ஜ Fiftyeight ஜ

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«Ciao, mi chiamo Nicki, è un piacere conoscerti!» Si presentò sorridente, con un evidente e calcato accento scozzese. «Tu devi essere la ragazza di Joe! Scusa, ma non ricordo bene il tuo nome...»

Mi stava molto simpatica, sembrava una ragazza a posto ed anche educata. Così le rivolsi un sorriso, e le risposi: «Non preoccuparti, piacere mio, il mio nome è Julie, e non sono esattamente la ragazza di Joe, ma qualcosa di simile.»

Il suo sorriso si spense leggermente, e aggrottò le sopracciglia. «Davvero? Dan mi aveva fatto vedere delle vostre foto insieme, e credevo... Dio, scusa, che brutta figura!» Si nascose il volto con le mani.

«Tranquilla, non è nulla!» Le risposi, per rassicurarla. Non mi aveva dato fastidio, anzi. Ed ero contenta che Dan avesse trovato una ragazza così dolce per lui.

Salimmo tutti in gruppo sul treno, mentre Oli continuava a ripetere quanto si sentisse importante, dato che la nostra destinazione aveva il suo cognome.
«Biglietti?» Chiese il controllore, prima che prendessimo posto.

E, quando glielo porsi, Joe mi raggiunse immediatamente per sedersi vicino a me.
«Hey.» Gli dissi, e lo affiancai.

«Ciao, Julie...» Rispose, come se quel nome gli stesse rimbombando in testa.

Non sapevo cosa dirgli. Sentivo le risate di tutti gli altri, che si erano raggruppati abbastanza lontani da noi.
«Come... Come stai?» Gli chiesi timidamente.

«Bene. E tu, come stai?» Domandò lui, a sua volta.

Non era vero che stava bene. Non stava bene per niente. «Io non sto bene, e non stai bene nemmeno tu.» Risposi.

Joe alzò la testa. Di nuovo, mi trafisse con il suo sguardo chiaro e profondo.
«Già, hai ragione. Hai tu le argomentazioni?» Chiese.

Annuii. «Siamo incompatibili, Joe. Non è possibile che tutto ci vada male, no? Quindi deve esserci un problema di fondo.» Risposi, a mia volta.

C'era troppa tensione tra di noi, e Joe sbuffava in continuazione, a disagio.
«No, non siamo incompatibili; al contrario, siamo fin troppo compatibili, e il problema è questo. È solo che per alcune cose siamo molto diversi, e ci tocca adattarci, ma non lo sappiamo fare.» Disse.

«Joe...» Esitai. «Non riesco ad apparire come sono di fronte alla realtà, troppo crudele e attaccata al pregiudizio. Ti prego, non fare caso a me, non voglio essere un peso nella tua vita perfetta.» Mi lasciai andare.

Joe si agitò. «Non hai capito niente. Saresti tu a renderla perfetta, sei tutto ciò che ho sempre sognato e che non ho mai trovato. Adesso che ti ho trovata, però, non ti lascerò scappare facilmente.» Disse.

Il respiro mi si era già fermato da tempo, ma dopo quelle parole non seppi più cosa dire. Amavo Joe, e basta.
Mi arresi. «Resta solo un piccolo dettaglio. Noi... Noi non possiamo, e lo sai meglio di me.»

«Ancora con questo 'non possiamo'?» Cercò di mantenere la calma. «Smettila di pensare a questo. Noi possiamo, ce la possiamo fare. Ci sono tante cose sotto, ma se ti fidi di me, possiamo arrivare ad un compromesso. Però capisco che tu hai Luke, capisco che hai preferito qualcun altro, e va bene. Hai preferito facilitare le cose e hai ragione.»

«Stavolta sei tu a non avere capito niente... Ho perso anche Luke.» Ammisi, con la testa bassa. Quel turbine di emozioni mi stava uccidendo.

Our year↠ Joe SuggWhere stories live. Discover now