capitolo 13

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PARLA MIRKO
Mi svegliai alle 7:30, mi vestii e presi lo zaino per andare a scuola.
Scesi e decisi di andare a piedi.
"Mirko!" Gridò qualcuno, mi voltai e vidi Nicole.
Aveva i capelli sciolti e le stavano bene.
"Buon giorno." Disse.
"Buon dì." Dissi.
"I miei si trasferiscono a Roma. E io rimarrò qui sola."
"Come mai?" Dissi e leii raccontò tutta la storia in 20 minuti circa.
Dopo esser entrati a scuola, vidi Federica.
"Riccio." Disse avvicinandosi.
"Ehi bella."
"Senti, oggi puoi uscire... io, te a casa tua?" Disse.
"A che ora? "Dissi.
"Alle 3:30... per te va bene?"
"Allora da me... ciao bella." Dissi ed entrai in classe
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Alla fine delle lezioni corsi a casa, dove ancora no era tornato nessuno, e mi preparai in fretta e furia.
Alle 3:30 era tutto pronto. Lei arrivò alle 3: 40, ma dopo tutto le donne sono così.
"Ciao!" Disse dandomi un bacio.
"Ciao. Che vuoi fare oggi?"
"Ti ho portato un album. Ci sono tutte le foto mie da piccola."
Iniziammo a sfogliare l'album e lei era molto carina.
"Posso farti una domanda? " disse lei guardandomi.
"Certo!"
"Ma con Nicole, cioè tra voi, non c'è nulla?"
In realtà non lo sapevo manco io che c'era, tra me e la ragazza brava in matematica.
"No... nulla."
"Aah okay."disse e si avvicinò piano... e mi diede un bacio lungo stampato sulle labbra.
Passammo un bel pomeriggio insieme, parlando delle passioni o delle cose che piacciono di più di altre.
"Vabbè, io vado. Mi accompagni giù?"Disse e io annuii.
Andammo giù e aspettammo sua madre con la macchina, e ne frattempo eravamo lì a baciarci.
L'occhio mi andò sù, verso la finestra della camera di Nicole: era lì che ci guardava, mi pare aver visto una lacrima... ma speravo di no.
Allontanai Federica e ci staccammo.
"Scusa, e che sto con un'altra."
"E me lo dici adesso!" Disse. Arrivò la macchina e se ne andò senza salutare.
Nicole non era più sulla finestra.
Suonai al campanello ma non
mi rispose nessuno. 'La madre nkon c'è, cazzo!'
"Nicole apri questo cazzo di cancello!" gridai.
Gli mandai i messaggi ma non rispose, cercai di chiamarla ma fu invano.
Non riuscivo a capire: cosa vuole da me!?
Dopo un po' si aprì il cancello ed entrai.
Mi feci tutte le scale fino alla soffitta.
"Che hai?"
"Nulla." Era riaggomitolata tra se e se, davandi alla finestra con una maglia lunga e le pantofole.
"Sei venuto per un consigli per come stare bene con la tua nuova ragazza?"
"No. Sono venuto perché ti ho visto."
"Vai via... non ho voglia di parlare, o di averti qui intorno." Disse piangendo.
Mi misi davanti a lei.
"Mi dici cosa vuoi? Almeno so se posso accontentarti."
Lei si alzò e con il dito puntato verso la porta disse:"voglio che esci da questa casa e che ti dimentichi di me. Okay?"
Io volevo rispondete, ma non sapevo come.
Gli presi il viso con due mani e la baciai.
Lei inizialmente ci stava, ma dopo poco si allontanò e mi diede uno schiaffo.
"Prima baci lei e poi per rimediare baci me, ESCI IMMEDIATAMENDE!" Disse scandendo le parole. Io presi e me ne andai.
'Che casino.'
-UNA SETTIMANA DOPO.
Nicole è una settimana che non mi calcola: ha cambiato banco a scuola, ha cambiato orario per non incontrarmi la mattina, mi ha bloccato su whatsapp, non mi segue su istagram, noni scrive, non mi calcola, non mi parla, non mi guarda, non esisto più per lei.
Quel giorno dovevo andare in palestra, nella speranza di incontrarla e parlarci.
Entrammo io e mio zio Diego, e io mi fermai davanti al vetro dove Nicole faceva danza. Aveva notato che ero lì, per lei, e non mi calcolo di striscio.
"Come mai non state più in sieme?" Disse lo zio guardando anche lui il vetro.
"Non siamo mai stari in sieme, ma io non la capisco più." Dissi. "Tu intanto vai... vedo se lei reagisce." Continuai, e lui amdo verso gli attrezzi.
Cosa potevo fare per farmi perdonare? Cosa... regalarle un ferrari, o magari una vacamza ai Biza? Non so cosa vuole. È in fondo, neanche lei.
Stavano ballando, allora mi feci coraggio, entrai e bloccai la musica.
"Nicole, possiamo parlare?" Dissi e le ragazze si girarono, dalla prima all'ultima, tranne Nicole.
"Ti ho detto, passiamo parlare?" Continuai.
Lei si girò, mi guardò e iniziò quasi ad avere una faccia triste.
"Perché? Cosa mi devi dire?"
"Magari in privato." Dissi.
"No dillo... magsri sei venuto per scusarti."
"Di cosa?" Dissi.
"Di avermi baciato, senza che nessuno ti abbia fatto capir nulla."
"E per un bacio mi devo scusare? Non lo farò mai." Dissi avvicinandomi.
"A no?!"
"No, perché quel bacio lo voluto io, me lo chiedeva il cuore, e io non mi scuso per lui. E poi un bacio. Sono venuto perché quel bacio, mi ha fatto capire che non sei una persona qualsiasi, ma sei la persona che ho assaggiato una volta, ma vorrei altre mil-"
"Non serve che fai l'attore con me, smettila!" Disse, fredda e distaccata.
"Quindi, in questa lunga settimana non ti sei chiusa in bagno a piangere, o non mi hai pensato mai, o non avevi gli occhi rossi e gonfi." Dissi avvicniandomi ancora di più.
Lei aveva i pigni serrati contro di me, e io li fermai ai polsi.
"Mi fai solo schifo." Disse piano.
Io mi avvicinai e la baciai, lei mi spinse.
"Smettila." Disse e se ne andò in bagno.
Io la seguii, ma lei non si fermò neanche un decimo di secondo.
"Mi spieghi cosa vuoi?"
"Voglio che tu mi stia lontano da me, forse basterà poco. Ma adesso vai via!" Disse piangendo.
"Ricordati di me!" Dissi e me ne andai da mio zio.
"Hai risolto?"
"No."
-A fine allenamento mi ritrovai un messaggio di Nicole
"Scusa se sono un disastro."
-LA MATTINA SEGUENTE
Decisi di non andare a scuola.
Non sono mai stato rifiutato da una ragazza, eppure mi piaceva ancor di più.
Feci uno striscione davanti a casa sua.
'Se non vuoi, ti amerò da lontano come si fa con le stelle'
Io la vidi davanti allo striscione, poi si avvicinò a casa mia e suonò.
"Che c'è, non ti piace?"
"Scendi ti devo parlare."
"Aspetta che sto in piagiama."
"Muoviti! " disse, fredda. Mi vestii di fretta e furia e la ritrovai davanti al cancello.
"Mi spieghi cosa significa?"
"Te lo devi minare?" Dissi.
"Io dopo il tuo bacio, ho capito che sono stato sempre innamorato di te, che mi ero circodato di ragazze ma quella giusta era quella accanto. Perdonami se p-"

Ti amo ma non lo sapevo|Mirko TrovatoWhere stories live. Discover now