c.3

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a quanto pare dobbiamo andare a pranzo a casa di Liz.
sono in macchina con papà adesso. sono vestita con una semplicissima maglia verde, skinny neri e nike force grigie.

"sappi che non ti perdonerò mai per quello che stai facendo." dico d'un tratto, con le braccia incrociate al petto.
lui mi risponde con un secco "taci." fermando la macchina dinnanzi ad una casa dalle pareti scarlatte. come i capelli del ragazzo della foto.

Liz era andata con la sua macchina a prendere gli altri suoi due figli, che non so dov'erano a fare cosa.

L'unica ragazza, perfetto.

Comunque era già arrivata, visto che c'era già una macchina parcheggiata. mio padre mi ordina di scendere e così faccio. Si avvicina prima lui alla porta e bussa, poco dopo un ragazzo simile a Luke ci apre la porta, solo con più muscoli. cazzo, in questa famiglia sono tutti dei fottuti dei del sesso.

"ciao Ben! lei è mia figlia Wel." gli stringo la mano com un timido sorriso bisciando un piccolo "piacere." lui, invece, mi sorride raggiante.

Entrando nella casa noto le pareti di uno scrlatto scuro con un arredamento moderno principalmente bianco.

"tu siediti in salotto, io vado a dare una mano a Liz." la mano a che ti serve? per fargli un ditalino? o due mani? magari per palparle il culo, boh.

mi sedetti su un divanetto, stavo per cacciare il cellulare quando un altro ragazzo ancora su avvicinò a me. "tu sei..?" gli porsi la pano "Wel, la figlia di Axell, piacere."

per un momento mi sembrò stupito, poi mi strinse la mano e mi sorrise, anche lui, raggiante. facendo apparire una fossetta sulla guancia.

"sono Jack, il più grande dei fratelli Hemmings. sai, non sei poi così brutta come dice tuo padre." ah, aveva parlato di me. male, ovviamente.

"di più?" chiesi giocando con la collana di mia madre, o meglio, con il ciondolo.

"no, di meno. molto di meno, sinceramente." mi sorride, io lo ringrazio. di solito ricevevo dei complimenti dai miei "amici" e da alcuna gente che vedevo nel club dove andavamo sempre, ma era sempre carino riceverli da qualcuno che non sia un puttaniere.

"i miei fratelli sono di sopra, tu va se saliamo?" annuisco e saliamo su.

[A TAVOLA]

stavamo pranzando da un po', io ero seduta vicino Ben, mio padre di fronte a me. all'inzio del pranzo Ben aveva posato la sua grande mano sulla mia coscia, io però non avevo obbiettato.

"Axell, hai già dato a tua figlia la notizia?"

che notizia?

"ah, si. ehm.. Wel, partiamo per l'australia."

ciao

vyk. xx

necklace. [mgc]Where stories live. Discover now