Sesto Capitolo

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Un urlo stravolge il silenzio della notte. E' un urlo quasi animalesco. Un urlo di chi è preda della paura. Esco di corsa dalla grotta con Luke al seguito. Il vento gelido ci sferza il volto, la neve cade a fiocchi imbiancando il terreno. Da questo pomeriggio il clima ha cambiato in maniera radicale e il freddo si sta facendo strada sull'intera isola.

Diverse coppie si trovano all'esterno delle loro "abitazioni" e come noi in attesa di qualsiasi cosa. Improvvisamente sentiamo un pianto disperato provenire dalla foresta. Come un sol uomo ci dirigiamo tutti nel luogo da cui giunge il suono. Un ammasso di vestiti e coperte piange disperatamente. I singhiozzi fuoriescono tra gli urli disperati <<Lo hanno portato via!!!!>>

<<Lo hanno preso>> continua tra un singhiozzo e l'altro. Nessuno capisce di cosa stia parlando. Si prende i capelli tra le mani e tira cercando di strapparli dal cranio. <<Sono sola... Cosa farò ora?>> Ed è così che capiamo che hanno preso il suo partner.

<<E' ufficiale giovani coppie dell'Isola. L'organizzazione quest'anno vi ha mentito, vi mentirà per tutto il tempo che passerete qui. Non credete sempre a quello che vi diremo. Un giorno potremmo dire la verità e attuarla, il giorno dopo potremmo dirvi una verità e non attuarla.>> la voce ufficiale degli organizzatori irrompe tra di noi, facendosi beffe della situazione. <<Vi avevamo detto che non avremmo punito nessuno al calare della sera, ma come avete visto la coppia composta dal Signor Mark Finn e dalla Signorina Krystal Quincy è stata punita con il prelievo dell'uomo. Vi state chiedendo perché?>> la voce si ferma, giusto per creare l'attesa. Ci guardiamo intorno e la cosa che più mi spaventa è lo sguardo terrorizzato di Luke. Gli stringo la mano, forte per fargli capire che non è solo, siamo in due su questa barca. Mi guarda con infinita dolcezza e sento il cuore sciogliersi lentamente. Odio il Governo e quello che sta facendo; ha fatto sparire una persona e solo perché non ha costruito una casa?

<<Qualcuno se lo sta immaginando; la coppia Finn-Quincy non è stata in grado di riuscire a completare la missione e perciò non degni di generare prole. Se non sanno soddisfare i loro bisogni, come potranno farlo con quello dei propri figli?>> la domanda ci lascia senza parole, credono davvero di agire in questo modo? Trattandoci alla stregua di animali, il cui unico compito è quello di generare figli? 

<<Non siate sorpresi da ciò. Queste coppie sono deboli e perciò devono essere eliminate per salvaguardare la razza umana. >> L'urlo acuto di Krystal distoglie le nostre orecchie dalla voce metallica. Parole e frasi sconnesse escono dalla sua bocca in gemiti incontrollati. Sembra l'urlo di un animale al macello e la cosa ci fa accapponare la pelle. Mi stringo al braccio di Luke per farmi trasmettere un po' di calore. Mi abbraccia ma come me è gelato.

<<Vorrei fare i miei complimenti a tutti coloro che sono riusciti nell'impresa odierna, ma soprattutto vorrei dire ai più furbi di voi che il Governo vi tiene d'occhio. Ci piacciono le persone che sanno sfruttare ciò che gli sta intorno, ci piacciono soprattutto quelle che hanno scoperto le grotte abitative, ma badate bene una cosa. Il Governo vi osserva e non ha preso di buon occhio la collaborazione tra alcune coppie. Questi atti devono finire, altrimenti verrete severamente puniti perché, come vi abbiamo ricordato in precedenza, potete interagire tra di voi, ma non aiutarvi!>> la velata minaccia, non tanto velata mi fa capire che siamo noi quelli che tengono sotto controllo. Osservo Flip ci guarda e come noi è spaventato dalle parole. Annuisco nella sua direzione, giusto per rassicurarlo un attimo, ma temo che da oggi in poi i nostri rapporti saranno compromessi. <<Buonanotte a tutti quanti>> dice infine la voce gracchiando negli altoparlanti. Qualcuno si avvicina a Krystal per confortarla e rimetterla in sesto ma dei passi pesati irrompono nel bosco.

Quattro soldati del Governo, armati e infagottati, ci puntano le armi addosso intimandoci di allontanarci dalla ragazza. Vedo alcuni ragazzi protestare e farsi avanti, ma le rispettive compagne, temendo per le loro sorti, li tirano indietro. Due dei militari si avvicinano alla giovane che ancora singhiozza disperata; la tirano malamente in piedi e senza prestare attenzione, alle sue condizioni, le ammanettano i polsi, quasi fosse una carcerata. Immediatamente i suoni che emette si bloccano e alzando il volto, posso notare il rossore che le macchia la pelle mentre gli occhi emettono lampi di puro terrore. Le urlano di camminare, ma sembra avere le gambe molli, come di gelatina. Cade a terra e uno dei soldati le sferra un calcio. Questo è troppo, faccio un passo avanti e urlo contro quei prevaricatori. <<Smettetela, non vedete che le state facendo male? Non si riesce nemmeno ad alzare>> mi avvicino alla ragazza che si tiene lo stomaco dolorante. Il silenzio della radura si spezza in preda ai mormorii dei miei compagni d'avventura. Credo di aver sconvolto la maggior parte di loro, mentre alcuni sembrano grati per il mio gesto. Solo la voce di mia sorella si discosta dalle altre. La sento chiaramente in mezzo al vociare generale, è la più alta delle tutte <<Sempre la solita, deve mettersi in mostra>>. Sono dell'idea che può pensare a quello che vuole, a me non interessa. Lancio un'occhiata a Luke e lo vedo fare un passo in avanti, ma scuoto immediatamente la testa, non voglio che si trovi in qualche pasticcio nel caso si facesse avanti, non tanti almeno visto che è in coppia con me e qualche conseguenza ci dovrà pur essere. Mi abbasso vicino a Krystal è la prima cosa che scorgo è che la neve fredda le ha bagnato i vestiti e ora il suo corpo è in preda ai brividi; ha la fronte calda e temo si sia presa la febbre. Uno dei militari vorrebbe spingermi via, ma lo sguardo che gli lancio è di fuoco e gli sta dicendo "Provaci e vediamo". Sembra quasi pronto ad accogliere il guanto di sfida, quando il suo collega, presumo sia il capo, gli intima con il braccio di non fare nulla. Pulisco gli occhi di Krystal con una manica della mia maglietta, lei mi ringrazia, ma la voce è graffiata dalle continue urla. Prendo un pezzetto di neve e le dico di succhiarlo per calmare il bruciore alle corde vocali. Quando finalmente la vedo più tranquilla, la aiuto ad alzarsi. Mi piange il cuore vederla in queste condizioni, vorrei fare di più... <<Ragazzina, ora allontanati. Dobbiamo andare>> vorrei poterla accompagnare, ma la voce dell'uomo è perentoria e non gradisce nessun'altra interruzione. Due guardie affiancano Krystal e la sorreggono un braccio per uno, mostrando più gentilezza rispetto allo stronzo di prima. Il capo dei soldati si volta nella nostra direzione e annuisce come a salutarci, ma la cosa che mi sorprende di più è il grazie che mi rivolge mentre se ne va con gli altri. Sono sorpresa, un gesto così umano da parte di uno dei cani del Governo è una cosa nuova, inusuale; in genere si comportano tutti come robot, nessuno di loro sembra provare emozioni umani però seguono fedelmente il Governo e gli ordini che gli vengono imposti.

