancora parlato, invece. Si è allontanata da noi per andare ad esplorare la nicchia. Sento che emette una bassa esclamazione di disgusto, alle mie spalle; più di una, a dire il vero.

- Lo so, lo… so. Ma ti prego di darmi una possibilità, amico. Voglio dire, l’hai vista anche tu, l’hai sentita.

- Non posso semplicemente andare in centrale e dire che abbiamo visto il fantasma della ragazza morta e che ci ha fornito la descrizione del suo assassino, per Dio. Ci tengo, al mio lavoro, Liam.

- Potreste dire che avete ricevuto una segnalazione anonima. – la voce di Fiona proviene sempre da un punto alle mie spalle, accompagnata da un sottile riverbero. Molto probabilmente, nonostante il disgusto, ha infilato la testa nella nicchia alla ricerca di chissà quale indizio

- Non so, io… Ehi. Che cosa sta facendo? Si tolga da lì, sta inquinando la scena del crimine!

Mi volto anche io a guardare verso Fiona la quale nel frattempo si è girata a fissarci con l’aria stralunata

- Sta scherzando, vero? Liam ha letteralmente abbattuto un muro e poi sarei io , quella che inquina le prove?

- Già, e questa come la spieghiamo? – chiedo a Donnie; in effetti non ci avevo pensato: se posso dare una spiegazione al fatto di essere in possesso di un identikit del presunto assassino, di certo non posso spiegare perché io abbia rotto i sigilli della polizia e mi sia dato allegramente alla distruzione di un muro, guarda caso nel punto preciso in cui è stato seppellito un cadavere.

- Non lo so, ci penseremo. Adesso l’importante è che la dottoressa MacManus torni a casa e che tenga la bocca chiusa – Donnie, nel dirlo, lancia un’occhiata verso Fiona

- Nemmeno per sogno, io resto qui e vi aiuto.

- Non se ne parla. Lei torna a casa, adesso, e dimentica tutta questa storia. Non posso rischiare di metterla in pericolo e nemmeno potrei spiegare la sua presenza, qui.

- Troveremo una spiegazione plausibile per tutto, McGuire. Sono certa che la troveremo, anche perché vi farà comodo avere una testimone come me, prima che decidano di accusarvi di questo omicidio.

Sia io che Donnie ci zittiamo. Fiona ha ragione: potremmo esser considerati responsabili dell’uccisione di Violet ed adesso anche colpevoli di aver cercato di modificare le prove. Sto per risponderle, ma…

Una folata di aria gelida, una porta che sbatte, al piano inferiore, la lampada si spegne.

Sento un brivido freddo inerpicarsi lungo la mia schiena

andateviaandateviaandatevene

All’inizio sembra solo il fruscio del vento che sibila fra i vetri rotti e le imposte, ma quelle parole riecheggiano nella stanza all’infinito, pronunciate da più voci, rimbalzando di parete in parete, avvolgendoci in spire, sempre più concitate.

Siamo tutti e tre pietrificati, ammutoliti.

Rumore di passi.

Riecheggiano per la casa vuota.

C’è qualcuno.

andateviaandateviaandatevene

Sento Fiona che si muove cercando di raggiungermi; allungo una mano verso di lei, mentre l’altra la stringo convulsamente sul manico della mazzetta.

click

Donnie ha tolto la sicura alla pistola.

Fiona mi stringe la mano.

andateviaandateviaandatevene

Odore di fumo. Rumore d’incendio.

Dobbiamo muoverci.

-Via, Donnie, presto. Dobbiamo andarcene da qui!

La nostra è una corsa rocambolesca, lungo i corridoi, giù per le scale, inseguiti da quelle voci, mentre il fumo si propaga per la casa. Quando arriviamo al pian terreno, un muro di fiamme blocca l’uscita.

- La finestra, Liam! – Fiona mi afferra e mi trascina verso la stanza dove una delle finestre è chiusa soltanto dai nastri gialli della polizia; Donnie ci segue. Entriamo nella stanza, corriamo verso la finestra. Nella cortina densa di fumo intravedo una sagoma che la raggiunge prima di noi e sparisce. Donnie ci supera e si lancia all’inseguimento. Io controllo che Fiona stia bene, prima di lasciarla lì, poco distante dalla casa, a chiamare i pompieri; devo seguire Donnie.

ShadowsWhere stories live. Discover now