Capitolo 1

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Mi svegliai... Ero sul banco di scuola e con la testa poggiata su di esso, la mia vicina di banco picchiettava con la penna sul libro mentre era intenta ad ascoltare la lezione, era snervante, approposito, che ora era... Greco? Latino? Italiano? Ah, ma a chi importa... Quel giorno avevo una stanchezza che neanche un bue mi superava in pigrizia (aspetta... ma i buoi sono pigri? Mmmh, vabbè)

Ero una ragazza piu o meno alta... Più meno che più comunque:

Avevo i capelli ricci castani, gli occhi scuri e un corpo.. Non so come descriverlo, odio i miei fianchi enormi! Ma amo il mio seno grande...

E adesso avevo un serio problema con quella cazzo di penna che tintinnava sul libro e così urlai alla mia vicina di banco che subito mi rimproverò

"Olly calmati!"

"Ma che calmati e calmati, sai dove te la metto ora quella penna?!"

Dissi ovviamente irritata

"Ah sì ?! Dove?!"

Mi istigava sempre, amava quando litigavo e dicevo cose poco femminili

"Su per il naso brutta scema!"

Fummo richiamate dalla prof che subito ci mise una nota e ci buttò fuori dalla classe.

"Ma porca miseria! Dovevi per forza continuare ad istigarmi?!"

Ridacchiò...

"Sì!"

Era la mia vicina di banco, la mia amica... Tutto.

I suoi capelli lisci di un biondo cenere e i suoi occhi verdissimi mi facevano impazzire, anche lei come me aveva un seno prosperoso ma la sua (come si dice quando una persona è simpatica.. Ah, oddio, che ritardata..)

Ma la sua simpatia era molto più coinvolgente della mia, sapeva farmi nascere un sorriso sempre, specialmente quando parlavamo a telefono di discorsi molto seri:

"Ehi Olly hai presente il pesce rosso che avevo e amavo?...

Beh è morto... E i miei volevano fargli una foto ricordo... Da morto.."

Oppure:

"Olly per la verifica di arte porto un quadro di Pollok.. Il numero 8... No perché sai, Pollok era trasgre e doveva chiamare i quadri con i numeri.."

"Ma sono schizzi, come vuoi chiamarli?"

"Che ne sò.. Foresta in pieno splendore e.."

"Ma sono solo schizzi!!"

Quanto sono belle le nostre telefonate serie...

Comunque, frequentavamo il secondo anno di un liceo linguistico, appena conobbi Janine diventammo subito amiche, sapevo fin da subito che era una persona speciale.

Guardai avanti a me e lungo il corridoio stava passando un ragazzo, alto... troppo alto, aveva dei ricci che facevano invidia ai ragazzi pieni di lacca, erano marroni e sembravano fuffosi (morbidi al tatto) era accompagnato da una bidella con un registro e si erano fermati davanti alla nostra classe. La mia amica guardava la bidella (un cesso di bidella) io guardavo con istinto omicida il ragazzo, che ricambiava con i suoi grandi occhi verdi, la bidella entrò nella classe mentre il ragazzo accennò

"Uh, delle cattive ragazze.. Mi piace"

Aveva un sorrisetto malizioso e la voglia di ucciderlo saliva ancora di più, entrò nell'aula ma io gli feci uno sgambetto ed entrò nella classe quasi toccando con il naso per terra, si voltò e sta volta ero io quella col sorrisetto (capito con chi hai a che fare babe ?! *schiocca le dita tre volte muovendo la mano a destra e sinistra mettendo la bocca a papera*)

La cessobidella urlò

"Questo è il vostro nuovo compagno, Michele Olobrukko Pennìmo Juniorro"

Era vecchia, sorda e oltretutto cieca... Santa pazienza, quando la tizia uscì dall'aula la bellissima insegnante ripetè il suo nome

"Allora ragazzi, lui è il vostro nuovo compagno. Michael Holbrook Penniman Jr."

Poi si girò verso il ragazzo

"Di dove sei?"

"Io sono Libanese ma anche da Londra ma anche da adesso un pò Italiano"

(Tesoro... No vabbè non mi esprimo)

Qualche ragazza infondo alla classe urlava

"Bravo!"

(Ma bravo per cosa, della pronuncia? O della sua bellezza? No perché se era per la sua bellezza concordavo)

"Che bello, come mai sei in Italia?"

"Perché mi sono innamorato di un gruppo che si chiama.."

Prese una pausa

(Che fai ci pensi? Ma non è il gruppo che ami? E non ti ricordi il nome? Mah)

"Bluvertigo..."

(Apposto c'è arrivato, il criceto del cervello, nella ruota ha dovuto sudare un pò però c'è l'ha fatta, un applauso al criceto!) 

"Ok Michael puoi sederti"

Il ragazzo girava tra i banchi senza trovare un posto

(Non sederti lì, non su quella sedia, non azzarda... Troppo tardi)

Infine si sedette al mio posto e la lezione continuò

(Ma io dico, non li vedi i libri? lo zaino, no? Va bene)

Io e Janine rimanemmo fuori l'aula finché la campanella suonò.

Smile. ~Mika~Where stories live. Discover now