22. Luke Hemmings, un disastro incontrollabile.

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-Va bene, piccola, andremo nella casa di mio padre, dobbiamo cambiarci.- Annuii e, dopo aver fatto intrecciare le nostre mani, ci dirigemmo verso la sua moto.

-Vuoi farti una doccia?- Mi offrì appena entrammo in casa mentre lui si tolse la camicia lasciando il petto scoperto. Dio, quel ragazzo non poteva essere vero.

-Certo, ma dopo non ho niente da mettermi.

-Il bagno è in fondo al corridoio, vai a farti la doccia mentre io ti prendo un paio di boxer e una maglietta.

-Non avvisi tua madre che sei qui? Dovrà essere preoccupata.

-Chiamerò mia madre dicendole che non dormirò a casa, andrà bene. Secondo lei sono un disastro incontrollabile.

-E' vero.

-Ma io sono un bel disastro incontrollabile.

-Ed anche un imbecille.- Finii la sua frase, ridendo leggermente.

-Dai, muovi quel tuo bel culo nella doccia, se no lo porto io.- Ordinò facendo una smorfia e ricevendo da parte mia il dito medio. Mi voltai e mi diressi verso il bagno, sentendolo fischiare per il panorama che si ritrovò davanti. Fottuto imbecille, quanto mi era mancato.

-o-

-Luke, io... credo che questo non vada bene...- Dissi uscendo dal bagno, avevo raccolto i capelli in una coda di cavallo disordinata, i boxer neri di Luke mi andavano leggermente larghi come la sua maglietta dei Red Hot Chili Peppers, che mi arrivava fino alle cosce.

-Merda, angelo, sta meglio a te che a me.- Si complimentò mentre i suoi occhi passavano su tutto il mio corpo, facendomi arrossire.

-No, voglio avere i tuoi pantaloncini larghi, mi sento spoglia nella parte di sotto.- Risposi e Luke scoppiò in una risata divertito.

-Ma io li uso perché devo tenere a bada il mostro che c'è qui sotto.- Confessò muovendo il bacino e sussurrando con le labbra "Bang" mentre io mi limitai a roteare gli occhi. Era così egocentrico a volte. Mi andai a sedere in un angolo del divano, per poi essere seguita da Luke che prese posto accanto a me.

-Come... come lo hai saputo?- Volevo sapere e notando come il suo sguardo cambiò da divertito a serio in un istante.

-Non sapevo cosa fosse successo, ero stato messo in punizione e quando arrivai al bar incontrai Samantha urlare cose orribili su di te, mentre si guardava il naso sanguinante e poi tuo fratello stava fottutamente impazzendo. Jodie era lì insieme con le altre cheerleaders, si mordeva le unghie mentre mi guardava, a me come a tutti, come se volesse dire qualcosa e credo proprio che la sua coscienza le stava giocando brutti scherzi, dato che dopo aver confessato tutto urlando, se ne andò di sua scelta dal gruppo delle cheerleaders. Non poteva stare con quella cagna subdola e crudele, queste sono state le sue esatte parole.

-Ha confessato tutto?

-Dagli insulti che Samantha ha detto oggi, passando poi alla lotta avuta nei bagni, mi è risultato quindi chiaro che era stata lei a iniziare tutto.

-Ora si che mi credi? Hai avuto la conferma da una ragazza che non sapeva nemmeno che mi avevi creduto?- Lo accusai notando come non c'era più quella magia che era nata quando ci stavamo baciando.

-Dopo la conversazione che avevamo avuto, pensavo che...

-Che ti stavo mentendo? Che avevo colpito una ragazza e non avevo accettato le conseguenze?

-Non l'ho mai... Solo che tu scappassi...- Sussurrò. Beh, ora si stavano mettendo tutte le carte in tavola. Va bene.

-Questo perché tu non hai fatto altro che cercare di farmi male, sono solo una ragazzina che ti vuole, non è vero?

-Non puoi semplicemente dimenticare, per favore...- Pregò e sentii la mia rabbia aumentare.

-Dimenticare? Suona molto ingiusto, non trovi? Non puoi venire ora, dopo tutto quello che è successo e pretendere che io dimentichi.

-Quante volte te lo devo dire scusa, per perdonarmi?- Chiese cominciando a stancarsi come me.

-Tu proprio non capisci...

-No, non è che non capisco, io non capisco te.

-Tu sembri capire solo le tue teorie, quello che pensa Luke è sempre corretto, giusto? Luke agisce sempre nella maniera più corretta, mentre gli altri non fanno altro che sbagliare tutto il tempo.

-Calmati, per favore...- Supplicò.

-Non dirmi di calmarmi.- Risposi arrabbiata.

-Scusa, cazzo, scusa, scusa, vuoi che te lo ripeto? Lo faccio. Scusa.

-Non si tratta di chiedermi scusa maledizione, sai quanto sono stata male?- Dissi alzandomi dal divano seguita da lui.

-Perché io no?

-Non mi sembrava quando stavi con Samantha, scommetto che hai goduto molto scopandotela.- Sputai quelle parole con rabbia.

-Per caso tu non stavi benissimo con Brook?- Disse guardandomi con la stessa rabbia negli occhi che mi attraversò il corpo. Azzurro contro grigio.

-Sei geloso di Brook? Lui è stato l'unico ad esserci quando ne avevo bisogno!- Urlai non credendo che fosse veramente geloso di Brook. -Sei detestabile, Dio.

-Cazzo, si finisce sempre con il discutere, maledizione, finiamo sempre così, sei così fottutamente difficile.- Disse frustrato.

-Io? La colpa è la mia?- Dissi indignata.

-Stai zitta.- Contestò con rabbia.

-Obbligami.- E le sue labbra si ritrovarono di nuovo sulle mie, zittendomi e concludendo quella litigata. Se tutte le discussioni tra di noi dovevano finire così, allora avrei potuto discutere con lui tutti i giorni della mia vita.

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Augurii cichite! ⛄️

Questo è il mio regalo di Natale per voi. Spero vi piaccia, ed ancora auguri 💕

Bye xXx

Rebellion || L.H. [ Italian traslation ]Место, где живут истории. Откройте их для себя