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La Mon distrutta? Non c'era più.

Dopo un’ora e una sana doccia calda, Mon era truccata, vestita e pronta per vedere Jack.

Aveva indossato un vestito bianco a bretelle, con dei disegni floreali e aveva arricciato i cappelli, per farli ricadere morbidi sulla spalla.

-Wuao. Emily sei stupenda. - disse Faith.

Mon la guardò e sorrise.

-Con chi devi uscire? - chiese Jolene, che si era appoggiata anche lei allo stipite della porta.

-Jack. - disse Mon. Le ragazze si guardarono e poi riportarono lo sguardo su di lei.

-Jack? - chiese Faith.

-Sì, Jack, perché? - chiese la bruna.

La rossa incrociò le braccia al petto.

-Uhm,vediamo. Hai passato tutta la notte fuori. Sei ritornata con solo una maglietta da uomo e...-

Mon la bloccò sventolando una mano davanti agli occhi.

-Non è come pensi. Io e Rush siamo..-

Mon si bloccò. Che cosa erano veramente? Amici di vecchia data? Conoscenti?  Eppure il loro bacio era stato focoso, vero, puro. Da provocarle dei brividi su tutto il corpo, ma erano solo amici.

-Amici. -rispose con certezza, cercando di convincere se stessa.

-Si, amici. Quindi, non ti dispiace...- Mon interruppe Jolene prima che continuasse.

-No, affatto. –

Detto ciò uscì dalla stanza. Purtroppo la verità era un altra, le dispiaceva eccome, come a Rush dispiaceva di non averla fermata e ora subirsi tutti i racconti di Anne della sua vita.

-Rush, mi stai ascoltando? - chiese la bionda.

-Uhm..- rispose lui.

-Allora non ci sono problemi, mi accompagni tu all'inaugurazione del museo sulla mafia? –

Rush si bloccò mentre puliva il lavandino. "Una mostra sulla mafia? Ridicolo" pensò,ma la cosa più divertente era che lei volesse lui come accompagnatore.

-Sai Jack ha detto che porterà, quella bruna, come su chiama. –

-Cosa? -chiese il bruno -Hai visto Jack?-

-Oh si. Due giorni fa in un pub. Mi ha detto lui doveri e mi ha parlato della mostra. –

Il ragazzo chiuse i palmi per non spaccare tutto.

-E cos'altro ti ha detto?- disse cercando di essere il più calmo possibile.

-Ah si. Che chiederà alla sua ragazza di sposarlo, non è romantico?-

Rush scaraventò la bottiglia a terra.

'Sposarlo?' Mon non avrebbe accettato e lui doveva aumentare queste possibilità.

Uscì di casa con solo i pantaloncini e bussò alla porta. Mon aprì e il suo sorriso si spense quando vide che era Rush. Lui la squadrò e cercò di calmarsi, ma non c'è la fece. La tirò a se e la baciò.

Cercava di dimostrarle che era sua, che la voleva più di qualsiasi cosa al mondo.

La ragazza fu colta alla sprovvista, ma ricambiò il suo bacio, perché non riusciva a resistergli. Lui prese la ragazza da sotto il sedere e lei agganciò le gambe alla sua vita.

Il ragazzo mosse il bacino per farle sentire quanto la volesse. La ragazza sospirò e lui appoggio la fonte sulla sua.

-TU. NON. LO. SPOSI.- disse Rush prima di farla scendere e poi ritornare in casa sbattendo la porta.

Mon cercò di stare restare in piedi, ma non ci riusciva, le gambe le tremavano.

Poi quelle parole, "Tu non lo sposi", le rimbombavano nella testa.

Rientrò in casa, senza preoccuparsi delle sue labbra rosse, il suo vestito alzato, i suoi capelli scompigliati e le sue guancie di un rosso acceso.

Entrò nella sua stanza e mandò un messaggio a Jack:

"Non possiamo vederci, non mi sento. Ci sentiamo domani. Baci."

Niente ti amo, niente mi manchi, niente. Perché in fondo non riusciva ancora a ragionare razionalmente.

Si sentiva così esterrefatta da quel bacio e quella possessività che quando si stese sul letto e chiuse gli occhi, sorrise dopo tanto tempo, sentendosi in pace con se stessa.

Perché era questo il suo Rush.

Era il suo sorriso migliore.

NOTA AUTRICE

Auguri a tutte.

Ecco qui un nuovo capitolo. Allora, cosa ne pensate di queste storia?

Lasciatemi un commento e un voto.

Vi ricordo la mia nuova storia "Un regale inganno."

Alla prossima, Mon.

My next mistake-The Mafia TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora