> Capitolo SEDICI.

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Un altro tuono mi sveglia dal mio sonno, mentre Niall sembra non aver sentito nulla e continua a dormire tranquillamente.
Appoggio la testa al suo petto nudo, mentre con lo sguardo cerco i miei vestiti, sicuramente finiti a terra prima.
Sospiro, non posso davvero credere di aver concesso che succedesse, ho sbagliato a lasciarmi andare, di nuovo.
É tutto così confuso, non riesco a capire cosa voglio, o perlomeno, so che non posso avere ciò che desidero.
Lui mugugna qualcosa che sinceramente non riesco a capire e mi stringe un pò di più a se prima di iniziare ad aprire lentamente gli occhi cerulei.

"Piccola" mi chiama e quando alzo lo sguardo su di lui mi rivolge un sorriso che tento di ricambiare, ma non riesco bene.
Mi stendo su un fianco e lui fa lo stesso, avvolgendo le braccia attorno alla mia vita, attirandomi a lui e adagiando la fronte contro mia.
La sua mano delicatamente si posa sul mio viso e con le dita accarezza pigramente la mia guancia.

"Tesoro guardami" sussura sulle mie labbra, scosto un pò la testa e alzo lo sguardo verso di lui.

"É tutto a posto?"

"Si, tranquillo" annuisco per poi appoggiare di nuovo la testa nell'incavo del suo collo.

*
Il liquore sembra essere sempre meno forte dopo diversi bicchieri, ma ne bevo ancora e ancora,fin quando la mia vista non si appanna e la testa non inizia seriamente a girare.
La musica è a dir poco assordante e mi dirigo verso la pista dove i corpi sono ammassati e si muovono in maniera scomposta.
Tiro fuori una sigaretta dalla borsa, la accendo e inizio a fumarla, appoggiandomi al muro in fondo al locale, senza far troppo caso al fatto che non dovrei forse farlo. Mi sento come crollare, eppure sono spensierata, aspiro un altro tiro prima che un ragazzo si avvicini a me.

"Come mai tutta sola, bellezza?" Chiede, non credo di conoscerlo, né di averlo mai visto prima.

"Una serata no" rido, senza una ragione effettiva.

"Anche ubriaca"

"Solo un pò brilla direi" rido ancora e mi avvicino a lui, barcollando un pò. Avvolgo le braccia attorno al suo collo per darmi sostegno e il suo corpo inizia piano a muoversi a tempo di musica contro il mio, io faccio lo stesso.

"Dimmi un pò, come ti chiami splendore?"

"Alexa" alzo la voce vicino al suo orecchio, cercando di sovrastare il volume della musica.

"Mmh, sei davvero bella Alexa" le sue mani scendono lungo il mio corpo, fino ad arrivare ai miei fianchi.

"Anche tu" mi avvicino sensualmente al suo collo, nell'intento di baciarlo.

Sento qualcuno strattonarmi leggermente, volgo lo sguardo in quella direzione e sono più che sicura di star avendo un miraggio.

"Alexa?"

Io tranquillamente lo ignoro e mi giro di nuovo verso il ragazzo di cui non conosco ancora il nome.

"È il tuo ragazzo?" Chiede lo sconosciuto con cui sto ancora ballando.

"Nah,non lo so neanche io" rido alla mia stessa affermazione, che allo stesso tempo lo fa allontanare leggermente.

"Alexa sei fradicia, andiamo a casa" quasi urla Liam, per farsi sentire.

"Non se ne parla, Dio mio sei una persecuzione"

Nel frattempo il ragazzo che ho conosciuto poco fa, si é allontanato completamente e io mi avvicino a Liam, Dio solo può sapere quanto diamine é bello stasera.

"Ho detto che devi venire a casa con me, non ti reggi in piedi"

"Ma non sei mio padre"

"Alexa cazzo,vuoi darmi retta una buona volta?" mi trascina verso l'uscita, quando ci troviano fuori, l'aria fredda di dicembre mi riempie i polmoni facendomi provare un sollievo enorme.

Blackmail.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz