La fine

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Appena arrivai a casa, lasciai cadere la borsa all'entrata e andai a sgranocchiare qualcosa dal frigo. Essendo una Dampyra potevo permettermi mangiare il cibo per esseri umani, ma dovevo anche nutrirmi di sangue per vivere. Così divorai un piccolo toast al burro di arachidi e andai un camera mia, sedendomi sul davanzale della finestra per guardare fuori.
< Sono a casa! > urlò mio padre al piano di sotto, chiudendo la porta.
< Si > urlai in risposta, prendendo il portatile per guardare un film.
...
Avvicinò le labbra al mio collo e con la punta della lingua mi sfiorò la giugulare. < Quindi.. Sei una Dampyra.. Eh, ragazzina? > Ringhiò con fare possessivo affondando i canini nel mio collo.
Mi svegliai di colpo, mentendomi seduta. Dio.. Era solo un sogno. Mi lasciai ricadere sul letto, emettendo un lungo sospiro e guardai il soffitto. Vorrei essere un vero vampiro.. Così non avrei questa paura di morire da un momento o l'altro.. Mi rigirai sul fianco e, con un altro sospiro, mi addormentai.

Blow kiss, fire a gun
We need someone to lean on
Blow ki-
Staccai la sveglia con un mugolio e richiusi di nuovo gli occhi, sentendo poi un urlo di mio padre provenire dal piano di sotto.
< Svegliati Lau..!>
Ma che fretta che avete... Mi alzai e iniziai a vestirmi con la velocità di un bradipo, ravviandomi i capelli con una mano.
< Lau non per qualcosa ma il pullman sta per arrivare e tu.. > Mi squadrò dalla testa ai piedi non appena misi piede in cucina. < ... Non sei pronta.>
Alzai gli occhi al cielo e mi avvicinai al frigo per bere velocemente un goccio di latte dal cartone.
< Sai che non mi trucco pesantemente come faceva la mamma.. Ora vado.> Gli baciai la guancia e, raccogliendo la borsa, uscii di casa.
Appena arrivai davanti alla fermata vidi un altro studente appoggiato al palo, con un paio di cuffiette.
Signor Musone.
Sbuffai e guardai il cellulare, aspettando due metri distante da lui.
Chissà se sta sentendo i miei pensieri ora.. Pensai guardandolo con la coda dell'occhio.
< Si.> Disse in modo irritato, lanciandomi un occhiataccia.
< Non entrare nella mia testa.> Borbottai arrossendo appena, notando il pullman in lontananza.
Per tutto il viaggio misi le cuffiette per soffocare i pensieri, soprattutto per non fargli capire il mio segreto.
Dopo mezz'ora di viaggio mi ritrovai già davanti a scuola e notai con piacere che Lee mi stava aspettando.
< Hey Lau! > Disse muovendo la mano dall'altra parte della strada.
< Hey.. > risposi distrattamente, seguendo con lo sguardo Nicolas.
Ma che problemi aveva?
No Lau, che problemi hai tu a fissarlo! In effetti.. Perché lo stavo guardando?? Scossi la testa per far andare via il pensiero.
< Qualcuna ha una cottarella.......> Disse Lee in modo scherzoso ma io la fulminai con lo sguardo.
Uno come lui? Ma anche no. Preferivo il cane di mio zio.
Poco dopo entrammo nel laboratorio di chimica e Lee si accomodò vicino ad un ragazzo che frequentava da si e no due giorni.
Traditrice.
< Eccola qui, la ragazza più carina del Reame.. Il principe è arrivato!> Sorrise Taylor, accomodandosi affianco a me.
< Avevo sentito dire che i principi fossero.. Gay.>
Scoppiò in una sonora risata, un po' esagerata per i miei gusti, ma mi fece sorridere.
< Hai un bel caratterino!... Mi piace.>
Diventai lievemente rossa e spostai lo sguardo di lato, notando che Nicolas mi lanciava in continuazione occhiatacce.
Che cosa avevo detto? Non era mica.... Geloso? Lo conoscevo da neanche un giorno! Poi capii.
Mi si gelò cuore. Avevo pensato ai Dampyri...
< Merda! > Dissi ad alta voce, attirando l'attenzione di tutti, compresa quella della professoressa.
< Mi scusi? Signorina....? > Mi chiese assottigliando lo sguardo.
< Lau.. Cioè... Leahr > Dissi arrossendo.
< Bene, signorina Leahr, ora faccia attenzione alla lezione o le assegnerò dei compiti di punizione! > Colpì la lavagna con la bacchetta e mi fisso negli occhi.
Diventai piccola piccola contro la sedia, non riuscendo a respirare. Cosa faccio ora? Mi ucciderà...
Per fortuna la campanella suonò salvandomi e io scappai in bagno, senza aspettare Lee.
Cazzo.... Cazzo! Tirai un pugno contro il lavandino, gemendo dal dolore.
< Così ti romperai la tua dolce manina... Dampyretta. >
Smisi di respirare e, alzando lentamente lo sguardo, incontrai gli occhi neri di Nicolas.
< C-Che cosa ci fai qui...? È i-il bagno delle ragazze... > Balbettai, indietreggiando verso la porta.
< Zitta. > Si avvicinò velocemente e mi prese per la gola, sbattendomi contro il muro. < Non conosci le regole? Niente. Dampyri. Qui. > Sibilò stringendo la presa.
Mi avrebbe ucciso. Lo sapevo. Ne ero certa. Guardai i suoi occhi ed emanavano puro odio.. Mi passarono davanti tutti i ricordi bello che avevo.

Flashback | <Mamma, mamma! Guadda! Un gilatore! > Mi avvicinai a mia mamma sorridendo.
< No patatina.. Quello è un Gi-ra-so-le > Le scappò un risata, venendo abbracciata da papà.
< Papà guadda! Un Gi-la-to-re!!> Avvicinai il fiore a papà e mi prese subito in braccio, facendomi girare.

Mi scese una lacrima che percorse tutta la guancia, fino a gocciolare sul suo polso.
Vidi la sua mascella irrigidirsi < Non dirò a nessuno ciò che sei...>
Ma....?
< ... Ma tu dovrai fare tutto ciò che ti dirò.> Rispose al mio pensiero, con un sorriso maligno sul volto.
Ero finita.

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Cosa succederà a Laurel? Al prossimo capitolo!

Grazie per averlo letto!
Domani, nuovo capitolo. :3

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