capitolo 22

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Prese la crema e mi passo prima le spale, poi più giù sfiorando i seno, poi nei fianchi. 
"Hai un bel corpo!" Disse.
Dopo aver passato la crema nella schiena mi disse di girarmi a pancia su.
"Io in realtà non dovrei farmi sfiorare." Lui si fece avanti e mi baciò il collo.
"Ti ricordo che sono il tuo ragazzo." Disse.
"Ma non ti sembra troppo presto?"
"Beh, no."
"Invece a me si."
"Facciamo coccole e baci?" Disse.
"Così va bene." Dissi e lui mi aiutò a  riallacciare il reggiseno pronti per darci tanti baci, che saranno stati più di mille.
Dopo un ora abbondante, bussarono. 
"Ehi Mirko che stai facendo?" Chiese Pio.
"Nulla. Nulla." Disse tutto ansioso.
Ci sistemammo e lui aprì la porta.
"Mai un secondi per noi." Disse guardandomi.
"Ci sarà il tempo." Gli dissi all'orecchio. "Vado a farmi una doccia. Sono tutta sudata." Continuai.
"A dopo." Disse e mi diede un bacio nella guancia. 
Loro uscirono dalla mia camera e mi sistemai per uscire con Francesco. 
Lo so che non dovevo neanche vederlo, ma per qualche strano motivo andai.
Uscimmo e andammo nella piscina. 
"Allora hai parlato con Mirko?" Disse lui dopo un po'.
"Si!"
"E cosa ha detto?"
"Che non posso accusarlo.... il suo telefono lo controllo mattina e sera tutto il giorno."
"Ma che dici, la conversazione era sua!"
"Io ho il suo telefono e controllo i suoi contatti.
"Sei ceca prorpio." Disse.
Dopo un po' tornai nella mia stanza, mi preparai per la cena tutti in sieme di quella sera. 
Misi una gonna nera e una maglietta bianca e le vans nere. Feci una coda e mi truccai.
Dopo essermi preparata per benino guardai l'orologio e vidi che erano le 8 e mezza. Uscii e andai nella terrazza dell'hotel.
C'erano tutti e stavano passando l'aperitivo.
Io raggiunsi Mirko.
"Amore!" Disse. Io lo baciai e rimanemmo tutto il tempo abbracciati.
Ci misimo seduti per i primi piatti e Mirko stava parlando con Carmine.
"Nicole ma ti quanti figli pensi di fare con Mirko?" Mi chiese Carmine.
"Ma che domanda è?"
"Normale!" Disse Carmine.
"Anormale!"
Dopo un po' vidii Francesco. 
"Che ci fai qui?" Gli dissi.
"Volevo vederti." Disse lui.
"Adesso sto con Mirko, più tardi ti
chiamo." Dissi e lui se ne tornò in ascensore.
Mi avvicinai a Mirko che era nella ringhiera.
"Che ci fai tutto solo?" Dissi.
"Che ci faceva lui?" Disse lui appena mi avvicinai. 
"Mi voleva solo vedere. Gli ho detto che l'avrei chiamato dopo, e così se ne andato."
"Sembra che lo fa a posta!"
"Ma tu pensa poco a lui, e pensa più a noi!" Dissi.
"Lo faccio ma con lui tra i piedi... mi da fastidio."
La serata prosegue fino all'una della mattina. 
"Vieni un secondo con me?" Mi disse Mirko afferrando la mia mano, e in seguiro a questo gesto annuisco.
Mi portò li vicino le nostre sanze e aprìla camera accanto alla sua. Lui entrò per primo trascinandosi dentro anche me.
"Cosa mi hai detto prima?" Disse uscendo dal balconcino.
"Non ricordo."
"Di pensare più a noi. Visto che oggu ci stavamo pensando, ma Pio ci ha interrotti, pensi che dormire qui solo io e te non sarebbe male." Disse.
"Ma se giacomo non ci trova, hai già una scusa?" Chiesi.
"In realtà no, ma cosa possono fare due fidanzatini per farsi le coccole in santa pace?"
"E pensi che con questa scusa lui se la beva?"
"Non fare la scassa coglioni a basta! Vuoi stare qui a farci le coccole, bene, sennò quella è la porta!" Quasi urla.
"Certo che voglio rimanere, ma senza correre rischi!"
"Non li passeremo." Disse.
La stanza è molto carina, con un letto matrimoniale con le fodere di un arancione molto chiaro.
"Solo io e te?" Disse allungando la mano veso di me, visto che sono ancora sulla porta.
"Solo io e te!" Dico afferrando la sua mano e avvicinandomi al suo viso angelico.
"Beh?  Non me lo dai un bacio?" Disse con un sorrisetto.
"Come non farlo!"
Le nostre labbra sono a centimetri che diminuiscono a ogni minimo movimento. 
Si avvicina lui e mi bacia. Forse, di tutti i suoi baci, questo è quello un po' più appassionato. 
"Vorrei che rimanessi a dormire con me." Disse sulle mie labbra. 
"Sarà fatto, capitano." Dissi e mi allontanai da lui.
"Dove vai?"
"A prendere il cambio. Varrei fare la doccia." Dissi e uscii dalla stanza, e andai nella stanza per prendere il mio bagno schiuma, la crema, l'intimo e una maglietta lunga.
Quando uscii mi ritrovai davanti Francesco.
"Ehi!" Dissi.
"Dove vai con queste cose?" Disse guardando le cose nel mio braccio. 
"Sto andando nell'altra stanza."
"Con chi?"  Disse lui.
"Ma sei mio padre?"
"No, ma un tuo grande amico."
"Ma un amico non rompe così, qui di se mi scusi me ne devo andare! " dissi andando nella stanza che Mirko aveva preso.
Aprii e non diedi tanto ascolto a Francesco.
Quando entrai Mirko mi guardò.
"Era quello stronzo?" Disse guardandomi.
"Si, se quello stronzo si chiama Francesco!"
Lui si alzò e andò davanti alla porta, la aprì e si affacciò.
"Ehi tu?" Disse e uscì.
Io lo seguii.
Vidi Francesco che si avvicinava a lui.
"Ci lascerai in pace?" Disse Mirko. 
"Io non ho fatto nulla." Rispose.
"Non è vero, e tu lo sai." Disse e si avvicinò ancora di più.
"Se ti vedo ancora vicino a lei, calcolati finito! "Disse e si girò per tornare in camera. lo seguii ma Francesco mi bloccò dal polso.
"Perché vuoi lui?"  Disse io non mi girai e continuai a camminare, sperando che lui levasse quella mano. 
"Ma sei sordo?" Disse Mirko che si fermò davanti a me. Lui levò la mano e ando via.
Mirko mi prese il mento con due dita. 
"Sappi che lo faccio perché sono geloso e perché non mi fido di lui!" Disse, e pendendomi la mano tonammo in camera. 
Andai in bagno, feci la doccia, misi l'intimo color pesca e la maglia lunga che mi arrivava quasi a metà coscia.
Andai in camera e mi appoggiai nel letto.

Ti amo ma non lo sapevo|Mirko TrovatoWhere stories live. Discover now