Capitolo 14

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Conversazione al telefono Clary/ Tessa:

C: Hey Tessa, mi dispiace disturbarti a quest'ora, ma c'è un problema...

T: Dimmi tutto Clary; sono più sveglia che mai.

C: c'è un tipo qui all'Istituto, che ha chiesto di voi...

T: un tipo? Dimmi il nome... è un cacciatore?

C: Direi proprio di sì, ma le rune sono sbiadite... non mi ha voluto dire il nome. L'unica cosa che so è che mi ricorda Alec, in un modo assurdo, ma forse è perché non ho dormito.

Jem interviene nella conversazione usando un altro telefono:

J: ALEC?? QUELL'ALEC?

C: Ehm sì Jem, quanti Alec ci sono in giro? Sembra proprio lui, uscito da un romanzo di Dickens...

T: DICKENS?

C: Sì, sembra che venga direttamente dall'Ottocento... ehm potreste fare in fretta, o Jace lo uccide prima che apriate il portale...

C: ehm Tessa?

Jem?

C'è qualcuno?

Conversazione terminata.

Clary stava ancora fissando la cornetta del telefono, mi hanno riattaccato.... Non è possibile! Quando Tessa e Jem fecero il loro ingresso trionfale nella Sala delle Riunioni. - Clary, dov'è? - - Ehm... nella Biblioteca ma cosa sta succedendo? Jem perché quella runa ti brucia? - nessuno dei due rispose, si limitarono a guardarsi e correre verso la Biblioteca.

-e così sei un Herondale... - disse lo sconosciuto squadrando Jace dalla testa ai piedi, - sì, ma come lo sai? - ripose il ragazzo sulla difensiva chi e questo? Cosa ci fa all'Istituto? Perché sa tutte queste cose su di me? Il moro difronte a lui rise buttando la testa indietro: - i capelli biondi e gli occhi ambrati non sono da tutti, certo carattere recessivo... ma di impatto. - Jace non rispose, perché prima di pensare a una frecciatina da tirare allo sconosciuto, entrarono Tessa e Jem con il fiatone.

Successe tutto così in fretta, Clary seguiva a ruota i due Nephilim e quando si fiondarono verso la porta della Biblioteca, capì che la situazione era ancora più strana di quanto avesse pensato. Una volta entrati Tessa e Jem si fermarono di scatto prima dei gradini ricoperti da un ricco tappeto damascato dorato. Lo sconosciuto si alzò di scatto, e Jace fece lo stesso sguainando un pugnale dall'elsa in cuoio. - Raziel...- mormorò Jem prima che la sua fidanzata si buttasse addosso al giovane, - Tess... - rimasero abbracciati a lungo. Poi fu il turno del ragazzo dai capelli quasi argentati che non fu da meno. - Will... che... che ci fai qui... in carne ed ossa? - disse Theresa tra le lacrime, - non vi posso dire niente, solo che starò qui, ve lo siete meritati; diciamo pure un regalo dall'alto. - - Oh per l'Angelo, questo vuol dire che rimarrai con noi? - chiese Jem con gli occhi lucidi, - vedetela come una seconda opportunità... - Tessa si voltò verso Jace, che stava osservando la scena chiaramente confuso, - Jace, vai a chiamare Magnus, subito! - il giovane non se lo fece ripetere due volte e corse a prendere il cellulare, compose il numero dello stregone:

Conversazione al telefono Jace/Magnus

M: chi osa disturbare il sonno del Sommo Stregone di Brooklyn?

J: Magnus, sono io, Jace. Senti devi correre qui immediatamente, non so ancora molto ma un tizio di nome Will è arrivato qui e ha chiesto di Tessa e James, che hanno aperto alla svelta un portale per venire qui; ora sono tutti molto felici e sembra che pure tu ti debba unire alla festa di benvenuto...

M: hai detto... Will?

J: si esatto... perché siete tutti così agitati? Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?

M: Ah gli Herondale... Arrivo subito.

J: okey.

-Ha detto che arriva subito, ora, potete spiegare anche a noi, chi è questo? E perché siete tanto felici di rivederlo? . - disse il biondo camminando verso Clary e stringendola in un abbraccio confortante.

- Jace Herondale, ti presento Will Herondale. -

- Oh merda. - rispose guardando la rossa.

Shadowhunters: La battaglia non è mai finitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora