《certo.》  sono nei guai《 però cercherei di essere paziente, almeno per un po'. È stata distrutta in mille pezzi e ora sta cercando di attaccarli come meglio può. Non forzarla, ti prego, non farlo》 grazie Sister! È sempre in grado di rigirare la frittata e alla fine la colpa è di lui《pensavo che non mi sarei mai innamorato, poi lei è entrata nella mia vita. Mi fa venir voglia di vivere e morire allo stesso tempo》 che tenerezza! Posso immaginare i suoi occhioni azzurri mentre dice queste parole. Lisa non si fa ingannare, più o meno《 che carino che sei! Tu ci sei arrivato e anche lei, ma ciò non toglie che debba ancora guarire》, non si arrende Ric 《voglio aiutarla a farlo》 "no ne" urlo nella mia mente 《non puoi, deve farlo da sola》 ho il sospetto che Lisa abbia un auricolare dove filtrano tutti i miei pensieri,l'avrà rubato alla madre di Ric 《cristo》 esclama lui sconfitto 《stai tranquillo e prendi tutto ciò che ti dà e ti darà tantissimo》 dice lei sorseggiando il caffè 《grazie Lisa》 forse ha capito, forse mi darà tregua! Sto saltellando dentro di me 《quando vuoi Ric》.

Ho capito che quando lui avrà dei dubbi lo manderò da lei, sia mai che possa farlo ragionare in qualche modo.

Esco dal mio nascondiglio e mi dirigo verso di loro con il sorriso stampato in faccia 《buongiorno belle gioie》 saluto. Loro si voltano e Lisa corre verso di me《buon anno Sister》 dice abbracciandomi e io faccio lo stesso. Ric si alza dallo sgabello mi bacia dolcemente 《buon anno piccola》, lo guardo e rispondo《di certo è iniziato nel migliore dei modi》 facendogli l'occhiolino per ricordargli della notte passata, lui sorride baciandomi ancora e dico 《buon anno amore!》. Sembra quasi si stia per commuovere perché gli ho detto "amore", so quanto gli piace se lo chiamo così, ma ogni volta devo fare uno sforzo immane per dirlo, sembra quasi che mi si incolli la lingua.

Alle 14 il jet decolla verso Miami e decidiamo di provare a fare l'amore ad alta quota. I vuoti d'aria sono incredibili mentre si è avvinghiati su un letto, ma sono felice di averlo sperimentato. Appena atterrati, saltiamo sull'ennesimo SUV e io e Lisa mettiamo a tutto volume "welcome to Miami" e la cantiamo a squarciagola. Dopo aver disturbato per tutto il viaggio in macchina cantando in repeat la canzone accostiamo di fronte a un grande cancello blu dentro cui c'è una villa bianca su due piani. Si vede il giardino costellato da palme e alberi che danno l'impressione di essere in paradiso. Entriamo nel cancello e mentre ci avviciniamo al portone blu, che risalta sulla villa bianca, mi volto verso Ric 《anche questa è tua?》, lui sorride《 no questa è stata la prima casa dei miei quando si sono sposati. Era poco più di una stamberga quando l'hanno comprata, poi quando mio padre ha cominciato a guadagnare l'hanno trasformata in questa》 dice indicando l'enormità Bianca di fronte a me. Non posso immaginarmi sua madre povera, mi viene da ridere solo al pensiero di lei che lavora 《hai vissuto anche tu qui?》 chiedo cercando di non pensare a sua madre in quella situazione 《si fino a due anni, però anche dopo ogni volta che potevamo venivamo qui. I miei sono molto legati a questa casa》 sua madre legata a qualcosa oltre che alla sua immagine? Chissà cosa penserebbe se sapesse che sono qui ora, nel suo rifugio, probabilmente manderebbe una squadra di cecchini a farmi fuori《 quindi vedrò dei tuoi ricordi e delle tue foto qui?》 voglio vedere Ric da piccolo, sarà stato bellissimo 《forse c'è ancora qualche foto, ma la maggior parte sono state portate a LA. Poi mia madre ha bruciato quelle dove era giovane》 scoppio a ridere, pensando a sua madre davanti a un falò che dà fuoco alle sue foto perché nessuno le trovi. Apre la porta ed entriamo in un disimpegno dove c'é un guardaroba per lasciare le giacche, anche se il clima di Miami dubito faccia venir voglia di indossarne una. Il pavimento è in parquet anticato e sembra una vera casa, vissuta quasi, molto di più di quella di New York o di Milano, magari sua madre era felice qui, magari era più simpatica e più umana. Il salone è grande, con divani in tessuto bianco, un camino dentro il muro e un tappeto persiano. C'è una porta a vetri lunga tutta una parete che dà sul patio dove c'è una piscina olimpionica a strapiombo e delle sdraio tutt'intorno. Sempre in salone c'è la classica cucina a vista e alle spalle la sala da pranzo chiusa tra due porte di vetro. Una scala finemente intagliata porta al piano superiore dove ci sono sei stanze da letto, due bagni, e una di queste stanze è quella padronale con il terzo bagno che però è privato. Lo so sono malata, sto pensando a sua madre che scopre che ho dormito nel suo letto. La camera è grande, con un letto a baldacchino una finestra con tende bellissime bianche che porta ad un piccolo balcone con tavolo e sedie. Lasciando aperta la finestra si vedono le tende sventolare insieme a quelle del letto a baldacchino ed è una visione bellissima, già mi immagino in questo letto di notte, nuda, con il vento che mi accarezza la pelle. Il bagno è grande ed elegante, con doppio lavandino e una vasca da bagno.

Io e te. Primo capitoloWhere stories live. Discover now