"Per sempre tua"

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"Mmh... devo essermi addormentato per un po'"
"Due ore e mezza"
Meg era seduta sul bordo del letto e guardava Michael con una tristezza infinita: sapeva che non lo avrebbe più rivisto mentre si svegliava.
"Perchè quella faccia?" le chiese Michael, con aria interrogativa
"Niente niente..."
"Non sai mentirmi"
Era vero, Meg non gli aveva mai mentito. Ma sapeva che questa volta sarebbe stata costretta a farlo per il suo bene.
"Ne parliamo un altro momento, va bene? Adesso vieni a cena, sono giá le nove"
Mangiarono silenziosamente.
Michael inghiottì l'ultimo boccone di insalata e la scrutò attentamente.
"Che c'è Michael?"
"Di che cosa dobbiamo parlare Meg? Mi fai venire l'ansia"
Era arivato il momento.
"Michael...io..."
Ma le parole le morirono in gola. Era così bello. La sua pelle chiara, i suoi riccioli neri, i suoi occhi così espressivi, le sue braccia, il suo petto... non riusciva a dirglielo guardandolo negli occhi.
"Allora?"
"Io...ti amo. Tanto. Voglio che tu lo sappia"
"Andiamo Meg, non era questo che volevi dirmi".
Meg si alzò dalla sedia e si sedette sulle sue ginocchia.
"Invece volevo dirti proprio questo. Tu lo sai quanto ti amo, vero? Dimmi che lo sai"
Michael era confuso: "Si certo che lo so piccola...ma perchè me lo dici così?"
"Perchè... ci sará un momento in cui ti chiederai se ti ho amato veramente. E la risposta è si. Sará sempre si"
Poggiò la testa sulla sua spalla, trattenendo le lacrime con tutte le sue forze. Le faceva male la gola per via del pianto represso.

"Hai sempre la mia catenella?" disse improvvisamente Michael.
Meg la tolse da dietro la maglia, mostrandogliela.
"Non toglierla mai. E se non ci sarò, se un giorno non dovessi più essere vicino a te, voglio che tu la guardi e rilegga quello che ho fatto incidere dentro. Non ti sentirai più sola perchè parte del mio amore è lì"
A quelle parole Meg lo baciò. Fu tentata di mandare tutto all'aria, di far finta che Craig non fosse mai esistito.
Lo baciò ancora con più passione. Erano gli ultimi baci che poteva dargli, voleva che le rimanessero incisi nell'anima.

MICHAEL'S POV
Non la capivo. Non capivo perchè aveva quell'aria così grave mentre mi confessava ancora una volta il suo amore.
Le sue parole mi avevano messo in guardia, parlava come se dovesse andarsene da un momento all'altro. Sapevo che non sarebbe successo, ma per un attimo avevo pensato alla mia vita senza lei e mi sentii come quando si precipita giù da un burrone.
Mi stava baciando come non aveva mai fatto, come se ne avesse avuto davvero bisogno.
È che in quel preciso momento anche io ne avevo bisogno.
Le lasciai tre piccoli baci che la fecero rabbrividire, sentii la sua pelle fremere sotto le mie mani. La volevo disperatamente. Mi alzai prendendola in braccio, senza smettere di baciarla e la buttai sul letto.
Lei mi attirò a se, iniziò a sbottonarmi la camicia e ad accarezzarmi il petto e gli addominali. Era troppo bella, giá arrossiva nel vedermi su di lei. Le tolsi tutto lentamente, senza distogliere lo sguardo. Stava giá iniziando ad ansimare, mi faceva letteralmente impazzire.
Fu una notte splendida, non l'avevamo mai fatto così... era stato in qualche modo liberatorio. Mentre lo facevamo non smetteva di pronunciare il mio nome e dirmi quanto mi amava.
Non la capivo, è vero, ma forse volevo continuare a non capirla.

NARRATORE
Era giá mattina.
Meg si rivestì e si sedette alla scrivania. I suoi vestiti profumavano ancora di Michael.
Prese carta e penna. Era una vigliacca, non aveva il coraggio di lasciarlo guardandolo negli occhi e aveva deciso di scrivergli una lettera. Al suo risveglio non avrebbe trovato la donna che amava,ma uno stupido foglio che diceva:

Dolcissimo Michael,
Ti scrivo questa lettera mentre ti guardo riposare. Sembri così sereno stamattina. È stata la notte più bella della mia vita, non la dimenticherò mai, così come ogni singolo istante passato con te. Mi hai fatto sentire viva quando ero arrivata allo stremo delle forze, mi hai insegnato ad amare di nuovo.
Mi trema la mano solo al pensiero di quello che sono costretta a scrivere: stamattina sono dovuta andare via da questa casa e dalla tua vita. Craig ieri pomeriggio è venuto qui e mi ha minacciato dicendo che se non me me fossi andata subito ti avrebbe ucciso come ha fatto con nostra figlia.
Amore mio, non ho la forza di immaginare il tuo volto dopo aver letto queste righe. Ti prego di capire la mia scelta.
Non sarò mai più di nessun altro uomo perchè mai nessuno potrá farmi provare le emozioni che mi hai regalato. E Kathy... veglierà sul nostro amore per sempre.
Non scordare mai la bellezza che hai dentro.
Ti amo.
Per sempre tua
Meg

Piegò il foglio e glielo mise vicino al cuscino. Gli diede un lievissimo bacio sui capelli, prese la valigia che aveva preparato e se ne andò, senza voltarsi ancora.

***
Era arrivata nella casa che Craig aveva preso in affitto. Era meravigliosa, sembrava la villa di un re, ma niente poteva essere paragonato alla gioia e al candore di Neverland. Era stato un lungo viaggio, era quasi mezzogiorno. Meg aveva spento il cellulare, non voleva parlare con Michael o sarebbe stata tentata di tornare indietro.
Doveva giá essersi svegliato.
Si decise a controllare il cellulare solo due ore dopo.
12 chiamate senza risposta da Michael.

Si fece forza e compose il suo numero, le mancava già troppo. Come avrebbe fatto a passare un' intera vita senza di lui se solo dopo un paio d'ore si sentiva già morire dentro?

"Meg!!"
"Pronto Michael..."
"Meg, che cosa è questa storia? Dove sei? E' da un sacco di tempo che ti chiamo"
"Ha-hai letto la lettera?" balbettò
"Si...ma...ovviamente non parli sul serio"
Lei sospirò: "Michael, noi non dobbiamo vederci più"
"Ma che stai dicendo"
Il tono della sua voce era passato da confuso a terrorizzato.
Meg non riusciva a rispondergli.
"Meg, ti prego dimmi dove sei"
"Sono in una casa che ha affittato Craig, lontana da Neverland e da dove sei tu"
"Dammi l'indirizzo"
"Non posso".
Lui si irritò molto: "Meg, fammi capire. Tu sei stata con me tutto questo tempo per poi lasciarmi così come se fossi la storia di una notte?"
"Come fai a dirmi una cosa del genere?" aveva iniziato a piangere.
"Come faccio? Dico quello che vedo". Era tagliente.
"Ah si? Allora dimmi, tu cosa avresti fatto? Saresti rimasto sapendo che io sarei morta il giorno dopo per colpa tua?"
Lui rimase zitto.
"Rispondimi"
"Perlomeno te ne avrei parlato prima di andarmene, non credi? Invece no, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme mi hai scaricatocon una letterina del cazzo come fa una bambina viziata"
"Scusa?" Meg era adiratissima.
"Hai capito benissimo"

"Pensi che sia una bambina viziata? Pensi che sia stato facile per me?"

"Si, penso che sia stato molto facile. Dev'essere che non ce la facevi più a vivere con me dopo quello che mi è successo, non sono più il ragazzo allegro e divertente che hai conosciuto e allora hai ritenuto che fosse meglio andartene, no?"
Meg perse completamente le staffe e gli urlò: " NON TI SOPPORTO QUANDO FAI COSI'! TU DEVI SEMPRE ESSERE QUELLO CHE STA PEGGIO DEGLI ALTRI, PENSI SOLO A TE E NON CAPISCI COSA E' PER ME AVERTI LONTANO"
"HA VINTO LUI, CAZZO, LO CAPISCI? NON E' SERVITO A NULLA TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO PER CONTINUARE A STARE INSIEME!! TANTO VALEVA CHE TU TORNASSI SUBITO DA LUI! E KATHY? SAREBBE ANCORA VIVA SE TU TE NE FOSSI ANDATA PRIMA"
"E CON QUESTO COSA VUOI DIRE??"
"VOGLIO DIRE CHE NON HA AVUTO SENSO QUELLO CHE HAI FATTO OGGI, HAI MANDATO TUTTO A PUTTANE"
"Sei uguale a tutti gli altri"
"No, tu lo sei, sei superficiale ed egoista"
Meg chiuse la chiamata. Possibile che non avesse capito che il suo gesto era dettato dall'amore per lui? Forse avrebbe dovuto parlargliene prima, è vero, ma lui non l'avrebbe lasciata andare via. Restare sarebbe stato troppo rischioso.

Però forse Michael aveva ragione: sarebbe dovuta andare via il giorno dopo il suo arrivo a Neverland. Ed era vero, era stata un egoista, aveva deciso di rimanere per tutto quel tempo mentre distruggeva la vita dell'uomo che amava e dopo essere stata la responsabile della morte di sua figlia. Se non lo avesse mai incontrato, se la loro storia non fosse mai iniziata, lui sarebbe ancora sulla vetta del mondo, felice e spensierato, e una bambina non sarebbe morta.
Craig aveva vinto.
Dopo una lunghissima riflessione, Meg scrisse un sms a Michael:

"Hai ragione, hai ragione su tutto. Sarebbe stato meglio che io me ne fossi andata subito e tu non ti fossi mai innamorato di me. Spero che tu possa perdonarmi. Ti ho amato e continuerò a farlo da lontano, ma voglio che tu riprenda in mano la tua vita. Trovati un' altra donna, fatti una famiglia e cerca di dimenticarmi"

Le batteva il cuore a mille. Era giusto che lui trovasse un'altra donna. Ormai la loro storia era terminata e lui doveva andare avanti. Lei... no, lei non ce l'avrebbe fatta a proseguire. Il suo cuore e la sua mente sarebbero stati sempre fermi a lui. Il cellulare vibrò:

"Innamorarmi di te è stata la cosa migliore della mia vita. Non volevo dire le cose che ho detto, ti chiedo scusa"

E dopo poco ne arrivò un altro: "Torna da me, maledizione"

Meg sorrise tristemente. Non gli rispose. Non gli avrebbe più risposto. Era necessario che lui si dimenticasse di lei e per fare questo Meg non avrebbe dovuto più cercarlo.
Avrebbe vissuto in preda all'infelicità pur di vederlo felice, anche se non con lei.

Questo è amore.

Afraid|| A Michael Jackson story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora