Capitolo 25

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Pov's Erika
"Cioe?" Chiedo incuriosita.
"Te lo spiego di presenza" dice tranquillo.
"3rd Street promenade è l'indirizzo dell'appartamento" dico velocemente.
"Okay" dice chiudendo.
Osservo il letto su cui ha dormito Angela, c'è un bigliettino sul suo letto con scritto "sono a lavoro"
Prendo una penna e scrivo sul bigliettino il mio numero di cellulare, in caso volesse chiamarmi.
Suonano il campanello . Scendo le scale. Apro la porta .
È Luca. Mi viene incontro abbracciandomi calorosamente.
Gli sorrido.
"Allora? La soluzione al mio problema?" dico impaziente.
"Potresti dire ai tuoi genitori , che vai in vacanza" dice sorridendomi.
"Una vacanza che dura nove mesi? Fra due mesi e mezzo inizia la scuola" dico seria.
"No, che dura due mesi, poi penseremo dopo ad un'altra soluzione" dice allegro.
"D'accordo, visto che non ci sono altre soluzioni" dico poco convinta.
"In questi due mesi abiterai in un garage, dove io suonavo con la mia band" dice fermandosi.
"Un garage?" Chiedo incuriosita.
"Si , è quello lì" dice indicandomelo.
Ci avviciniamo , Luca apre il garage ed entriamo .
È molto grande , c'è un letto infondo , un tavolo e un piccolo bagno.
E al centro c'è una tastiera.
"Tu suonavi la tastiera?"
"Si" dice a testa bassa.
"Come mai la band si è sciolta?" Chiedo incuriosita inziando ad osservare le pareti.
"Non ci andava più di suonare" risponde tranquillo.
Mi sdraio sul letto. È comodo.
Luca alza un lenzuolo e mi indica la tv con un lettore dvd.
"Venivo spesso qui quando litigavo con i miei genitori, amavo questo posto, era come la mia seconda stanza. Qui mi sentivo a mio agio, stavo ore intere a pensare e a canticchiare" dice sorridendomi.
"Grazie davvero, a casa di Angela non mi sentivo a mio agio,sarei stata un disturbo e anche un problema di soldi nel mantenermi" dico sincera.
"Non ce di chè" dice guardandomi e sorridendo.
"Vado a parlare con mio padre, non credo che approverà facilmente"
Lo abbraccio e poi esco dal garage dirigendomi a casa mia.
Apro la porta con le chiavi. Papà è in soggiorno, sta leggendo un giornale.
Mi avvicino a lui, si accorge della mia presenza e fa un lieve sorriso.
"Papà vorrei parlarti di una cosa" dico con voce molto sottile.
"Dimmi" dice distogliendo lo sguardo dal giornale.
"Le mie amiche stanno organizzando una vacanza a Hollywood, posso andarci anch'io?" Chiedo socchiudendo gli occhi, vorrei tanto mi dicesse di si.
" Da sola? Con le tue amiche?" Dice contrariato.
"Beh...vengono anche due genitori" dico sorridendogli.
"Preferirei se restassi a casa" dice serio.
"Papà , perfavore" dico supplicandolo.
Arriva la zia dalla cucina
"Per me vabbene, Hollywood è un bellissimo luogo, ci sono andata quand'ero piccola" dice sorridendomi.
"Quando inizia questa vacanza?" Dice sospirando.
"Domani" dico allegra.
"Vai a fare le valigie" dice puntando lo sguardo dinuovo sul suo giornale.
"Grazie papà" dico e poi aggiungo "Potresti darmi dei soldi?" Chiedo abbassando lo sguardo.
So che non dovrei chiederglieli perchè non sta lavorando ma non glieli avrei mai chiesti se non mi servivano per comprare i farmaci che mi ha prescritto il dottore.
Dopo i nove mesi di gravidanza , inizierò a lavorare e glieli restituirò.
Mi porge una banconota.
La metto in tasca e mi dirigo in camera mia.
Pov's Davide
Sono a Venezia , é uno dei tanti luogi dove lavora mio padre.
Devo dire che qui mi trovo abbastanza bene, la città è meravigliosa.
Sento ogni giorno Giovanni per telefono , mi chiede spesso quando torneró a Los Angeles.
Io ho deciso di stabilirmi definitivamente qui.
Ho deciso di iniziare la mia vita d'accapo e non avrebbe senzo tornare a Los Angeles.
Ho deciso di lavorare nell'impresa di mio padre dove ci sono parecchie donne che mi corteggiano. Non voglio più avere storie serie ma solo passarmi il tempo anche perché non ho trovato nessuna ragazza che mi piaccia veramente.

Pov's Erika
Inizio a fare le valigie.
Ho le chiavi del garage posso già iniziare a portare le mie cose lì, visto che non mi entra tutto in una sola valigia.
Dopo aver riempito il borsone vado nel garage di Luca.
Vedo luca sdraiato sul letto , sta guardando un film.
"Hei, hai convinto tuo padre?" Chiede allegro.
"Si , gli ho detto che parto domani ma sto iniziando a portare le mie cose da ora" dico sorridendogli.
"Non dovresti portare peso" dice serio.
"Lo so" dico sedendomi ai piedi del letto.
"Domani ti aiuto a portare la valigia"
"Grazie" dico con un lievo sorriso.
Allunga la sua mano verso il mobiletto, dove c'é un pacco di patatine.
"Ne vuoi?" Dice indicandomeli.
"No grazie" dico dirigendo il mio sguardo sullo schermo della tv.
"Non sapevo ti piacessero i film romantici" dico sorpresa.
"È una commedia romantica" specifica sorridendomi.
"La ragazza del film sta per partorire, guarda che pancione"
"Eh si, lo avrai anche tu fra nove mesi" dice tranquillo.
"Ho paura" confesso sincera.
"Tranquilla" dice sorridendomi.
"I dolori che si provano durante il parto...non ci voglio nemmeno pensare" dico socchiudendo gli occhi.
"Dopo i dolori avrai il tuo bel bambino"
"Lo so...non immagini quanto vorrei accanto in questo momento la mia mamma" dico abbassando la testa.
Luca non risponde.
Mi osserva soltanto
Dopo prende il suo pacco di patatine
"Sicura che non ne vuoi? È rimasta l'ultima?" Chiede sorridendo
"Sicura" dico ricambiando il sorriso.
Si avvicina con la patatina tra le mani e io lo spingo via con un colpo di cuscino.
Lui sorride diabolico e inizia a tirarmi i cuscini.
"Smettila" dico ridendo.
Per poi tirargliene uno in faccia con più forza. Fa finta di essersi offeso, mi avvicino a lui,
Lui mi sorride e si avvicina a me, mettendo una mano sul mio fianco, le nostre labbra sono molto vicine , i nostri sguardi si incrociano... si avvicina ancora di più e...

Scusate se il capitolo è un po corto il prossimo sarà piu lungo.
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Buona lettura ❤❤

Sedici anni IncintaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora