Primo giorno

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Calma Lau, è solo il tuo primo giorno in una nuova scuola... Che sarà mai! Cercai di convincermi, accennando un piccolo sorriso mentre attraversai la strada che separava la ferma dell'autobus dal cortile della scuola.
Il cortile era ben curato, come l'accademia, nonostante avesse più di trecento anni.
Feci un lungo sospiro e finalmente mi avvicinai al portone che, in quell'istante, si apri seguito da un gemito di disapprovazione.
< Carlos, sei il solito! > Squittì una ragazza dai capelli rossi e ricci mentre si passava un fazzoletto sulla camicetta sporca di rosso.. Che sia sangue? < Guarda dove vai, cogliona! > E con questo prese e se ne andò a passi svelti seguita da una piccola ragazzina che le teneva la borsa.
Wow.. Inizio fantastico! Oltrepassai il grande portone e rimasi a bocca aperta. Un lungo corridoio con gli appositi armadietti si estendeva di fronte a me e un grande lampadario di... Diamanti?!... Pendeva dal soffitto. Le mattonelle erano in marmo e, talmente erano lisce che ti potevi specchiare.
Concentrati Lau! Mi sussurrai in mente. Oltre che andare bene a scuola avevo una missione. Non farsi scoprire.
Questa era un accademia per vampiri e io ero una Dampyra, metà umana e metà vampira, e se mi avessero scoperto... Sarei morta. Deglutii e una mano si appoggiò alla mia spalla, facendosi sussultare.
< ....! > mi girai di scatto ed incontrai due paia di occhi color ghiaccio.
Era un ragazzo abbastanza alto, forse 1,80, con i capelli neri e la divisa scolastica, sembrava un modello di una pubblicità di profumi.
< Tu dovresti essere... Cleahr Laurel..? Io sono Taylor McFlag, il segretario barra studente della scuola.> Disse con un piccolo sorriso sulle labbra, notando subito il piccolo canino.
< Cert-..> Mi schiarii la voce e allungai la mano <Certo, piacere.>
Mi strinse la mano, ritirandola subito dopo. < So che ti hanno già fatto fare un giro dell'Accademia quando ti sei iscritta, quindi non hai bisogno di un giro guida.>
Annuisco e lui aggiunse, allargando le braccia in modo teatrale. < Benvenuta dell'Accademia St. Caterina >
Evvai.. Come non farsi notare, lo stai facendo nel modo sbagliato. Sussurrai nella mia mente mentre accennai un sorriso imbarazzato, notando gli sguardi puntati su di me. Con un passo svelto mi recai verso la mia prima ora... Letteratura.
Grandioso.. Sbottai entrando e sedendomi al banco in fondo, vicino alla finestra. Almeno avrei potuto fissare quel bel paesaggio mentre i miei neuroni si suicidavano dalla noia.
Presi il libro e l'appoggiai al banco, vedendo che pian piano la classe si riempiva.
< Ciao..! > disse una voce affianco a me.
Girai lo sguardo e vidi una piccola ragazza che mi accennava un piccolo sorriso timido. Portava i capelli raccolti con due bacchette e, ovviamente, anche a lei la divisa le calzava a pennello.
Solo io sembro una melanzana? Si??
< Ehi. > Ricambiai il sorriso, girandomi verso di lei.
< Tu sei la nuova ragazza? Io sono Lee Barton, piacere >
< Si, piacere Laurel Cleahr.. Ma chiamami Lau > Allungai la mano verso di lei ma lo schiarirsi la voce del professore mi fece ritirare la mano.
Dopo un ora finì la lezione e presi il foglio delle mie ore. Per fortuna, culo direi, Lee seguiva le mie stesse lezioni, così la giornata in sua compagnia durò poco.
È una ragazza sveglia anche se all'inizio non si capisce. Mi stava raccontato il suo primo giorno di scuola e come mai aveva scelto questa scuola.
< Invece qui si sono incontrati per la prima volta i miei genitori, precisamente nei bagni. > Accennai una piccola risata, aggiustandomi la tracolla.
< Nei bagni?! > ripeté Lee sbalordita e divertita.
< Mio padre stava uscendo dal bagno e mia mamma gli versò la propria bibita addosso, senza farlo apposta.>
< Come nei film, direi >
Scoppiammo a ridere entrambi finché non urtai un ragazzo con la spalla.
Mi lanciò un occhiataccia e sibilò. < Guarda dove vai, ragazzina. > E con un passo veloce si avvicino al suo armadietto.
Che cosa era appena successo? Guardai Lee che alzò le spalle aggiungendo. < Lui è Nicolas Dianh, il ragazzo più popolare ma allo stesso tempo scontroso e musone..>
< Musone è un soprannome perfetto.> Dissi ridacchiando per poi trasformare la mia risatina in un colpo di tosse, notando il suo guardo tagliente.
Beccata.
A fine giornata salii sul pullman, salutandola dal finestrino per poi mettermi una cuffietta. Non era stata una giornata così brutta.. A parte il signor Musone.
< Gradirei che la smettessi di chiamarmi in quel modo.> disse una voce alle mie spalle.
Irrigidii la schiena e mi voltai, trovando il ragazzo di prima che mi fissava con i suoi occhi neri.
< Non ho parlato.. > Sussurrai senza fiato, sentendo le guance rosse.
< i tuoi pensieri mi disturbano, ascolta la musica senza pensare.>
Lo guardai sorpresa per poi girarmi infastidita. Io faccio ciò che voglio, non devo ascoltare una testa pelata come lui.
< .. Testa pelata a chi!? >
... Cazzo.
Misi il cappuccio e mi feci piccola piccola contro il sedile, soffocando i pensieri.
Come concludere bene una giornata... Si.

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Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto!
Se si, fatemelo sapere :3
Accetto consigli e critiche ~

Al prossimo capitolo!

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