Mi pento di tutto...

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•capitolo 12

POV. LOGAN
Sto per ingranare la marcia,quando mi squilla il telefono.

"Aspetta qui." dico ad Ariana togliendomi la cintura e in risposta ricevo una linguaccia.

Alzo gli occhi al cielo e scendo dalla macchina.

"Pronto."

"Logan,dove sei?" mi chiede Justin.

"Sto tornando a casa,perchè?" chiedo tappandomi un orecchio,non sentendo nulla a causa del volume troppo alto.

"Ma come alle quattro te ne vai!?" dice incredulo.

"Devo riportare Ariana a casa,è sbronza da far schifo!" esclamo allontanandomi di poco.

"Come vuoi,ci vediamo domani a scuola?"

"Se mi sveglio. Dai ciao." appena attacco il telefono il suono del clacson mi fa sobbalzare.

"Ma che cazzo fai!?" grido.

Non posso crederci,io la porto via dalla festa,dopo che mi ha insultato,ha pure il coraggio di sbuffare. E sono io lo stronzo!

Salgo in macchina e il telefono vibra. Un messaggio.

-Dobbiamo parlare.- Papà,perfetto.

Mi ci mancava lui sta sera,ora però porto a casa a Ariana e poi vado da lui,forse... forse no.

Ingrano la marcia e inizio a guidare fino a casa.

"Siamo arrivati." dico voltandomi verso di lei.

La trovo addormentata che respira regolarmente. È così dolce e innocente. Però mi ha ferito con quelle parole,pensa davvero quelle cose di me?

Scendo dall'auto e raggiungo la sua portiera. Le slaccio la cintura stando attenta a non svegliarla.

La prendo stile sposa,cazzo non credo nemmeno io a quello che sto facendo. Meglio che questa storia rimanga fra me e me.

Apro il portone ed entro in ascensore. Apro la porta dell'appartamento,dopo averla chiusa,vado a mettere Ariana nella sua stanza.

Non puoi lasciarla andare a dormire vestita.

Vero,un momento io non so se sia diciamo "giusto" spogliarla.

Ma che ti frega,fallo e basta. Tanto di lei non ti importa,giusto?

Giusto.

Perfetto ora parlo anche da solo.

Le tolgo la borsetta che poso sul comodino e poi le tolgo le scarpe. Appoggio le mani sulla sua schiena e le tiro giù la zip del vestito. Glielo sfilo e glielo appoggio sul letto.

Guardo il suo corpo rimasto solo con un intimo bianco. È stupenda.

Tolgo quei pensieri dalla testa e vado nella sua cabina armadio. Cerco un pigiama a caso,ma zero. Ma dove li tiene i pigiami?

Torno in camera. La copro con la coperta per non farle prendere freddo. Mi siedo un attimo accanto a lei.

Passo una mano sulla sua schiena,è così dolce e indifesa. Da quando è arrivata,non fa altro che cercare di mettermi i bastoni fra le ruote. Eppure quel suo atteggiamento mi attrae così tanto.

POV. ARIANA
La luce del sole filtra dalla finestra e puntualmente mi arriva sul viso.

Mi tiro su a sedere portando una mano alla testa. Mi fa malissimo,come se dentro al mio cervello corressero migliaia di mandrie impazzite di elefanti.

Noto alla fine del letto il mio vestito e per terra le scarpe. Sul comodino c'è addirittura la mia borsetta. Ma che diavolo sta succedendo?

Mi guardo intorno titubante,non capendo. Abbasso per caso lo sguardo e noto che sono solo in intimo. Okay,ora sono molto confusa.

Vedo all'estremità del letto che c'è qualcosa sotto le coperte,e sicuramente non è il mio pinguino.
Percorro con gli occhi,fino a scovare un ciuffo biondo. Logan.

Mi porto entrambe le mani alla testa. Dio,che ho fatto!

"Avanti,Ari,ricorda!!" dico fra me e me dandomi piccoli colpetti sulla testa,sperando di ricordare la sera prima,o meglio la notte.

Allora sono andata alla festa,ho bevuto qualche drink e... e... e poi? Poi il vuoto,una grande buco nero.

Mi copro con le lenzuola e scuoto leggermente Logan. Dopo un po' si sveglia. Ha tutti i capelli arruffati ed è senza maglietta,oh no che cazzo ho fatto?

"Buongiorno principessa." mi sorride strofinandosi gli occhi.

"Che ore sono?" chiede.

"L-le 6:20,ma ora non è importante. Che cavolo è successo?" chiedo con paura per la risposta che possa darmi.

"Innanzitutto bel reggiseno." ride.

"Sono seria. Che è successo?"

"Ecco..." inizia ma lo interrompo.

"Vedi-" comincio alquanto imbarazzata.

"Se... io e te,insomma... te e io,avessimo fatto... qualunque cosa,abbiamo almeno usato le.. precauzioni?" farfuglio guardando da qualsiasi parte mentre mi torturo le mani.

"Ammetto,che ero molto tentato,ma non eccitato,in più tu eri sbronza. Ti ho semplicemente portato a casa,dato che uno ti si strusciava addosso,ti ho messo a dormire,ma non ho trovato nessun pigiama,insomma dove cavolo li tieni? E poi devo essermi addormentato." spiega alzandosi.

"Senza maglietta?"

"Mi piace dormire senza maglietta." afferma con un sorriso beffardo.

"Capisco,in ogni caso non avresti dovuto,infilarti nel mio letto e tutto." dico.

"Ti ho semplicemente aiutato,non pensare chissà cosa!"

È piuttosto brusco. Cioè perchè ha fatto quelle cose,se la mattina dopo deve essere così?

"Anzi in realtà non so nemmeno perchè l'ho fatto! Dopo tutto non sei stata molto carina nei miei confronti,avrei dovuto lasciarti li a farti sverginare da quel tipo e fregarmene. Me lo avevi promesso,che saresti stata attenta,invece hai fatto la ragazzina. Sembravi una fottuta 15enne alla sua prima festa." sputa acido.

L'ho trattato male,io non mi ricordo nulla.

"Io non mi ricordo,in ogni caso,mi dispiace." mormoro a occhi bassi.

"Perchè dovresti insomma,si sa che la verità la dicono solo i bambini e gli ubriachi,so esattamente cosa pensi di me,e finalmente hai avuto le palle per dirmelo in faccia. Tranquilla è tutto okay,sono abituato a farmi dare dello stronzo." afferma gelido.

Apre la porta e esce senza nemmeno darmi il tempo di ribattere.

Gli ho dato dello stronzo? Davvero? Io non ricordo assolutamente niente. Forse dopotutto l'ho giudicato male.

Mi pento davvero,forse non sarei nemmeno dovuta andare a quella maledetta festa!

Mi alzo dal letto e metto una vestaglia da camera,l'allaccio ed esco. Vado a prendere un aspirina per il mal di testa.

Torno in camera mia e vado a farmi una doccia. Prendo una semplice camicetta con del pizzo nero trasparente sulla schiena e dei leggins neri,insieme a delle ballerine nere.

Prendo lo zaino ed esco. Noto per terra una maglietta. Credevo di aver già messo i vestiti nel cesto dei panni sporchi.

La raccolgo ed è una camicia,da uomo.

Negli occhi tuoi pioveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora