"Sporco di sangue"

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MEG'S POV

Lo guardavo dormire con la testa appoggiata al mio seno mentre gli accarezzavo delicatamente i riccioli per non svegliarlo. L'avrei contemplato per ore, sembrava così sereno. Era mio, solo mio, e non avrei permesso che nessuno me lo portasse via, nè tantomeno che gli togliesse quella serenitá che lo rendeva così bello. Il pensiero che Craig avesse trovato il modo di entrare a Neverland mi terrorizzava, ma con lui al mio fianco avrei combattuto contro tutto e tutti.
Aprì gli occhi lentamente, mostrando le sue penetranti iridi marroni annebbiate dal sonno.
"Hey..."
Quanto adoravo la sua voce appena sveglio.
"Buongiorno mio bell'angelo... "
"Mi guardavi dormire? È un po' inquietante!". La sua risata assomigliava al suono di mille campanellini
"Hai paura di me Jackson?"
"Dovresti averne tu di me piccola..." e mi baciò appassionatamente. La sua lingua sulla mia mi faceva sempre lo stesso effetto, così come le sue mani sull'inguine.
"Non ne hai ancora abbastanza?"
"Non ne avrò mai abbastanza di te"
"Posso...chiederti una cosa?"
"Dimmi"
"Con chi hai fatto sesso la prima volta?"
Arrossì violentemente. Ecco che la sua versione seducente lasciava spazio a quella timida e imbarazzata.
"Con...con nessuna. Ero vergine fino alla notte scorsa". Abbassò lo sguardo.
"Cosa? Ma... sei così esperto..."
A quelle parole si rilassò visibilmente.
"Avevo paura inizialmente, ma poi è venuto tutto da sè, è così naturale... e tu faciliti le cose"
"Pensavo che tu e Tatiana..."
"No. Diciamo che con lei mi tiravo indietro proprio all'ultimo..."
Mi scappò una risata.
"La lasciavi a bocca asciutta eh?"
"Oh andiamo Meg, mi imbarazzi!!"
***
NARRATORE
Che silenzio c'era quel giorno a Neverland. I bambini erano stati tutti portati via dalle loro famiglie. Quell'atmosfera pesava come un mattone sul cuore di Meg, sapeva di esserne lei la causa. Stava passeggiando con Michael mano nella mano finchè lui la prese in braccio.
"Hey! Ma cosa fai?"
La portò fino alla giostra dei cavallini e la fece sedere su uno di essi, insieme a lui.
"Oddio da quanto tempo non salivo su una giostra..."
"Ssh... non pensare più a nulla".
Chiuse gli occhi. La giostra girava e girava...
Sentì le labbra di Michael accarezzarle l'orecchio e mordocchiarle leggermente il lobo. Era in estasi, stava provando la felicitá allo stato puro.
Era passato a baciarle il collo e ad accarezzarle le cosce con una mano.
"Mi fai impazzire, giuro"
"Ci sto prendendo gusto... adoro le tue cosce, le toccherei ogni secondo della giornata, sono il mio punto debole"
Sentiva il cuore batterle a mille.
"Sentirle sui miei fianchi stanotte mi ha fatto uscire di testa"
Non voleva proprio che il giro in giostra terminasse.
"Mi è arrivato un messaggio..." disse, tirando fuori il cellulare.
"Ah, è Carl, dice che il cancello non funziona e non può mentrare con la macchina. Vado ad aprirlo io, tu aspettami qui piccola". Con un balzo saltò giù dal cavallino e si allontanò di corsa

Aspettò un paio di minuti seduta dove Michael l'aveva lasciata. Improvvisamente sentì il bisogno di scendere e raggiungerlo, come se temesse qualcosa...

Un colpo di pistola riecheggiò per l'aria immobile. Il cuore di Meg si fermò. Sentì il sangue congelarsi e un urlo morirle in gola. Tremava tutta.

Michael.

Corse a perdifiato verso il cancello che si trovava poco distante. Urlava il suo nome sperando che le rispondesse, ma sapeva che non avrebbe sentito la sua voce.

"MICHAEL!!!!". Era disteso sull'erba davanti al cancello, supino. Meg si buttò su di lui, senza smettere di gridare. La camicia bianca di Michael si era stracciata e una grossa macchia rossa si spandeva sul suo fianco. Lui era così pallido.

"NO...NO... BOB!!! TAYLOR!!! CARL!!! GLI HANNO SPARATO!!!"

Le grida di Meg erani strazianti. Anche il cuore più duro si sarebbe sgretolato di fronte a quella scena. Il suo viso era bagnato di lacrime calde che cadevano sulla camicia di Michael, come se quelle lacrime potessero rimarginare la ferita. Meg cercava di fermare il fiotto di sangue che sgorgava con le mani, sporcandosi anche lei i vestiti. Michael era troppo debole per dire anche solo una parola, stava con gli occhi fermamente chiusi e respirava a fatica. Il sudore gli imperlava il volto e il corpo e batteva i denti. Meg sarebbe volentieri morta in quel momento. Vide Bob e Taylor correre come matti verso di lei.

