- 1 -

6.3K 282 10
                                    

STORIA IN REVISIONE!
*Premetto che si tratta di una storia nata come Fan Fiction su Harry Styles, quindi potreste trovare commenti relativi a lui o errori da un capitolo all'altro. Al momento sto cercando la sto modificando con personaggi del tutto immaginari per mia scelta personale"

Avevo deciso: l'avrei fatta finita.
Non potevo sopportare un dolore così forte. Sarei crollata prima o poi.
Abbandonai la festa al primo piano del lussuosissimo hotel Royal Palace per dirigirmi sul tetto.
Quale modo migliore di morire se non lanciandomi sulle strade della mia amata Manhattan?
Salivo i piani uno ad uno, gradino dopo gradino e ripensavo a tutto ciò che mi aveva spinta a farlo.
Era la scelta giusta, assolutamente la scelta giusta.
Arrivai finalmente all'ultimo piano, aprii la porta su cui spiccava il cartello: "Vietato l'ingresso ai non autorizzati".
Mi feci coraggio e avanzai lungo il pavimento polveroso, mi scappò una lacrima che velocemente asciugai. Avrei posto fine alle mie sofferenze e forse quella era l'unica consolazione.
Passo dopo passo ero sempre più vicina al bordo, ero sempre più vicina alla mia fine.

"Ferma!"

Sobbalzai e mi girai alla mia destra. Poco distante da me c'era un ragazzo che mi fissava.

"Vattene, sono arrivato prima io, trovati un altro grattacielo" mi urlò contro nuovamente.

"V-Vuoi suicidarti a-anche tu?" riuscii a chiedere dopo aver dato una veloce occhiata alla marea di macchine che scorreva sotto di me.

"Sì" mi rispose secco il ragazzo.

"Allora dovrai cambiare tu palazzo" dissi confusa.

"C'ero prima io" obbiettò.

"Okay, ma i miei motivi sono più validi dei tuoi" ribadii prepotente, ormai non ero più lucida e nemmeno in grado di ragionare, l'adrenalina scorreva nelle mie vene.

"Ma sentitela! Stammi a sentire ragazzina tu non sai niente di me, che ne sai dei miei motivi?"

"E nemmeno tu di me se è per questo...e non sono una ragazzina" aggiunsi frettolosamente.

Restammo in silenzio una decina di minuti.
Come mi ero ridotta? Stavo davvero litigando con uno sconosciuto per il mio suicidio?

"Ho un debito di circa 60mila dollari con la banca" disse ad un tratto.

"Come scusa?" lo guardai accigliata.

"Ti sto dicendo i motivi per cui voglio morire"

"I miei si sono separati quando avevo meno di un anno e non ricordo nulla di mio padre" dissi io.

"Ho perso il lavoro e non ho la minima idea di come fare per arrivare a fine mese" ribattè.

Ma cosa stava succedendo? Era diventata una gara forse?

"Il mio patrigno abusava di me e mia madre lo ha sempre difeso"

Mi guardò a bocca spalancata.

"E inoltre il mese prossimo mi sarei dovuta sposare, ma ho appena trovato il mio fidanzato a letto con la mia migliore amica"

"D-Davvero? Che bastardo"

"Penso di essere io quella messa peggio" dissi tra le lacrime.

"M-Mia sorella è morta di cancro due mesi fa, tra le mie braccia, ho assistito al suo ultimo respiro. Ho speso tutti i miei soldi per le sue cure e non è servito a nulla" disse tutto d'un fiato.

"Oh mi dispiace" riuscii a dire.

Si sedette contro al muro e lasciò andare un sospiro pesante. Feci altrettanto e mi misi al suo fianco.

"Che ultimo dell'anno schifoso" esclamò.

"Già, è per questo che voglio farla finita ora. Non voglio iniziarne un altro come questo"

Si girò a guardarmi e mi osservò a lungo, prima il viso, poi i capelli, infine il vestito. Quello sguardo addosso era fastidioso.

"Doveva essere una festa memorabile, io e Trevor avevamo pianificato tutto: festa di lusso con tutti i nostri amici in questo hotel, bacio della mezzanotte, champagne, musica fino a tardi, capisci? Sarebbe stato un nuovo inizio per noi, per me soprattutto e invece..."

Ero in lacrime, ma quelle non erano lacrime di tristezza, erano lacrime di rabbia, la rabbia che provavo verso l'uomo che credevo di amare e che mi aveva illuso per tutto quel tempo.

"Trevor ha detto che andava a prendere da bere ed è sparito, ho iniziato a preoccuparmi e così sono andata a cercarlo, non era in nessuna sala così ho chiesto alla reception e mi hanno detto che l'hanno visto salire in una camera, pensavo avesse preparato qualcosa di carino per noi due, sai le solite smancerie: una bottiglia di champagne da bere davanti alla grande vetrata affacciata sulle luminose strade di Manhattan, petalo di rosa sul letto, la vasca idromassaggio illuminata da candele profumate; ero veramente elettrizzata e così misono fatta dare le chiavi e...sorpresa! Trevor e Katherine nudi nel letto...ah che bella coppia!" risi istericamente per poi scoppiare di nuovo a piangere.

Sull'enorme schermo luminoso del palazzo di fronte a noi partì il conto alla rovescia.

10...9...8...7...

"Cosa devo dire? Buon anno sconosciuto" dissi asciugandomi le lacrime.

"Auguri anche a te ragazza suicida"

3...2...1...

Si sentirono le urla felici delle persone ai piani inferiori e il cielo si colorò di mille colori mentre i fuochi d'artificio venivano sparati a qualche isolato di distanza.
Il ragazzo al mio fianco fece una corsa all'interno dell'hotel e dopo pochi secondi tornò con una bottiglia di champagne e due bicchieri.
Brindammo e buttamo giù il liquido frizzante tutto in un colpo.
Mi scappò un sorrisetto, era una situazione così assurda...

"Oh comunque piacere, sono Grace" mi presentai.

"Oliver" disse porgendomi la mano.

"A quanto pare ci toccherà morire l'anno prossimo" cercai di sdrammatizzare.

"Magari non era il nostro destino morire questa sera" disse il ragazzo.

"Stasera no, ma magari domani sì"

"Tornerai domani?" mi chiese appoggiando il bucchiere a terra.

"Penso di sì, a meno che io non trovi un grattacielo più accogliente per la mia morte" ci scherzai nuovamente sopra.

Mi alzai e mi sistemai il vestito.

"Dove vai?" chiese.

"Al piano di sotto, alla festa. Devo scambiare due paroline con il mio ex fidanzato e con la sua amichetta, sempre che la sgualdrina e il traditore abbiamo finito di soddisfare i loro bisogni"

Oliver mi osservò scoppiando a ridere.

"Penso tua sia una donna forte, Grace. Ci vediamo domani"

Mi lisciai il vestito un'altra volta e sparii lungo le scale iniziando a preparare il discorso che avrei fatto a Trevor.

Skyscraper IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora