Capitolo due - I missed you.

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Durante quei tre anni, la vita di Niall non aveva subito molti cambiamenti: aveva continuato a far parte dei One Direction, a prendersi cura di Beatrice e a viaggiare dappertutto. Ovviamente era stato parecchio difficile all'inizio, perchè Beatrice odiava doverlo seguire ovunque; in più, il bambino era ancora troppo piccolo per tutti quei continui spostamenti che costituivano la vita di Niall. Perciò, si erano limitati a diminuire sia gli impegni da popstar internazionale sia i periodi di lontananza da casa.
Diciamoci la verità: con la Modest! fuori dai piedi era tutto molto più semplice per i cinque ragazzi del gruppo.
Quella volta, Niall era appena tornato a casa da due settimane passate a New York tra interviste e incontri. Si sentiva quasi fiero di sé stesso se pensava che quello equivaleva al periodo più lungo trascorso lontano dalla sua nuova famiglia.
"Mi siete mancati tantissimo" mormorò Niall, agguantando leggermente la pelle morbida del braccio di William, facendolo ridacchiare. Aveva lo sguardo fisso sul bambino, ma Beatrice sapeva che quella frase era rivolta anche a lei.
"È stato stancante" aveva continuato a dire, nonostante nessuno gli avesse chiesto qualcosa. Avevano già imparato che, a volte, il silenzio è più rumoroso delle parole.
Beatrice si alzò dal divano su cui si era seduta precedentemente, si avvicinò al corpo del suo compagno e gli passò una mano tra i capelli scombinati.
"Almeno ti sei divertito?"
"Mh, abbastanza. Cioè, ho giocato un po' a golf e sono andato ad una partita di basket, ma non ho fatto nulla di particolare" le spiegò, prendedole una mano e baciandole il dorso. Subito dopo, spostò le labbra sulla guancia rossa del figlio seduto sulle sue gambe, come se potesse in qualche modo sentirsi escluso da quel quadretto.
Seguirono alcuni minuti di completo silenzio, dettati solamente dai versetti che William emetteva, quasi se stesse cercando di dire qualcosa.
"Non ha detto niente mentre ero via?" domandò Niall ad un certo punto, non tanto per la curiosità, ma soprattutto per il bisogno di mettere a tacere quel silenzio quasi assordante. Beatrice negò con la testa, andando a lasciare un bacio umido sul collo del ragazzo.
Niall sospirò di sconforto, ma gli bastò voltare la testa verso Beatrice e guardarla negli occhi per capire che non c'era proprio nulla per cui provare tristezza.

***

La loro relazione non era affatto fondata sul rapporto carnale. È vero: si erano conosciuti in un pub e avevano fatto sesso, ma con il tempo avevano appreso cosa significa amare davvero una persona, donarle tutto il proprio amore, affidargli ogni secondo della propria vita. In così poco tempo avevano seriamente imparato tutto questo e condiviso più di quanto altre coppie moderne sarebbero in grado di fare al giorno d'oggi.
Beatrice tremava al solo pensiero, provava orgoglio per ciò che avevano raggiunto. A volte, si sentiva male quando stava con Niall, ma era un male piacevole, un dolore che le scaldava il cuore. Esattamente in quel momento, mentre Niall sbatteva Beatrice contro il muro della loro stanza in un impeto di violenza e passione, il calore era tutto ciò che li stava avvolgendo.
Beatrice gli morse vogliosa il labbro inferiore, facendo ansimare il ragazzo al quale era avvinghiata. Niall ringhiò con gli occhi luccicanti di lussuria, per poi piegare le labbra in un sorriso quasi inquietante. Beatrice, però, non ne era impaurita: tra loro era sempre stato così, la lontananza li aveva sempre resi più vicini e innamorati.
Perciò, l'unica cosa che Niall riuscì a fare con gli occhi annebbiati dalla voglia, fu stringere maggiormente Beatrice tra le braccia e scendere a baciarle il collo.
"Mi sei mancata così tanto" continuava a mormorare tra un bacio e un sospiro "tantissimo"
Bea sorrise, circondandogli il collo con le braccia esili e andando a mordergli il lobo dell'orecchio diventato rosso come un pomodoro. Beatrice conosceva a memoria i suoi punti deboli; quindi, non impiegò molto prima di usare le sue carte in tavola: scese con le labbra a lambire la pelle sensibile appena sotto l'orecchio e prese a leccare e baciare quel pezzettino di pelle che aveva preso di mira. Niall gemette rumorosamente, ignorando del tutto William che stava dormendo beatamente nella stanza accanto e non preoccupandosi di poterlo svegliare. Sentì le gambe farsi molli nel momento in cui Beatrice sfiorò con i polpastrelli delle dita il cavallo dei suoi pantaloni già diventati terribilmente stretti. Dopo un morso più umido degli altri, Niall si lasciò completamente andare sul corpo della compagna, facendosi sorreggere solamente dalle sue mani e dai propri gomiti appoggiati alla parete.
Tuttavia, non ebbe il tempo di pensare, di rendersi conto di quello che stava succedendo, perchè Beatrice era sgattaiolata via dalle sue grinfie e si era avvicinata al letto, cominciando a slacciarsi il laccio della tuta. Niall sorrise, guardandola, e si chiese come potesse essere possibile che una creatura bella come Beatrice fosse solo e soltanto sua. Fu l'ultimo pensiero che riuscì a concepire, prima di non vederci più dal piacere e prima di buttarsi sopra quel corpo così magro.
"Niall" lo richiamò la ragazza, prendendo ad accarezzargli le labbra con le dita. L'altro si tolse la maglietta in fretta e furia mentre mormorava un "Mhh?" parecchio distratto.
"Guardami" lo intimò Beatrice. Il tono autoritario che aveva usato quest'ultima riuscì subito a farlo staccare dal suo seno, che aveva precedentemente preso di mira.
"Usa il preservativo"
E Niall rise, accompagnato dal rumore metallico del gancetto del reggiseno che veniva staccato.

***

La mattina seguente, Beatrice si era svegliata parecchio indolenzita dalla notte appena trascorsa. Si grattò un occhio, rendendosi conto di essere completamente adagiata sul corpo di Niall, il quale dormiva ancora profondamente. Sorrise nel constatare che erano entrambi nudi. Lasciò un bacio sul pettorale destro del ragazzo, facendolo mugolare. Prima di poterlo svegliare a causa di qualche altro rumore, Beatrice raccattò la maglietta che Niall aveva indossato la sera precedente e sgattaiolò nella stanza del piccolo.
Quando Niall finalmente si svegliò e raggiunse il resto della famiglia al piano inferiore, fu felice di vedere Beatrice indossare la sua maglietta che, essendo più grande, la copriva fino a metà coscia. Ma la cosa che maggiormente gli fece scaldare il cuore di felicità fu la vista della sua fidanzata mentre giocava allegramente con William. La raggiunse quasi saltellando, baciandole il collo e sedendosi sulla sedia in attesa della colazione.
"Ho fame. Cosa si mangia?"
Beatrice rise, mettendogli davanti una tazza di latte e cereali. Niall prese a mangiare velocemente, cercando di placare la sua fame; Beatrice, invece, continuò a muoversi scomposta sulla sedia per parecchio tempo: evidentemente c'era qualcosa che la turbava.
Anche Niall, che la conosceva ormai come le tasche dei suoi jeans preferiti, se ne accorse; perciò "C'è qualche problema?"
Beatrice boccheggiò per qualche secondo, ma si decise finalmente a parlare.
"Si, ecco. Il dottore, durante l'ultima visita, ha detto che sarebbe utile per Will frequentare un luogo dove potrebbe socializzare con altri suoi coetanei..."
Niall la interruppe.
"Ne avevamo già parlato, non sono d'accordo con la tua idea di mandarlo all'asilo: è ancora piccolo ed è figlio di un cantante che qui conoscono tutti!"
"Potremmo iscriverlo in una scuola privata, magari... si... riuscirebbe finalmente a parlare e a diventare un bambino normale come tutti gli altri"
"Lui è normale" affermò Niall, stizzito, abbandonando il cucchiaio nella tazza.
"Lo sai che non intendevo questo" gli disse Beatrice, sospirando "Ti prego, pensaci, fallo per lui"
Fu inevitabile per Niall girarsi a guardare quel bambino ignaro di ciò di cui stavano discutendo; lo osservò mentre sfogliava quel libro di figurine e pensò che magari non sarebbe stata una brutta idea: forse, iscrivendolo in un asilo, avrebbe potuto farsi degli amici.

Si, era sicuramente una bella idea.

Decision {Sequel Of Responsibility}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora