CAPITOLO 10

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LUNA

Non volevo veramemte ignorare le parole di Trevis, in quel momento non ero riuscita a rispondere nulla, la sua presenza mi sorprese ma soprattutto le sue parole, quelle parole erano importanti per me, lui era venuto a porgermi le sue scuse e io semplicemente non le accettai ma ribattei, certo ero ancora arrabbita per l'umiliazione che mi fece subire nei corridoi ma volevo aggrapparmi alla speranza che magari avesse compreso il peso delle sue parole e che possibilmente a una minima parte di lui interessasse il mio stato d'animo dovuto alla sua sfuriata, volevo fargli capire che ero grata al suo sforzo di creare una riconciliazione così decisi di asciugarmi quelle stupide e inutili lacrime che ormai erano scese lungo il mio viso, mi alzai e mi incamminai per la strada intrapresa da lui pochi minuti fa.
Spinsi la porta che contrassegnava l'ingresso dell'istituto e continuai a passo deciso la mia ricerca tra i vari studenti finché non scorsi Trevis in lontananza camminare ignorando gli sguardi che si guadagnava dalle ragazze grazie al suo bell'aspetto, accellerai allora verso la sua direzione, spinsi con noncuranza due ragazze che si trovavano davanti a me, ignorai le loro imprecazioni e alzai lo sguardo per cercare di vedere ancora il ragazzo al quale volevo parlare.
Mi fermai quando lo vidi bussare ad una porta che si spalancò velocemente lasciando intravedere una ragazza dai capelli corti e di color bordò con grandi occhi verdi, Travis l'abbracciò e si affrettò ad entrare in quella stanza.
Non so bene cosa mi spinse a continuare, ma camminai lungo il corridoio fino a quella stanza e bussai con forza alla porta finché cercavo di inventare una scusa plausibile alla mia di sicuro inaspettata presenza, la porta si aprì bruscamente distraendomi dai miei pensieri 《Scusa tu saresti?》Mi disse la ragazza dai capelli di quel colore così bizzarro 《Ehm..io..》La frase mi morì sulle labbra quando udii un altro suono《Chi è?》La voce Travis risuonava alla spalle della ragazza 《A dire il vero non lo so》Rispose lei 《Come non lo sai?》 Disse Travis in tono scherzoso e subito dopo udii dei passi, lui si presentò alle spalle della ragazza con un sorriso stampato in volto e uno sguardo basso rivolto al theroms che reggeva tra le mani, era incantevole , quando alzò gli occhi e incrociò il mio sguardo però il sorriso gli morì sulle labbra 《Che diavolo ci fai qui?》Sputò abbastanza acido 《I-io..io volevo dirti che accetto le tue scuse》Trevis sembrò inizialmente spaesato dalle mie parole ma si riprese subito da quello stato 《Okay adesso vattene》 Disse con un tono più calmo e più dolce 《Ma..》《Vattene!》 Urlò interrompendomi attirando tutta l'attenzione su di noi e facendomi raggelare il sangue, la ragazza che si trovava ancora tra di noi cercò di dire qualcosa ma fu interrotta da Trevis che chiuse bruscamente la porta con la mano libera lasciandomi per la seconda volta nel bel mezzo del corridoio con tutti gli occhi puntati su di me.
Decisi quindi di raccogliere la mia borsa da terra e ignorando gli sguardi piuttosto indiscreti degli studenti che si trovavano attorno a me camminai a passo deciso verso la mia stanza, spalancai la porta e la rinchiusi sonoramente alle mie spalle, mi buttai sul letto, chiusi gli occhi e lasciai i miei pensieri scorrere, conoscevo Trevis solo da due giorni ma già abitava nella mia mente, mi incuriosiva non per il suo bell'aspetto o per altro ma soprattutto per il suo carattere, non avevo mai visto nessuno così bipolare, perché mi trattava così? Trattava così solo me o anche tutti gli altri? Cosa gli avevo fatto? Perché proprio io? Lasciai queste domande torturarmi finché non crollai in un sonno profondo con protagonisti come sempre i miei insostenibili incubi.

"Nulla è come sembra" ~Cameron Dallas ~ Nash GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora