Diciassette

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Avevo molta fame quella sera così andai con Shawn, Matthew e Nash a prendere un pezzo di pizza. Venne anche Cameron. Stavo mangiando la mia pizza cercando di non scottarmi finché Cameron cominciò a parlare.

-Shawn, vedo che ti sei messo bene in forma e ti sei fatto più carino- lo guardò attentamente. - Beh, è vero. Strano sentirtelo dire.- ci fu una risatina generale. -Quando vuoi, puoi uscire con noi, anzi, quando qualche ragazza comincerà a venirti dietro allora sei dei nostri.- diede un morso al suo pezzo. Shawn aspettò qualche secondo prima di rispondere -Va bene, ci sto, anche se  mi dicono che teoricamente ti sto facendo concorrenza- si strinsero la mano ridendo.

Non mi aspettavo questa volta accettasse, ma forse lo ha fatto solamente per aiutarmi, non so. Se comincerà ad uscire con loro vuol dire che mi accantonerà? Spero veramente di no, ormai sono così affezionata a lui. Ci sto bene, mi fa ridere e c'è sempre nel momento del bisogno... non voglio che si allontani da me, ci soffrirei veramente tanto. Se Cassie fosse stata qui ora mi avrebbe preso in giro dicendo "oh mio dio ti sei innamorata", ma no.. non credo.. no, no. Shawn non credo sia il mio tipo... credo. Anche se in realtà mi piace tutto di lui... no, basta.  Sto dando i numeri da sola. 

-Ver? Ci sei? Terra chiama Ver!- Nash scuoteva la mano davanti la mia faccia. - Scusate, stavo pensando- dissi imbarazzata sedendomi sopra un muretto e cominciai a far dondolare le mie gambe. -Non lo avevamo capito. Sai, ti eri imbambolata a guardare qualcosa dietro a Shawn- fortuna che era dietro lui. - Quanto puoi essere divertente Matthew?- dissi lanciandogli un'occhiataccia.

Arrivammo al solito parco e Cameron, Matthew e Nash andarono da qualche parte non so dove, lasciandoci soli a me e Shawn. -Come mai non sei andato con loro?- dissi sedendomi su una panchina vicino al famoso albero. -Non mi andava, e comunque non potevo lasciarti sola.- disse come per dire l'ovvio.

-Se ti va di andare da qualche parte non preoccuparti per me. Non devi sentirti costretto a stare con me...- raggiunsi la mia solita panchina e mi ci sedetti.

-Preferisco te - disse ridacchiando e mettendosi seduto vicino a me. Arrossii e lui lo notò, e poi, silenzio imbarazzante. Lui guardava avanti verso qualcosa di indefinito mentre si mordeva la guancia rossa dall'interno. Non riuscivo a smettere di ammirarlo. -Shawn?- lo chiamai, volevo baciarlo. Si girò guardandomi negli occhi.

-Quando... hai tolto l'apparecchio?- stupida stupida stupida stupida.

-Tre settimane fa, sei venuta a trovarmi dopo, ricordi?- chiese piuttosto confuso. - Ah, giusto.- Ora sono definitivamente una cogliona.

-Ver?- stavolta fu lui a chiamarmi. - Si?- mi posizionai meglio sulla panchina.

Guardò per qualche secondo in cielo, poi velocemente si fiondò sulle mie labbra. Non me l'aspettavo. Ricambiai il bacio, ma non era uno di quei baci fretta e furia, era uno lento e dolce, che non volevo finisse mai. Mi staccai da Shawn e lo guardai negli occhi. -Non pensavo di piacerti.- dissi senza fiato. - Pensavi male.- rispose a corto di fiato anche lui ma si riattaccò subito sulle labbra per darmene un altro. -Al massimo dovrei dire il contrario- ridacchiò leccandosi le labbra.

-Dai ti accompagno a casa, andiamo.- prese la mia mano e cominciammo ad andare a casa. - Quindi.. da quanto coltivi interesse per me?- mi voltai a guardarlo. - La verità?- disse sperando un no ma annuii. -Okay, da quando ti ho vista non lo so...  in me hai sempre avuto uno strano effetto ma volevo te ne accorgessi. Come dice una citazione "I timidi notano molte cose ma sono molto bravi a non darlo a vedere".- tirò la mia mano così da andare più vicino a lui.

-Tu invece?-

-Io beh.. di te mi sono affezionata subito. Eri e sei un ragazzetto timido e impacciato e a me piaci un sacco così.- gli misi a posto un ciuffo di capelli che gli cadeva davanti l'occhio. Si fermò un attimo. - Ma... non è che mi hai aiutato a cambiare così da potermi stare vicino?- chiese con tono triste e rivolgendo lo sguardo verso terra. - No, se no non uscivo con te neanche prima no?- poggiai la mia testa sulla sua spalla e poco dopo mi diede un bacio sulla fronte.

Arrivammo sul vialetto di casa mia, e per salutarmi Shawn mi diede un bacio casto sulle labbra. Slegai le mie mani dalle sue e mentre camminavo per arrivare davanti la porta lui cominciò a dirigersi verso casa sua. Poco dopo trovai le chiavi di casa ed entrai. Mamma come sempre era al lavoro. È sempre lì da quando sta col Signor Dallas.

Sentii correre per le scale. -COSA ERA QUELLO?!?- indicò fuori. Mi prese alla sprovvista - Hai visto?- guardai verso l'esterno -Oh mio dio. Matt non dirlo a nessuno ti prego.- pregai. - Tranquilla non lo dirò a nessuno ma ringraziando il cielo ce l'avete fatta!- cominciò a saltare e battere le mani come una bambina. -Mamma mia però che sudata, ha fatto prima Gesù a risorgere che voi a darvi un bacetto!- sbatté le mani sulle cosce dall'esasperazione.

Risi vedendo la sua reazione -Ma perché si vedeva?- chiesi -Se si vedeva?! E me lo chiedi pure?- rise. -Nash mi ha detto che a casa non fa altro che parlare di te e non ne può più- ridacchiai. -Non ridere che tu non sei meglio- cominciò ad imitarmi salendo le scale e cominciai a rincorrerlo ma raggiunse la stanza prima che lo prendessi. Andai in camera, misi il pigiama e prima di andare a dormire ricevetti un messaggio.

S:  Diremo a qualcuno di poco fa? Io... per ora lo terrei per noi. Buonanotte xx

V:Volevo chiederti la stessa cosa, e sono d'accordo con te. Matthew ci ha visti ma ha promesso di non dirlo a nessuno. Lui mantiene le promesse, non preoccuparti. Buonanotte xx

Spensi il cellulare ed andai dormire con un sorriso da ebete stampato sulla bocca. Il più bel sorriso che esista.

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Fine capitolo 17

Votate, commentate e se volete seguitemi!

V xx


Mission Nerd || Shawn MendesWhere stories live. Discover now