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La mattina dopo mi svegliai e mi occupai delle faccende di casa, ultimamente l'avevo trascurata troppo.
E poi finalmente arrivò la mia parte della giornata preferita: la sera, cioè quando andavo sul tetto del grattacielo con Oliver.

"Sorpresa!" urlai appoggiando a terra le borse che avevo portato.

Oliver vi frugó subito dentro.

"Caramelle gommose?" rise alzando la busta colorata.

"Che pigiama party è senza delle schifezze? E guarda qua...nachos!"

"Ma io li adoro! Spero tu abbia portato anche la salsa-"

"Tex mex" esclamammo contemporaneamente mentre io tiravo fuori il vasetto dal contenuto rossastro.

"Com'è andata stamattina?"

"Benino dai, i colleghi sono gentili" mi disse cercando di aprire la salsa.

"Meglio" dissi mettendo in bocca un orsetto giallo.

"I miei preferiti sono gli squali" disse Oliver cercandone uno.

"Io preferisco quelle a forma di frutta" risposi mettendone un'altra in bocca.

"Argomento di oggi: i nostri genitori"

"Ugh"

Oliver rise per la mia reazione.

"Parto io" annunciò "I miei genitori sono separati da quando avevo sette anni e all'inizio, lo ammetto, ci ho sofferto ma ora me ne sono fatto una ragione e credo che sia stata la scelta migliore per entrambi. Mia mamma, Roxane, è semplicemente fantastica, la mamma migliore al mondo! Non potrei vivere senza di lei. Non è stato facile convincerla a farci cambiare Paese e addirittura continente, ma alla fine ha accettato e quando abbiamo saputo del cancro di mia sorella ha fatto mesi ad andare avanti e indietro dall'Inghilterra e ha sofferto molto per Emily, ci sentiamo tutti i giorni e sembrerebbe che lentamente si stia riprendendo, ma so quanto sia difficile per lei"

Istintivamente lo abbracciai.

"Vorrei anche io dei genitori così"

"Parlami dei tuoi"

"I miei si sono separati ancor prima che io iniziassi a camminare. Mia mamma mi ha sempre raccontato che lui è scappato con una donna di vent'anni più giovane perché non voleva avere la responsabilità di una famiglia ma non le credo molto, per quelle poche foto che ho visto mi sembra un uomo molto dolce e secondo me è lei la causa del suo abbandono.
Poi quando avevo 3 anni si è risposata con Daniel, e hanno avuto una figlia, Miriam, la mia sorellastra. Daniel sempre cercato il contatto fisico con me, ma ero una bambina, senza un papà e con una mamma assente per me era bello poter ricevere affetto da qualcuno e non me ne rendevo conto, poi però col passare degli anni iniziai a capire, mi diceva certe cose e capii che mi voleva e desiderava in un altro modo, iniziò a toccarmi e avevo paura a stare a casa con lui, poi a 17 anni arrivò a cose più...intime che vorrei evitare di ricordare. Ne parlai con mia madre e lei disse che ero una puttana e che dicevo quelle cose solo per attirare l'attenzione e che in realtà ero io che mi ero invaghita di Daniel e alla fine lei lo difendeva sempre; era una tortura per me: vivevo con una madre che non faceva altro che adorare la mia sorellastra, la quale mi odiava nel modo più profondo possibile e con un patrigno che ha cercato più volte di violentarmi. Poi come se non bastasse a scuola ero presa di mira, tutti mi davano della puttana e mettevano in giro voci non vere su di me. A 18 anni iniziai a carcare una casa qui a Manhattan, preparai passaporto, soldi, feci i test online per finire il college e partii"

"Deve essere stato orribile"

"Sì, a volte ripenso alle sue mani su di me e Dio! Che schifo"

"Ora è finita stai tranquilla...non li vedi da allora?"

"No, e non ci tengo a rivederli"

"Coccodrillo?" chiese porgendomi una caramella.

La presi e mi strinsi nella felpa.

"Fa freddo"

"Ti ricordo che siamo a gennaio" rise Oliver.

Gli feci la linguaccia e ci salutammo dandoci appuntamento per la sera dopo.

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