capitolo 17

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Stava ler finire la scuola e l'estate era sempre più vicina. Lorenzo è diventato il mio migliore amico e adesso si è tinto i capelli: da un castano chiaro a un castano con i colpi di sole.
A mia mamma è piaciuto il piercing che mi soni fatta e lei se ne fatto uno all'obelico, mentre mio padre e mio fratello non sono cambiati di una virgola.
Mirko non lo sentivo più, ed era meglio così, mentre sentivo Michela e Davide.
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Stavo sul mio letto e mi arriva uma chiamata.
"Pronto chi è? " rispondo.
"Sono Francesca, la mamma di Mirko."
"Ohi ciao, dimmi tutto."
"Senti perché non risolvi con Mirko?"
"Perché no. Io lo amavo e lui mi ha fatto male."
"Ma anche lui ti ama."
"Non posso farci nulla." Dissi e continuiammo a parlare fino a che non mi suonarono al citofono.
"Chi è?"
"Mirko. Ti devo parlare."
"E di che? Della tua nuova vita con Federica? !" Dissi.
"Ma vieni e te lo dico!" Disse io scesi.
"Che vuoi?"
"Voglio che tu ritorni con me!"
"Ma ti rendi conto delle pretese che fai?" Disse io avvicinandomi e dandogli pugni sul petto. "Ti rendi conto che così mi fai del male, che io ti amavo... e ti amo. E tu mi hai tradito." Dissi dandogli pugni più duri, ma lui me li fermò dai polsi.
"E tu vuoi capire che ti amo. Che lei si è avventata su di me!"
"Non e vero." Dissi e lui si avvicinò e mi baciò. Io allonatanai e corsi dentro casa... a piangere, come una bambina.
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Dopo l'ennesima botta di dolore era iniziata l'estate e io cercai un lavoretto come cameriere in un ristorante di Roma per recupera un po' du soldi e per farmi una viaggio a Barcellona.
La prima settimana è andata abbastanza bene, ma la seconda iniziò con una sorpresa che era evitabile, per farmi soffrire. Mirko venne a ma giare nel ristorante.
"Cosa le ordino?" Dissi guardando il tacquino.
"Uma pizza alla Diavola, visto che siamo in parentela."
"Io non la conosco." Dissi fredda.
"E un qualcosa di acido, come lei!" Disse.
"Arriva subito. "
Feci servire il tavolo a Carmen, la prorpietaria del ristorante. Quando arrivarono al conto ci andai io.
"Ecco qui sono 36,40."
Lui prese il portafoglio e mi duede i soldi.
"Comunque il mio desiderio era quello di passare il più possibile con te... ma ho sbagliato persona." Dissi e qualche minuto dopo avrei finito il turno.
Stavo camminando con le cuffie alle orecchie e mi sentii afferrare il baraccio.
"Il mio era quello di avere una ragazza bella come te che mi faceva ridere."
Ioi accesi una sigaretta.
"Già tu sei rovinata! Con quello là." Disse.
"Quello là ha un nome, e tu come lo
sai?" Dissi.
"Ti fai selfie a più non posso!"
"Bhe, e a te cosa importa? Se fumo, se mi taglio, se mi metto a lavorare, se sono ancora innamorata di te... a te non importa nulla di me. Importa dei tuoi amici che ci guardano como coppia e basta!" Dissi.
"E io tutti questi mesi chi cazzo ho seguito? Ti ho seguito ogni giorno, per non dimenticare il tuo sorriso. Cosa vuoi? Che dica che ti amo anche più della mia vita? Tu rucordi la promessa che feci ad Ale? Gli promisi che mi sarei preso cura di te... tu però non aiuti. Da lontano io non posso controllarti, dobbiamo stare vicini. Tu lo sai quanti che zoccola Federica. Io ti amo. Io ti amo." Disse e sembrava sincero.
"Anche io ti amo ma non posso dimenticare." Dissi e me ne andai verso casa.
"Niky!" Mi gridò mamma.
"Che c'è? "
"Perché fai così? " mi disse facendomi capire che ha visto la scena.
"Io non ce la faccio. Io lo amo ma..."
"Ma non vuoi che recapiti!" Disse. "Vai da lui."
"No... devo resistere." Dissi e me ne andai a casa di Lorenzo.
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VERSO LA METÀ DI LUGLIO
Mirko mi inviò un messaggio con scritto che sarebbe partito alle 16:30 per andare in Puglia.
Dopo l'ultimo incontro sono stata una merda. 'Dovevi andare da lui.'
Erano le 16:06. Presi il telefono e le chiavi del motorino. Andai verso la stazione per andarlo a cercare.
Ci misi un po' per andare anche perché non è vicinissimo. Arrivai e guardai le partenze. ' il numero 7' andai verso la carrozza n 7, proprio quando io stavo li la carrozza partì. Mi misi a correre per cercare Mirko, ma non lo trovai.
Con il fiatone me ne andai al mio motorino.
Con le lacrime agli occhi... sono semprr io a sbagliere? Per il mio orgoglio del cazzo.
Dopo qualche minuto mi sentii cadere e non capii più nulla.
PARLA MIRKO
Dopo la fermata per la Puglia amdai in albergo e accesi la TV.
-Roma. Ragazza cade dal motorino dopo essere stata alla stazione. Si cerca ancora il motivo di quella tappa.
Nicole, ragazza romana ma originaria di Pomezia stava tornando dalla stazione.
Chiunque sa' qualcosa chiami questo numero.-
Digitai il numero e aspettai la risposta dj qualcuno.
"Pronto. Chi è? "Disse la voce dall'altra parte.
"Sono l'ex di Nicole. Lei era alla stazione per me... le avevo scritto che stavo partendo."
"Sa solo questo?"
"Si. Mi può dire come sta?" Chiesi.
"È in coma. La ringraziamo per il suo aiuto. Arrivederci."
"Arrivederci! "Disse e riattacai.
Corsi nella camera di Giacomo [Campiotti].
"Io devo tornare a Roma." Dissi.
"Perché? "
"Perché la mia ragazza è in coma."
"Ma non vi eravate lascuati dopo la figura di m-" si bloccò.
"Ammazza! Quindi sanno matenere i segreti."
"Fate le scene dove non ci sono." Disse e me ne tornai alla stazione.
Presi il primo treni per Roma.
Chiamai la mamma di Nicole e chiesi in quale ospedale era. Mi disse che era al Bambino Gesù.
Quando arrivai lì una valanga di giornalisti occupavano il parcheggio li sotto. Andai al piano che mi aveva detto la mamma di Nicole.
Aveva una marea di tubi attaccati alla bocca per respirare e varie ferite.
Fermai un infermiera per chiedere informazioni.
"Scusi si può entrare?" Dissi.
"No mi dispiace."
"Sono il suo ragazzo... lei ha fatto quell'incidente per colpa mia. La prego!"
"Okay. La posso aiutare. Ma deve aspettare l'uscita dei medici."
"Okay."
"Le farò segno di entrare da quella
porta." Disse indicando l'entrata.

***
Spazzio me.
Di solito non faccio lo spazzio autrice.
Spero che non vi dispiaccia che metto copitoli più spesso.
:* bacii

Ti amo ma non lo sapevo|Mirko TrovatoWhere stories live. Discover now