Capitolo 10.

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Nell'ultima settimana Zayn sembrava essersi chiuso a riccio e io mi sentivo inutile di fronte a quel cambiamento.
Passava le giornate chiuso nel suo appartamento e perfino la mia compagnia pareva infastidirlo, ma non volevo allontanarmi da lui in alcun modo.
Disegnava, dipingeva e fissava i propri lavori con espressione cruce. Non era soddisfatto.

-Puoi farmi un sorriso?-

Come nostra abitudine eravamo nel suo appartamento e mentre Zayn era intento a disegnare io cervavo di scattare qualche foto. Lui era fotogenico e inoltre era anche una buona scusa per contemplare la sua bellezza senza sentirmi troppo in imbarazzo.

-Dammi un motivo per sorridere- la replica da parte del ragazzo di fronte a me non tardò ad arrivare.

Il tono di Zayn era piuttosto sarcastico in quei giorni, la sua dolcezza e la sua premura sembravano essere sfumate via. Non capivo il motivo di tale cambiamento, ma dal suo sguardo era facile capire che c'era qualcosa che non andava.

Eravamo entrambi sul divano del soggiorno, il suo sguardo era puntato verso la finestra e io non riuscito a distogliere l'attenzione da lui.
Appoggiai la fotocamera sopra uno dei cuscini del divano e mi avvicinai a Zayn, era intento a tracciare linee indefinite e quasi ignorò la mia vicinanza.
Sbuffai prima di afferrare il suo viso tra le mani e baciarlo, solo quel gesto sembrò risvegliarlo.

-Ora me lo fai un sorriso?- mi allontanai da lui quel tanto che bastava per parlare.

-Scusa, non dovrei riversare i miei problemi su di te. I miei pensieri stanno avendo la meglio e dovrei dedicarti tutte le attenzioni che meriti- con quelle parole i suoi modi dolci e premurosi sembrarono tornare a galla.

-Posso sapere cosa ti prende? Sembri spento-

Tolsi le mani dal suo viso e i nostri occhi si incrociarono per qualche breve secondo, ma lui distolse lo sguardo quasi subito.

-Ricordi la mia teoria sui colori? Ecco, questo periodo è grigio. Tutto intorno a me sembra essere grigio, tu sei l'unico tono di colore presente nella mia vita. Te ne sono incredibilmente grato, Amethyst. Purtroppo non posso cancellare i vecchi avvenimenti del passato e sono proprio questi a tormentarmi-

Ascoltai attentamente le sue parole e il suo sguardo non si posò mai su di me. Avrei voluto spazzare via quel suo periodo grigio, togliere tutti i brutti pensieri, volevo solo vederlo sorridere. Niente di più.

-Posso sapere cosa ti tormenta a tal punto?-

-Puoi, ma sono io a non volerne parlarne. Non voglio macchiarti con delle brutte sfumature, non lo meriti-

Sospirai a quelle parole, sapevo che non avrebbe detto nulla ed era proprio ciò ad infastidirmi parecchio. Speravo volesse condividere con me le proprie frustazioni, ma forse non ero la persona adatta e per la prima volta mi sentii completamente inadatta a lui.

-Quindi continueremo così? Tu con il tuo cattivo umore e io che cerco di capirci qualcosa?-

-No, non è questa la mia intenzione. Voglio dedicarmi a te, ma in certi momenti non ci riesco proprio e mi dispiace- il suo sguardo tornò a posarsi su di me per qualche istante.

-Vorrei solo levarti via quell'aria triste che tanto ti affligge, di solito sei allegro- mormorai appena.

Zayn sembrò ignorare totalmente le mie parole e lo osservai alzarsi per prendere tra le mani la mia fotocamera. Tornò al mio fianco e come se niente fosse premette le labbra contro la mia guancia rivolgendo l'obiettivo verso di noi. Un semplice click e la foto era ormai fatta.

-Eri bellissima con quella smorfia confusa, dovevo immortalare il momento- quella fu la sua semplice spiegazione.

-Allora dovrei scattarti foto ogni secondo, tu sei sempre bellissimo- parlai senza nemmeno rendermene conto e arrossii subito dopo.

-Vedi? Sei così dolce e spontanea, Amethyst. Proprio per questo non voglio condividere i miei problemi-

A quelle parole sbuffai sonoramente e mi alzai in piedi tenendo ben stretta la mia fotocamera. Volevo solo essere d'aiuto, ma forse non ero abbastanza per lui.

-Dove stai andando?- Zayn scattò letteralmente in piedi.

-Al campus, credo si sia fatto tardi. Ci vediamo domani dopo le lezioni- il mio tono uscì più freddo del dovuto, ma volevo evitare litigi o discussioni.

-È per quello che ho detto?-

Scossi la testa e mi avvicinai all'ingresso dopo aver preso il cappotto e la borsa, volevo solo uscire da quelle mura e cambiare aria.
Zayn mi seguì a passo svelto, non sembrava contento di quella mia iniziativa.

-No, Zayn. Dico davvero, devo tornare al campus- replicai poco dopo.

Nessuna risposta da parte sua.
La mia mano si posò sulla maniglia e aprii la porta, ma prima stampai un veloce bacio sulla guancia di Zayn. Lui non reagì in alcun modo e rimase fermo ad osservarmi.
Uscii da quell'appartamento e iniziai a fare i primi passi sulla scala in metallo che ero ormai abituata a percorrere.

-Amethyst, ferma-

I miei passi si bloccarono e mi girai in direzione del ragazzo che aveva appena parlato. Era dietro di me e il suo sguardo era come perso, c'era qualcosa che non andava e di certo non era difficile capirlo.

-Cosa succede?- sperai che quello non fosse l'inizio di un litigio.

-Non andartene, non come ha fatto Maggie. Ti prego- la sua era quasi una supplica.

-Maggie? Chi è Maggie?-

Non avevo mai sentito nominare nessuna ragazza con quel nome e la cosa mi stupii alquanto, ma a stupirmi ancora di più fu la reazione del ragazzo di fronte a me.

Scoppiò a piangere come un bambino.

-
Angolo autrice;
Ecco qua il capitolo! Il finale è una sorpresa, vero?
Vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate❤

ShadesWhere stories live. Discover now