LO STALKER

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La mia testa era in fiamme!!!!.... piena di incubi.
Appoggiai il telefono sul comodino accanto al letto così se mi avesse chiamato Katy avrei sentito subito lo squillo.
Chiusi un secondo gli occhi per far riposare il mio cervello, ma facendo così entrai in un sonno profondo . Ero in una strada buia senza macchine senza nessun pedone. Le luci che di solito illuminano le strade si accendevano e si spegnevano come le luci dell'albero di natale.
Camminai verso la fine della stradina per vedere cosa c'era.
Avevo paura; ero paralizzata dal collo in giù ma la curiosità era più forte della paura .
Arrivata in fondo alla strada mi bloccai: mi arrivò una folata di vento dietro la schiena come qualcuno che mi spingesse ad andare avanti, per vedere cosa ci fosse .
Feci un passo ancora e girai l'angolo . Vidi una luce fortissima che mi fece chiudere gli occhi . Quando li riaprii vidi un'insegna con scritto: [1] .
Cosa voleva dire ??
Sotto l'insegna una piccola porta da cui proveniva una musica ad alto volume . Mi avvicinai e vidi la porta spalancata, ma con una catena come quelle che di solito si usano per non far passare le persone nelle file . Ero indecisa tra entrare e non entrare, ma non so come ormai ero dentro e quindi decisi di proseguire . Entrata nella sala che era enorme , vidi una luce scurissima che andava su una tonalità blu notte. Ad un lato della sala troneggiava un bar con gli sgabelli in acciaio luccicante di fronte ad un bancone anch'esso in acciaio e vetro sfaccettato. Al centro della sala si trovava la grande pista da ballo circondata da una serie di poltroncine e tavolini che offrivano una certa privacy perché rimanevano in ombra rispetto alla pista. Tutta la sala era illuminata come se ci fosse una festa in pieno svolgimento......ma non c'era nessuno...era tutto deserto.... L'atmosfera che si era venuta a creare mi metteva i brividi!!!
Mi guardai intorno alla ricerca di un qualche segno di vita....ma non vidi nulla. Andai verso il bar.... Ma nulla. Girai un po' per la sala e accanto ad una bellissima tenda di velluto rosso notai una porta. Non c'erano scritte che indicavano che fossero i bagni...perciò la cosa mi incuriosì e dunque mi diressi verso di essa e la aprii con cautela .
Mentre la aprivo il cigolio della porta risuonava nella grande sala. All'interno era buio, quindi cercai a tastoni l'interruttore .... il muro era viscido e faceva ribrezzo , ma per fortuna ecco il piccolo interruttore!! Lo tirai su e appena la luce illuminò la stanza mi paralizzai.... lo stomaco si contorse e mi venne da vomitare. La stanza era proprio un bagno! Si trattava di uno di quei bagni da locale di infimo livello, sporco e puzzolente....ma non fu questo ad impressionarmi, mi reputo abbastanza dura da non impressionarmi per un bagno fetido!!!
No!! Le pareti erano imbrattate da schizzi di sangue e a terra c'era un corpo in posizione prona. Il suo cranio era stato ferito e attraverso la spaccatura si vedeva una sostanza grigiastra che fuoriusciva... materia cerebrale!!
Intorno al corpo e sotto i miei piedi notai molta acqua sparsa sul pavimento e proveniente dai lavandini.
Alla mia destra si trovava un grande specchio con così tanti schizzi di sangue che ci potevo appena intravedere la mia immagine riflessa. Proprio sotto lo specchio c'erano tre lavandini. Uno di essi aveva il rubinetto aperto da cui fuoriusciva un flusso costante di acqua che si riversava sul pavimento visto che il lavandino era spaccato a metà . Anch'esso era sporco di sangue come gli altri. L'acqua che colava sul pavimento si mischiava con il sangue proveniente da corpo e si dirigeva verso uno scarico lì vicino.
Di fronte allo specchio si trovavano le toilette con le porte piene di scritte e coperte anch'esse di schizzi di sangue .

Mi avvicinai al cadavere. Era letteralmente immerso in una pozza di sangue, e solo ai lati l'acqua che scolava cominciava a lavare parte degli schizzi di sangue.
Da quanto tempo il corpo si trovava lì? Dall'odore di decomposizione molto forte immaginai che fosse abbastanza. Storsi il naso per la puzza. Anche le mie scarpe stavano lentamente prendendo l'aspetto del pavimento con il quale cominciavano a confondersi.
Mi accucciai accanto al corpo per vedere se riuscivo a capire chi era il poveretto. Ma come mi era venuta l'idea di avvicinarmi così tanto?
Lo sfiorai appena sulla spalla destra e subito il corpo si girò mostrando il suo viso contorto in una smorfia terribile di agonia. La bocca era spalancata come in un grido silenzioso e gorgogliava , gli occhi erano spalancati in una espressione di terrore e tutto il viso era così sporco di sangue che non potevo davvero capire chi fosse . Urlai e scappai da quel luogo terribile . Uscii da quel locale , mi trovai nella strada buia e cominciai a correre senza guardarmi indietro... scappai, scappai, scappai, correndo come il vento !!!

Incubi dell'altro mondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora