𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 13

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«Melly, non credi di aver esagerato?» domandò Niall quando entrai in camera nostra piena di sacchetti.

«Ho comprato solo il necessario!» ribattei appoggiando le buste sul mio letto.

La passeggiata in centro con Eleonor si era protratta per molto tempo, come al solito mi aveva fatto passare un pomeriggio intero tra i negozi. Boston in clima natalizio era ancor più bella. Le vetrine erano allestite con colori quali rosso, verde e bianco. Uomini vestiti da Babbo Natale passeggiavano per le città e le risate dei bambini si spargevano in tutte le vie.

A breve sarei tornata a casa. L'idea mi elettrizzava. Nonostante fossi entusiasta dell'università, sentivo la mancanza di casa mia.

«Il necessario?» chiese io biondo, alzando un sopracciglio con fare interrogativo. Niall si alzò dal suo letto per venire a curiosare tra i miei acquisti.

«Melly, davvero?» chiese ridendo e tirando fuori dalle buste un set di nani da giardino a tema natalizio.

«Che c'è?» sbottai.

«Set di nani natalizi? Necessari?» domandò. Una risata uscì dalle sue labbra e quest'ultima gli fece beccare un'occhiataccia da parte mia.

Mi avvicinai a Niall per allontanarlo dalle mie compere. Quando lo feci si voltò verso di me. Indossava un maglioncino color glicine e dei jeans stretti fasciavano le sue gambe.

«Sì?» chiese, guardandomi negli occhi.

Come al solito mi incantai nell'osservare quegli splendidi occhi blu.

«Melly? La smetti di sciuparmi?» richiamò la mia attenzione.

Scossi la testa per tornare immediatamente a ciò che stavo facendo e tentai di rimuovere scene affettuose tra me e il biondo dal mio cervello.

«Sono cose utili» risposi con fare distratto.

Niall alzò le spalle e tornò nel suo letto, le molle di quest'ultimo scricchiolarono rumorosamente.

«Dove hai dormito l'altra sera?» chiese.

Cercai di ricordare cosa avessi fatto - visto che ricordavo a malapena il pranzo di quella mattina - mentre sistemai i regali nella valigia.

«Da Louis» dissi, «guardavamo un film e ci siamo addormentati» continuai.

«Tomlinson?» la sua voce cambiò tonalità. Ogni qual volta si parlasse di Louis, il biondo cambiava atteggiamento. Nonostante quello - teoricamente - fosse il suo migliore amico.

Niall si alzò e venne verso di me. Afferrò velocemente la mia mano. Guardai i suoi occhi blu interrogativa: cosa voleva da me?

La sua mano destra accarezzò la mia guancia. Quest'ultima parve così piccola rispetto alla sua mano. Strofinò dolcemente i suoi polpastrelli sulle mie guance. La mia espressione fu ancora più interrogativa.

Si avvicinò di più a me. Il battito divenne accellerato. Niall si avvicinò così tanto da riuscire a percepire il suo tepore. Il suo respiro.

«Che c'è Ni?» domandai mettendo le mie mani sul suo petto. Un po' perché volevo allontanarlo, un po' perché l'istinto di toccarlo fu tale da non decidere consciamente.

Room 69Where stories live. Discover now