Capitolo venticinque

390 20 1
                                    


I rumori delle esplosioni non accennavano; quasi non si respirava per il troppo fumo, tanto che dovetti portare una mano sul viso, sopra il naso e la bocca.
Corsi verso l'edificio in fiamme, pronta a fronteggiare gli uomini di Slenderman.
Non volevo uccidere nessuno, anzi. La soluzione migliore mi sembrava quella di raggiungere un accordo, ma sapevo che era impossibile con loro.

Avevo sempre cercato di non usare la forza contro chi mi dava fastidio, diciamo che ero più una pacifista.

Le gambe mi duolevano per lo sforzo; non ero poi così abituata a correre. A scuola non facevo educazione fisica, e se la facevo era per far vedere che ogni tanto mi muovevo anche io.

Arrivata all'uscita della foresta potei scorgere un centinaio di uomini combattere fra di loro. Alcuni usavano i loro poteri di K mentre altri, come Jeff, usavano delle armi affilate.
Il mio "quasi" ragazzo era sporco di sangue; doveva essere una sofferenza per lui combattere contro chi è stato sempre la sua famiglia. Lo vedevo nei suoi occhi, quel velo di tristezza.

Corsi verso di lui, e concentrandomi più che potevo scagliai qualcosa di invisibile contro quell'armata, facendoli indietreggiare.

Era come un campo di energia, un potere non visibile agli occhi altrui.
Slanderman mi guardò di sottecchi, allungando una mano in avanti,pronto a fare qualcosa contro la mia persona.

Non arrivò niente di ciò che aspettavo, solo centinaia di uomini che venivano verso di noi più aggressivi che mai.

Chiusi gli occhi, immaginando un posto tranquillo e senza nessun rumore.
Nessuno c'era, solo io e la natura.

Le mie iridi assunsero una tonalità sul rosso fuoco, e dal nulla comparve una scia verde che richiamò quello che era il mio vero elemento; la terra.

Un terremoto si fece largo fra le nostre squadre creando una voragine piuttosto profonda.

Era solo un diversivo, lo sapevo, ma avevamo bisogno di tempo. Tempo per prepararci ai possibili avvenimenti.

Il burrone formatosi era profondo e largo, impossibile da attraversare.

Ogni componente della compagnia posò il suo sguardo su di me; molti sembravano meravigliati, altri erano di ammirazione.

Per una volta mi sentii davvero utile.
Avvertii la presa di Jeff sulla mia spalla, un Jeff sorridente. Più che un bel sorriso, era un sorriso, si inquietante, ma sincero.

« Sei stata incredibile, Anne. » Gli feci un cenno di cortesia, tesa com'ero per il comportamento che avevo avuto in precedenza.

Era difficile chiedere scusa alla persona di cui probabilmente eri innamorata. Mi sentivo in colpa, e non solo con lui.

« Tutti nel palazzo. Il contrattacco avverrà fra meno di un ora! » Urlò qualcuno distraendoci.
Entrammo nell'edificio dove ci radunarono nella Hall.

Al centro della sala comparì un signore sulla sessantina d'anni che, da quel che avevo capito, si chiamava Simon. Doveva essere un membro fra i più anziani ed esperti.

« Ci divideremo in quattro gruppi. Arcieri, chiunque che ha una buona mira e che sa usare un arco vada con Helena. »La donna che doveva essere Helena, aveva i capelli rossi a caschetto, e due occhi color nocciola. Sembrava essere dolce e comprensiva, ma purtroppo non sapevo neanche com'era fatto un arco, quindi.

« Il secondo gruppo, gli addetti alle armi da fuoco. So che molti di voi si stanno chiedendo "che senso hanno allora gli arcieri" beh miei cari, sono solo un diversivo. Servono a ferire i nemici con le frecce e soprattutto a fargli credere che siamo in netto svantaggio con le armi. Bene, dicevo. Sempre buona mira, e niente paure. Non venite qui a piangere per il rumore dello sparo. È una guerra.
Seguite Chiara, la bionda laggiù. » D'armi da fuoco non se ne parlava proprio. No.

« Terzo gruppo. Non ha un nome, solamente voglio i migliori tecnici di questo poco, mi vanno bene anche quelli con poca esperienza. Quest'edificio diventerà un'arma letale per quei pezzi di m-..nemici, si. Voi venite con me. » Bene, pensai. Sarei dovuta stare per forza nel quarto gruppo, senza Jeff. Poiché lui aveva deciso di seguire gli esperti delle armi da fuoco.

« Tutti quelli rimasti costituiranno il quarto gruppo. O come lo chiamerei io il gruppo dei nullafacenti. » What?!
Avrei tanto voluto uccidere quel coso. Io non ero affatto una nullafacente! Solo...non avevo trovato il mio campo, tutto qua.

« Vi metteremo ai corpo a corpo. Seguite Charlotte e attenti a non farvi colpire dalle frecce. » Sorrise malizioso, sfacciato.

Tutti i presenti erano divisi, tutti con un compito preciso.

Seguii Charlotte salutando prima Jeff. Aveva l'espressione di uno davvero preoccupato.

« Non lo ripeterò una seconda volta. Questo edificio un po' scassato risale agli anni '90. La sua costruzione aveva ovviamente doppi fini per delle possibili guerre future. Macchinari come mitragliatrici, pistole, ogni genere di arma è stata depositata qua. Ora, gli uomini di Slenderman non erano tanto fino ad adesso, ma come si sa, i rinforzi arriveranno e sono davvero tanti.
E per rinforzi intendo anche rifornimenti. Armi, qualsiasi oggetto gli sarà utile. E noi non possiamo farci cogliere impreparati. Per questo noi del quarto gruppo saremo l'arma vincente di tutto questo casino.
Annie, K appena arrivata, sarà la chiave di tutto. » In un primo momento le sue parole mi fecero paura; in pratica io non ero nessuno, ma ero la loro unica possibilità a quanto pare.

« Il suo potere derivante dall'energia della terra porterà un grande alleato dalla nostra parte. Il nostro stesso pianeta darà il suo contributo. » Volse lo sguardo su di me corrugando le sopracciglia.

« So che non hai molta esperienza, ma quello che hai fatto oggi è stato incredibile. Lotterai per noi? Per te? L'unica a poter controllare il potere sei tu. Ci stai? »

« Si. »

Angolino ~
Ho aggiornato yay. So di essere un po' lenta, ma quel che conta è che vado avanti (?) Spero che il capitolo vi piaccia. Alla prossima ~

Secret love [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now