Uno zero

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Suga entrò svogliatamente in classe.

Passo dopo passo.

Si mise al solito posto dove nessuno gli avrebbe dato fastidio,o almeno così pensava.

"Ragazzi date il benvenuto al nuovo alunno,Kim Tae Hyung.Presentati"disse il professore con fare indifferente.

Suga sbuffò,non gli fregava un cazzo del nuovo arrivato come d'altronde non era interessato al resto della classe.

Nuovi arrivati per lui significavano più deficienti da odiare o da ignorare.

Aveva dei capelli castani e sembrava piuttosto piccolo,esile.

"Mi sono appena trasferito,potete chiamarmi V spero che vi prenderete cura di me" e senza aggiungere altro si andò a sedere in uno dei ultimi banchi

Bene,penso Suga,deve aver capito che nessuno sarà carino con lui.

In poco tempo,sicuramente, l'intera classe si sarebbe dimenticata di V e l'interesse verso di lui sarebbe scemato.

Dopo un'ora esatta finalmente suonò la campanella.

Tutti uscirono correndo e Suga dovette mantenere la calma per non picchiare ogni singolo essere che cercava di spingerlo.

Si allontano dalla classe per andare nel giardino posteriore della scuola.

Andò li da solo,come sempre perché lui non aveva amici.

Odiava quasi l'intero mondo,per lui le persone erano noiose e stupide.

Con una probabilità del 99,99% avrebbe saltato l'ora successiva ma non gli importava.

Tutto era tranquillo.

Si sedette sotto la grande quercia.

C'era un odore di menta e non riusciva a capirne il motivo.

L'aria era sempre impregnata dallo smog delle auto ma ora era tutta un altra cosa.

Poi se ne accorse.

Qualcuno si era permesso di sedersi accanto a lui.

Quel profumo proveniva dallo sfigato della sua classe.

"Posso rimanere.. ti giuro non ti darò fastidio"disse V balbettando.

Fino ad ora non gli aveva prestato tanto attenzione.

V aveva un grosso zero sulla testa.

Come aveva fatto a non accorgersene?

Poi pensò.

Come morirà? Qualcuno lo avrebbe ucciso o sarebbe stato un semplice incidente?

Lo guardo ancora meglio e vide che aveva troppi braccialetti per una singola persona.

Suga si senti subito male per aver pensato tutte quelle cose su un ragazzo che conosceva a malapena.

Le persone non si dovrebbero mai suicidare.

V capi che Suga stava guardando i suoi polsi e comincio piangere e senza nessun preavviso lo abbraccio.

Suga aveva capito che da quella giornata avrebbe cominciato a fare una cosa che non faceva da molto tempo.

Aiutare le persone.

"Ti va se ce ne andiamo da qui?.."



Commentate e fatemi sapere se vi piace la storia e se dovrei cambiare qualcosa.Grazie

Ps: Questa storia verrà aggiornata ogni domenica.

DARA














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