Capitolo IV

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Sabato 17 Gennaio 2009

Giada

Poso il bicchiere di birra sul tavolo e mi pulisco la bocca col tovagliolo. Siamo le solite sei al solito bar di sei anni fa, l' American: Lisa è triste e ci parla della sua ultima discussione avuta con Leonardo riguardo al volere dei bambini.
Irene ride mentre guarda il telefono senza nemmeno ascoltare, qualsiasi alcolico le è sempre andato alla testa subito.
Sorseggio un altro po' della mia birra artigianale mentre ascolto Lisa che sembra esausta.
"Non so che fare" conclude addentando una patatina dalla ciotola davanti a lei
"Se lui ti ha detto che è disposto ad aspettare non hai di che preoccuparti" la pacatezza di Ilaria sembra tranquillizzare leggermente Lisa.
"Non devi sentirti vincolata da niente, fai quello che devi fare quando ti senti pronta a farlo, non ci si scherza su certe cose" dico passando un dito sul contorno del bicchiere
"Lo so ma io lo amo e le sue parole sono state così... lui desidera molto dei bambini. D'accordo che stiamo insieme da cinque anni ma non mi sento pronta ancora" Lisa si passa una mano tra i capelli neri spostandosi il ciuffo, evidentemente nervosa
"Se non te la senti non lo devi fare. Lui non devi costringerti altrimenti sarebbe solo un idiota" per quanto il discorso di Irene sia sotto l'effetto dell'alcol, non le do tutti i torti.
"Penso che per stasera hai bevuto troppo" dico allontanandole il bicchiere di birra che riesce a riprendersi subito mentre mi fissa facendo la finta offesa.
"Non sarei una brava madre e non mi sento pronta" Lisa continua a tormentarsi i capelli facendo dei nodi con le dita.
"Non devi farlo per forza perché lo vuole Leonardo" accenna Azzurra
Lisa annuisce continuamente e si alza per andare in bagno mentre io e Ilaria ci scambiamo un veloce sguardo preoccupato.
"Non capisco qual è il problema" sbotta Yara appena Lisa è abbastanza lontana da non sentirla "Sono stata zitta per non creare discussioni ma se lei non vuole un figlio basta che glielo dica. Ha detto che lui può anche aspettare, no? E allora dov'è il dramma?" sbatte le mani sul tavolo e il suo modo di essere diretta mi stupisce ogni volta
"Mi mancava una tua opinione" Ilaria ride e Yara le da una spinta prima che inizi a ridere anche lei.
Il tavolo si muove dal vibrare di un cellulare, quello di Azzurra. La sua espressione cambia in un attimo "È Matteo" sussurra come se avesse paura che qualcun altro possa sentirla. Ci avviciniamo tutte verso di lei
"Che ti ha scritto?" chiede curiosa Ilaria
"Perdonami" risponde Azzurra
"Posso avere un attimo il telefono?" chiede Yara
Azzurra glielo passa tranquillamente e Yara digita concentrata qualcosa sullo schermo
"Ferma, che stai facendo?" Azzurra fa un balzo in avanti per un tentativo invano di riprendersi il cellulare.
"Ecco" Yara le porge il telefono "Adesso ho bloccato Matteo in modo che non ti scriva più."
Irene inizia a ridere dal nulla e tutte noi la guardiamo male per aver scelto il momento meno opportuno, mentre Lisa torna dal bagno e ci guarda con aria stranita mentre si rimette a sedere
"Posso portarvi altro da bere, ragazze?" Andrea, che lavora al pub da due anni ha i lunghi riccioli raccolti in un codino
"No grazie, guarda in che condizioni siamo" Azzurra fa un cenno del capo verso Irene e Andrea sorride prima di andare a parlare con dei ragazzi ad un altro tavolo.

Passeggiamo per Firenze. Di inverno le strade sono meno affollate e mi riempio i polmoni di aria invernale che mi ricorda la mia cara Germania. Mi sento calma e tranquilla. Guardo le mie amiche che passeggiano in fila per due sul marciapiede, accanto a me c'è Irene che sto portando a braccetto per non farla barcollare più di quanto non lo faccia già.
"Dopo stasera non penso berrò più" borbotta tra sé e sé
"Fai bene" le dico
"Giada Giada Giada... oh se solo io fossi un po' più attraente, magari Tiberio vorrebbe provarci con me"
La fisso sbigottita "Ma che stai dicendo?"
"Penso di aver bevuto troppo" continua a borbottare
"Lo vedo"
"Ma dovrei essere più... affabile" il suo discorso è seguito dal movimento frivolo dell'altra mano
"Non chiedere aiuto a me, non sono brava in amore"
"Ma io ho bevuto troppo"
Alzo gli occhi al cielo e inizio a cercare nella borsa le chiavi dell'automobile.

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