"Amore... andrá tutto bene vedrai, te lo prometto..." e intanto piangeva. "Non lasciarmi... non lasciarmi..." ma lui non rispondeva. Le sue labbra, che poco prima erano rosse e carnose, ora sembravano un fiore appassito e screpolato.

"CAPO!! CAPO!!!"
"TAYLOR CHIAMA IL DOTTORE, CHIAMA IL DOTTORE!!!"
Portarono di corsa il corpo di Michael dentro casa. Accadde tutto in un istante. Meg vide il dottore arrivare pochi minuti dopo e anche un'ambulanza che portava via il suo amore. Ma lei era impotente davanti a tutto questo e non si era mossa dalla sua posizione, inginocchiata sull'erba con le mani sporche di sangue. Guardò il cancello, quel maledetto cancello che funzionva benissimo. Si ricordò di non aver visto la machina di Carl. E in più vide quello che non avrebbe mai voluto vedere: nascosto tra l'erba c'era un foglietto, che doveva essere stato buttato dentro attraverso le sbarre del cancello. Trovò la forza di alzarsi e raccoglierlo.

Torna da me o la prossima volta prenderò meglio la mira. Sei mia.

Lo stracciò in mille pezzi e si mise a urlare: "MI SENTI??? SONO QUI!! LASCIALO STARE LUI NON CENTRA!!! TORNERÒ DA TE, FIGLIO DI PUTTANA, MA BASTA CON QUESTA FOLLIA!!!"

Probabilmente Craig non si trovava nelle vicinanze, ma aveva bisogno di urlarlo lo stesso, per sfogare la sua rabbia. Odiava se stessa. Temeva che Michael non ce l'avrebbe fatta e allora sarebbe stata la fine. Davvero la fine.

***
*4 giorni dopo*

Michael era tornato a casa. Lo avevano dimesso dopo avergli estratto la pallottola e cucito la ferita, ma era in preda a una forte febbre da due giorni e questo lo portava a delirare durante il sonno. Il medico aveva spiegato che per riprendersi gli sarebbe servito un po' di tempo, ma che era fuori pericolo, perchè la pallottola lo aveva ferito al fianco, senza sfiorare nessun organo vitale. La polizia fu informata di questo fatto e la caccia a Craig era cominciata da tempo senza alcun risultato: sembrava essersi dileguato nel nulla. In più la videocamera che sorvegliava l'uscita era stata spenta e non aveva filmato l'accaduto. Meg aveva interrogato più volte Carl sull'sms:
"Carl il cancello funzionava... perchè lo hai fatto andare??"
"Meg sono desolato, sono senza parole e mi sento terribilmente in colpa. Il problema era del telecomando...era scarico"
"Non c'era la tua macchina"
"Quando ho visto che non funzionava mi sono allontanato per fare il giro del recinto. E poi ho sentito lo sparo... è incredibile"
Si. Incredibile.
Erno le undici di notte e Meg aveva fatto uscire tutti dalla camera da letto di Michael, voleva stare sola con lui e prendersene cura.
Sembrava che dormisse, ma la sua pelle scottava e non cessava di battere i denti. Si sedette accanto a lui poggiandogli uno straccio bagnato sulla fronte.
"Amore mio quanto mi dispiace. Ho avuto paura di averti perso per sempre"
"M-Meg...."
"Si?"
"I-io...n-non voglio m-morire..."
Le si strinse il cuore.
"Oh Michael, il dottore ha detto che non morirai.Sei salvo..."
Lo prese tra le braccia come un bambino impaurito e aspettò che si addormentasse. Ma dopo poco Michael iniziò a parlare nel sonno, delirando:
"No Meg, non te ne andare, resta qui"
"Amore sono qui..."
"Sto scrivendo una nuova canzone, si chiama Dangerous. C'è pericolo ovunque"
"Sei al sicuro adesso, sono con te"
"Dio come sei bella... sei bellissima...mi piaci da impazzire"
"Stai delirando"
"Stenditi vicino a me, voglio sentire il tuo corpo sul mio...ho bisogno di sentirti"
Le faceva così tanta tenerezza.
"Baciami Meg, voglio baciarti"
Ubbidì senza pensarci un attimo e racchiuse il labbro caldo di Michael tra i denti. I suoi occhi offuscati dalla febbre brillavano di desiderio.
"Fai l'amore con me"
Lo avrebbe accontentato senza sforzo se solo non avesse saputo che era troppo debole... allora lo baciò ancora e gli disse di dormire. La abbracciò forte a sè, sorridendo, senza accorgersi delle lacrime che le scendevano sul viso.

*Angolo autrice*
Scusate per il ritardo, ma la scuola è incominciata...
Che dite di questo capitolo? COMMENTATEE

Afraid|| A Michael Jackson story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora