92.

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Carlotte.

Passeggiavo mano nella mano con Harry verso uno dei tanti negozi del centro commerciale, fino ad ora nulla aveva attirato la nostra attenzione, nemmeno un negozio di elettronica per poter acquistare il nuovo cellulare di Harry.

Tutta la gente presente quel giorno camminava tranquillamente, poche volte avevano fermato Harry per chiedere foto o autografi, molte volte qualcuno mi insultava dando peso al mio ruolo nella vita di Harry, ma cercavo di non importarmene mentre dentro mi sentivo morire ad ogni loro maldicenza.

Guardavo il pavimento bianco sotto i miei piedi, nonostante centinai di persone ci camminassero sopra ogni ora, esso era lucido.
Avevo concentrato tutta la mia attenzione sul pavimento, come se potesse importarmi più di esso che di ciò che succedeva attorno a me.

Harry stava parlando di qualcosa, forse farneticava, forse borbottava, ma avevo smesso di ascoltare da quando una ragazza aveva liberamente espresso la sua opinione su di me. "Troia" aveva detto, solo per il semplice motivo di farmi sentire un'annualità, per farmi capire quanto a lei non piacesse che il suo idolo potesse dare amore a qualcuno oltre a lei.

Harry si fermò improvvisamente, portandomi a fare lo stesso continuando a guardare a terra analizzando le varie caratteristiche di quel pavimento bianco all'apparenza monotono.

≪Ti stai annoiando, amore?≫ mi chiese fin troppo dolcemente, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio sorridendo qualche attimo dopo.
Sorrisi quando la sua mano sfiorò la mia guancia e scossi la testa per la domanda appena ricevuta, non mi annoiava passare del tempo con il mio fidanzato.

≪No, stavo solo pensando.≫ risposi semplicemente, strinsi forte la sua mano, in qualche modo volevo fargli capire che qualcosa non andava, ma gliene avrei parlato a casa, forse.

≪Bene, andiamo a comprare un cellulare nuovo, ti va?≫ mi sorrise, la sua dolcezza sfiorava l'immaginabile quando le sue fossette diventavano visibili ed era una delle cose che più amavo di Harry.

≪Credo tu ne abbia veramente bisogno, è morto senza aver vissuto molto a lungo. Meriterebbe un funerale come si deve.≫ stavo parlando a vanvera, volevo togliermi dalla testa gli insulti delle molteplici ragazze invidiose, ma sembravano voler rimanere lì e non andarsene.

≪Forse anche tu hai bisogno di un nuovo telefono, non capisco come riesci a farlo funzionare.≫ corrugò la fronte, non capivo per quale motivo qualsiasi persona doveva offendere il mio telefono, non era una cosa carina comunque, nemmeno se detta da Harry.

≪Non sono come te Harry, non ho bisogno dell'ultimo modello di cellulare solamente perché fa figo, sto bene così.≫ alzai le spalle, dovevo ammettere che l'idea di avere un cellulare nuovo mi balenava nella mente da un pezzo, ma non avrei mai permesso ad Harry di comprarmene uno; non doveva spendere una quantità eccessiva di denaro per comprarmi un telefono quando potevo continuare ad usare quel che avevo, ma lui si ostinava a non capirlo, aveva il diritto di spendere i suoi soldi come più gli pare e piace, ma non avrei accettato un telefono da lui in qualsiasi caso.

≪Sono i miei soldi, posso spenderli in qualsiasi cosa io voglia ed io voglio comprarti un telefono nuovo.≫

Un difetto di Harry? Doveva insistere sulle cose quanto un bambino quando vuole un giocattolo, se lui voleva fare una determinata cosa, allora, dovevamo farla senza lamentarci.

≪No Harry. Non ne vedo il motivo, il mio telefono continua a funzionare, e per funzionare intendo che continua ad inviare messaggi, quindi non mi serve.≫

Harry si arrese, probabilmente era ciò che voleva farmi credere, ma io volevo pensare, almeno per qualche secondo, che lui aveva preso in considerazione il fatto di non spendere dei soldi per cose che io, forse, non volevo.

≪Ti odio comunque.≫ borbottò avvicinandosi al mio viso, chiusi gli occhi istintivamente ed aspettai il contatto che tanto stavo cercando.
Le sue morbide labbra di poggiarono sulle mie e, nonostante tutto, sentivo ancora le farfalle per un suo bacio.

≪Mamma, perché quella ragazza sta baciando un'altra ragazza?≫ sentii una bambina chiedere ciò alla madre, probabilmente ci stava anche indicando, ma io scoppiai a ridere obbligando Harry a spostarsi di qualche centimetro.

≪È un maschio!≫ urlai ridendo mentre indicavo Harry con un enorme cipiglio sul viso, la cosa mi fece ridere ancor di più poiché potesse apparire offeso difronte a ciò.

La madre della bambina si scusò con noi quando riconobbe Harry, classificandolo come la cotta di sua figlia e spiegando alla piccola chi fosse il mio ragazzo. Il viso della bambina si colorò immediatamente di rosso quando capii chi fosse Harry e gli chiese scusa con un tono di voce piuttosto basso.
Harry si abbassò arrivando all'altezza della piccola per poi sorriderle, amava i bambini.

≪Non è stato molto carino,≫ mise un finto broncio che fece preoccupare la piccola portandola a diventare più rossa di quel che già era.

≪ma accetto le tue scuse solamente se farai una foto con me.≫ Harry fece il labruccio ed io mi sciolsi davanti quella scena.
La bambina sorrise ed Harry la prese in braccio per poi chiedere alla madre di immortale quel momento in una foto ed io mi immaginai Harry con in braccio la nostra bambina, il simbolo del nostro amore.

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