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Era nel campo Sapphire quando vide un aereo sorvolare i cieli di Sumatra: inevitabilmente pensò alla partenza di Edward e al nuovo capitolo strappato della loro storia. "Siamo maledetti" pensò. Forse lo erano davvero, forse no; forse erano semplicemente avversati dalla sorte, destinati ad incontrarsi "fuori tempo", come in uno psichedelico quadrante di un orologio di Dalì, a percorrere strade parallele che talvolta si toccano senza mai incrociarsi. Doveva considerare quel momento solo l'avventura di una notte? Un nostalgico desiderio carnale senza alcuna implicazione sentimentale o la dimostrazione fisica di un sentimento mai morto? Nuovi interrogativi si affacciavano alla mente della donna, sempre più confusa dai suoi sentimenti e divisa tra mente e cuore.

Se chiudeva gli occhi, non era uno squallido ed occasionale rapporto sessuale, non era la meccanica unione di due corpi, ma la sensuale danza di due anime. Ancora sentiva le sue mani, forti e calde, il suo respiro sul suo collo, il profumo virile del suo corpo, ma quando li riapriva vedeva di nuovo quell'aereo allontanarsi dall'isola e dal suo cuore, e con esso si allontanava ogni speranza di una vita insieme.

"In fondo è meglio così" pensò in una malinconica rassegnazione. Era finita: Edward non le aveva perdonato quel tradimento e non lo avrebbe mai fatto, e lei, dal canto suo, aveva una famiglia; meglio dunque lasciare tutto sospeso nell'infinita evocazione dei ricordi.

Avrebbe potuto così disegnare, negli scenari fantastici dei suoi pensieri, il finale che mancava al libro del loro amore, immaginandosi insieme. "Ora e per sempre" diceva l'incisione sul ciondolo che stringeva tra le mani: non glielo aveva ancora restituito, era giunto il momento che tenesse compagnia a lei e al suo dolore.

"Addio, Edward" sussurrò Sapphire, osservando quel puntino nell'azzurro infinito.

"Addio, Sapphire" disse Edward nello stesso momento, guardando chiudere un sipario di nuvole su Sumatra attraverso il finestrino accanto al suo posto in prima classe.

"Succo di frutta, Signore?" domandò una hostess con il carrellino delle vivande. Ma l'uomo non rispose. "Jus de fruits, Monsieur?" ripeté la hostess. Edward fece cenno di no col capo, piuttosto avrebbe preferito un arsenico.

Avere per pochi attimi quello che si vuole non da la felicità, ma il rimpianto di non poterlo più avere. Sapphire aveva una famiglia alla quale teneva molto, doveva amarlo davvero tanto Philippe Valois e non era giusto fustigarla con la sua presenza. La sua partenza avveniva al momento opportuno, non era ancora tardi per lasciarsi tutto alle spalle, anche se dimenticare che si erano di nuovo amati nella stanza dell'ospedale di Medan sarebbe stato difficile.

A Sumatra tutto sembrava rientrare nella normalità, semmai ve ne fosse rimasta un po'; al dolore e ai pianti si sostituiva adesso la rassegnazione e la voglia di ricostruire. Erano tanti i progetti fatti sull'isola e sul "dopo", molti erano fasulli, vili inganni al fine di accumulare denaro a danno degli ignari benefattori, altri invece nobili imprese per assicurare a quelle genti una rinascita in un nuovo mondo.

Sapphire faceva parte sicuramente del secondo gruppo, aveva messo tutta se stessa in quel progetto, anima e corpo, senza risparmiarsi. Voleva in qualche modo farsi perdonare la posizione di comodo che aveva assunto quando si era recata a Londra. Pensava di risolvere tutto elargendo una considerevole somma di denaro, ma solo quando fu lì, a Sumatra, tra dolore e distruzione, comprese realmente che non sarebbe stato solo un assegno a ricostruire l'isola, ma occorreva crederci fortemente e mettercela tutta, e che aveva fatto bene a partire, a conoscere un mondo diverso dal suo. Vedeva la gioia di quelle persone per cose cui lei non avrebbe mai dato importanza, e da loro apprese l'entusiasmo per le piccole cose: il sorriso di una persona incontrata per strada, l'amicizia oltre il tempo, l'aiutarsi e riscoprire l'altro in un momento di grande difficoltà. Antichi valori che l'avevano accompagnata nella vita, ma che aveva ritrovato solo ora come se fosse la prima volta.

Travolti dal destinoWhere stories live. Discover now