Passo dopo passo si allontanano da noi, finché gli alberi non nascondono il loro cammino. Ritorno da Luke, il suo sorriso è così caloroso che subito mi sento riscaldata. <<Sono così orgoglioso di te>> mi dice dandomi un leggero bacio sulla fronte. Gli cingo la vita con le braccia e appoggio l'orecchio sul suo petto, sul punto dove batte il cuore e quello che sento è la musica più bella che io possa aver mai sentito. <<Grazie...>> gli dico, anche se in realtà non ho fatto nulla di che, volevo solo aiutarla anche a rischio di essere punita. <<Sei la ragazza più coraggiosa che io abbia mai conosciuto>> le sue parole sono come un balsamo lenitivo contro il freddo della situazione precedente e non posso fare a meno di desiderare un contatto più intimo con lui. Mi alzo sulla punta dei piedi arrivando quasi al suo livello e senza doverlo nemmeno chiedere, mi bacia. Ogni bacio è meglio del precedente e sono costretta ad ammettere con me stessa che sto diventando Luke - dipendente. 

L'ennesimo colpo di tosse ci interrompe, ci voltiamo solo per vedere nuovamente Nastas e gli altri. <<Ci dispiace per quello che ha detto la voce, prometto che non succederà più nulla del genere>> dico cercando di scusarci per esserci fatti aiutare. <<Non pensarci nemmeno, dopo quello che hai fatto per Krystal, siamo sicuri che vi aiuteremmo nuovamente>>. La voce di Didi è sicura e mi commuove vedere in loro tutta questa fiducia nei miei confronti.

<<Ma finirete nuovamente nei guai...>> comincia a dire Luke, ma Leslie lo interrompe subito. <<Sai quanto ce ne freghi di essere puniti? Non siamo i loro esperimenti e sinceramente è meglio aiutarsi a vicenda che finire uccisi da chiunque del Governo.>> Spiega, ma la sua esclamazione non finisce qui, improvvisamente mette le mani intorno alle labbra e si mette a inveire contro il Governo. <<VOI IDIOTI CHE NON SIETE ALTRO, NON SIAMO I VOSTRI BURATTINI, AVETE CAPITO?? PRIMA O POI QUALCUNO VI FARA'...>> ma Flip prontamente la interrompe intimandole di non esagerare, altrimenti uno di loro potrebbe rimetterci. Annuisce sconfitta dal ragionamento del suo partner.

<<Questa serata è stata alquanto difficile. - comincia Didi - Sarà meglio andare a dormire. >> ci auguriamo a vicenda la buonanotte e mano nella mano rientriamo a casa. La notte nel frattempo è scesa troppo velocemente. Quando siamo usciti credevo fossero le dieci, invece ora scorgo in lontananza il sole alzarsi e non credo che tra una cosa e l'altra siano passate più di sette ore. Il fuoco che avevamo acceso in precedenza si sta lentamente spegnendo, ma Luke lo ravviva con qualche ciocco nuovo. <<Luke, devo chiederti una cosa...>> aspetto che mi guardi e appena mi fa cenno di continuare a parlare gli faccio una domanda che comincia a premermi <<Sei spaventato di non riuscire a badare a me?>> non ho bisogno di una risposta, in realtà so già quale sentimento alberga in lui, so che ha paura ma non deve prendersi cura di me come se fossi una bambina. <<Non sono riuscito nemmeno a procurarti una casa, come posso pensare di riuscire a far avere del cibo alla nostra futura famiglia? Sono inutile, un fallito>> di nuovo queste parole, la convinzione di non essere abbastanza. Mi avvicino a lui e mi sento in colpa per avergli fatto tornare in mente queste brutte parole. <<Sei la persona migliore che conosca>> gli dico ripetendo le stesse parole che lui ha detto a me pochi minuti fa. <<Sei l'ancora che mi tiene qui, se tu non ci fossi sarei già alla deriva. Ricordati che stiamo insieme e che insieme possiamo tutto>> lo stringo a me, dandogli un po' della fiducia che regna in me. Ricambia il mio abbraccio, anche se con poco entusiasmo, perciò sono costretta ad abbracciarlo più forte per fargli capire che io ci sono.






L'isola Delle CoppieWhere stories live. Discover now