CAPITOLO 1

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3 anni dopo ...

Afferro gli stivali dall'armadio e li infilo come meglio posso nella valigia già strapiena.

Mi siedo sul letto e metto una Converse.

Saltello e arranco verso la scrivania mentre cerco di infilare anche l'altra scarpa.

Maledizione! Sono in ritardo, un terribile ritardo! Devo sbrigarmi, l'aereo per New York parte fra meno di un'ora.

Salgo sulla valigia e cerco di schiacciarla con il peso del mio corpo per chiuderla e alla fine ci riesco.

Grazie al cielo!

<<Elena! Elena su scendi o farai tardi!>> grida dal piano inferiore della mia casa mia madre.

Oh Dio, un attimo.

Tiro con una grande fatica i bagagli giù dal letto e mi do una veloce occhiata allo specchio. Lego i lunghi capelli castani mossi in una coda e metto un po' di mascara per delineare gli occhi verdi.

Devo pur essere decente quando arriverò lì.

Prima di uscire dalla mia camera, guardo malinconica quello che è stato il mio rifugio per tanti anni.

Non rivedrò questo posto per molto, ma non m'importa!

Da oggi inizierò una nuova vita. Studierò in un prestigioso College di New York, conoscerò gente ed avrò nuovi amici.

<<Eccomi, sono pronta>> sorrido ai miei genitori e trascinando le valigie giù per le scale.

Quasi inciampo sui gradini <<Attenzione!>> urla mio padre <<Dalle a me, le sistemo in auto>>

Annuisco e gli passo i due grossi bagagli che stringo tra le mani.

Mia madre mi viene incontro e mi stringe una mano <<Sei pronta?>>

Le sorrido raggiante <<Prontissima>>

Quando termino di fare il check-in ed è finalmente ora di andare, mi volto a salutare i miei genitori che, come immaginavo, sono già in lacrime.

<<Mamma, papà>> dico abbracciandoli forte <<Se continuate a piangere mi renderete tutto più difficile>>

<<Va tutto bene>> mi rassicura mia madre singhiozzando <<Ci mancherai>>

<<Anche voi mi mancherete>> sospiro con tristezza.

Non voglio vederli così, mi si spezza il cuore. Per loro è stata una decisione dura quella di lasciarmi andare. Loro, che sono sempre stati super protettivi con me, con la loro unica e adorata bambina.

Ma non posso lasciare che lo sconfinato affetto che provo nei loro confronti mi impedisca di scegliere la mia strada.

Mia madre mi stritola nel suo abbraccio e singhiozza in modo convulso, mentre mio padre cerca a stento di trattenere le lacrime <<Ti vogliamo bene, tesoro>>

Okay, hanno avuto quello che volevano ed ormai sono anch'io in lacrime.

Mi scosto dall'abbraccio e rivolgo loro un tenero sorriso, prima di voltarmi ed avviarmi agli imbarchi.

Durante il volo non faccio altro che pensare a ciò che mi aspetta una volta che sarò lì.

Sono agitata, nervosa. Non sono mai stata lontana da casa per così tanto tempo.

Ma so che non devo preoccuparmi, perché non sarò sola lì.

Trascorrerò i prossimi tre anni di College con una delle persone più importanti della mia vita.

Prenditi Cura di Me #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora