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-Rush, la situazione si sta facendo complicata.- disse il capitano del dipartimento del F.B.I. dove lavorava.

-Ci è arrivata una soffiata del prossimo scarico di droga e ci ha annunciato che ci sarà la compagna di Max, non mi avevi detto che era fidanzato.-

Rush cercò di non spaccare qualcosa. Aveva evitato in ogni modo di parlare di lei. Da quel giorno al ristorante cercava in ogni modo di incontrare lei e la bambina.

Ellen era la cosa più dolce che avesse mai visto.

Ogni volta che incrociava il suo sguardo, sapeva di aver sbagliato qualcosa. Voleva tanto tornare indietro e rimanere sveglio. Voleva aver fermato Mon prima che partisse. Voleva così tante cose che era ovvio che non avesse di parlato al capitato.

-Si, si è fidanzato, ma non penso che sia una cosa seria.- disse il bruno continuando a passarsi una mano tra i capelli.

-Mon.- disse, ma poi sospirò.

-Conosco la signorina Scott da quando è nata, non penso che Max sia il suo compagno. Forse cerca solo una figura maschile accanto, ma non penso che sia legata a lui. Per questo non ho ritenuto importante parlarne con lei.- concluse il bruno.

Il capitano si sedette alla poltrona, dietro la scrivania e guardò uno dei suoi migliori agenti.

-Ah, la signorina Scott. Conosco suo padre, da quando si è pentito ed ha collaborato con la giustizia, è sotto la tutela dello stato con il servizio di 'protezioni testimoni'.- disse il capitano.

Rush annuì, aveva sentito parlare di questa sua azione e di tutte le conseguenze che aveva portato.

Erano stati arrestati tutti, persino suo fratello era finito in carcere, tranne suo padre. O almeno quello da cui aveva eredito il cognome.

L'aveva sempre considerato come un cane da guardia che gli era stato affidato. Persino sua madre era andata via per colpa sua.

-Ho saputo che Mon ha una bambina.- continuò il capitano, guardando Rush negli occhi.

Il bruno chiuse gli occhi e si passò le mani su di essi.

-Capitano, proteggerò la mia famiglia fino alla fine e incastrerò quel figlio di puttana di Max. Ha la mia parola.-

Il campanello suonò ed Ellen corse ad aprire.

Era la quarta volta in quella settimana che Rush andava a trovarle.

-Rush.- disse la piccola saltando in braccio a quello che era ormai il suo 'supereroe'.

-Piccola mia.- disse il bruno.

Era da poco uscito dal lavoro, dopo quel piccolo dialogo con il capitano, e ora voleva solo stare con lei.

Mon si avvicinò alla porta, cercando di non sorride, ma vedendoli abbracciati, le sembrava che ogni cosa stesse raggiungendo uno scopo.

-Buonasera. - disse Rush rivolgendosi a Mon.

Lei ricambiò il saluto cercando di non arrossire come un'adolescente e poi si avviò in cucina.

Il telefono vibrò di nuovo. Era quasi la ventesima chiamata della giornata di Max. Lei gli aveva detto di volere una pausa e lui non l'aveva presa benissimo.

-Ti chiama ancora?- disse Rush alle sue spalle spaventandola.

-Mh.- disse lei.

Lui passo il dito sul braccio della ormai donna che aveva di fronte. La sua pelle formicolò a quel contatto. Era passato molto tempo da quando l'aveva toccata ed ero sembra che ogni cosa potesse tornare al suo posto.

-Se vuoi lo faccio fuori.- disse lui avvicinando la sua bocca al suo orecchio.

Lei rise e si sentì un adolescente in piena a uno sfogo ormonale.

Lui le baciò il collo fino ad arrivare alla spalla, finché ci fu un rumore improvviso e la loro piccola urlò.

-MAMMA!-

My next mistake-The Mafia TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora