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Rush aveva un mal di testa atroce. Cercò di toccarsi la testa, ma le sue mani erano legate dietro la schiena. Aprì gli occhi e poi ricordo.

-Mon- sussurrò, con la voce ancora impastata dal sonno.

Si guardò in torno, era seduto al centro di una stata, probabilmente una cantina, e in un angolo c'era un letto. Vide un piccolo corpo contorcersi.

-Mon.- cercò di parlare ma la testa li scoppiava.

Aveva le gambe libere per questo strisciò fino al letto. La sua piccola Mon aveva le mani legate, dietro alla schiena, ma la cosa peggiore era che aveva un incubo. Si girava e si rivoltava in quel misero letto.

-Scheggia- sussurrò più volte finché la ragazza non aprì gli occhi.

Incontrare quegli occhi verdi che aveva sognato in quelle poche ore la fece piangere, voleva abbracciarlo,ma aveva le mani legate.

-Fanculo. - disse la bruna mentre incominciava di nuovo a piangere.

-Tranquilla piccola, due minuti e siamo fuori di qui.- disse il ragazzo.

La ragazza guardò Rush mentre faceva passare le braccia da sotto il sedere per poi riportarle davanti, come quando erano bambini.

Slegò il nodo e liberò anche Mon.
-Proprio come hai vecchi tempi. Solo che un tempo era per gioco.- sussurrò la bruna.

-Mon non sanno chi hanno rapito. Sono dei principianti. - disse il ragazzo nel momento stesso in cui la porta veniva spalancata e appariva un ragazzo.

Rush sorrise.

-Max ma che fai? Rapire Mon Scott non mi sembra utile.- disse Rush guardando uno degli scagnozzi di una piccola banda di New York.

Max guardò prima la ragazza poi il suo vecchio amico d'infanzia.

Non ci pensò nemmeno, sbatte contro il muro l'uomo che gli aveva rapiti.

-Avevo detto una ragazza nel parco, no la proprietà del parco e del tuo fottuto culo.-

Mon guardò Max ricordandosi di tutte le volte che giocava con lei e Rush.

-Max. Cerca di tenere a bada i tuoi bambini, questa cosa non farà piacere ad Adam. - disse la ragazza con quel tono arrogante che aveva acquistato da qualche anno, frequentando ambienti del genere.

Max annuì lasciando cadere quell'uomo a terra.

-Prego, vi accompagno a casa.- Disse Max.

-Penso che tu abbia fatto abbastanza. Andiamo da soli a casa.- disse la ragazza uscendo dalla porta seguita subito dopo da Rush, che la guardava con ammirazione.

-Ciao amico.- disse Rush dando una pacca sulla spalla a quello che in meno di un'ora, non avrebbe mai voluto toccare la piccola Scott, perché tutti sapevano la fine che facevano se la toccavano e le alternative non erano belle.

Mon percorse il corridoio meravigliosi di non aver riconosciuto la stanza.

Erano in uno dei casinò in cui il padre la portava spesso da piccola.

Rush la raggiunse e le posò un braccio sulla spalla, ma no per protezione, ma per appartenenza, per far capire a tutti che lei era sua.

Come quando erano piccoli e Mr Scott, parlava dì tutti i pericoli che avrebbero affrontano.

Ancora una volta erano insieme, per questo Mon non diede molto peso, quando salirono sul taxi e lui abbraccio, e lei non solo ricambiò l'abbraccio, ma per la prima volta dopo anni, si addormentò serena.

-Mr Scott, Mon dorme ancora.- disse Rush.

Mon dormiva ancora nel suo letto. Rush non voleva svegliare le ragazze per questo l'aveva portata nel suo appartamento.

L'aveva sfilato i pantaloni con un occhio chiuso, ma la verità era che a ogni tocco sul suo corpo si sentiva rinato, e la relazione che scaturiva era ben evidente nel cavallo dei suoi pantaloni.

-Rush, manderò qualcuno da Max. La mia bambina non si tocca.- disse Mr Scott prima di chiudere la telefonata.

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli e poi andò in camera. Resto con i pantaloncini voleva sentire il contatto con la pelle di Mon.

Avvolse un braccio intorno a quella piccola vita, le diede un bacio tra i capelli, coprì entrambi con una coperta e per la prima volta, dopo quasi sei anni, entrambi non ebbero incubi.

Avevamo trovato la loro metà e la loro pace.

NOTA AUTRICE

Ragazze scusate il ritardo.

Tra il mio compleanno [si ho compiuto 17 anni, 11 marzo] e l'influenza, non ho avuto tempo.

Comunque eccomi qui, lasciatemi un commento e un voto.

Vi ricordo la mia nuova storia "Un regale inganno."

Alla prossima, Mon.

My next mistake-The Mafia TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora