Primo giorno

100 5 0
                                    

Angelica's pov

Più di una giornata per arrivare fino a Londra, un ritardo colossale dovuto alla mancanza di capacità e di organizzazione di qualsiasi mezzo di trasporto italiano,che avevo maledetto mentalmente nelle scorse 5 ore.Quando il taxi ci depose davanti casa non riuscii a trattenere la gioia nel realizzare che la mia vita stava finalmente prendendo una svolta decisiva. Il sorriso compiaciuto di mia madre una volta uscita dall'auto mi fece capire che anche lei aveva notato il mio stato di euforia, e prima che potessi rendermene conto le corsi incontro abbracciandola forte mentre il taxista ci aiutava a scaricare i bagagli.
"Siamo a Londra, a Londra, definitivamente." ripetei a me stessa correndo verso il portone della casa in stile inglese nella quale avrei passato il resto dei prossimi anni.

Sono Angelica,19 anni e ho vissuto con mia madre in Italia fino a un giorno fa, adolescente normale che odia la scuola ma adora tingersi i capelli e conosce meglio la vita del proprio parrucchiere che le formule di algebra. L'Inghilterra è il mio paese preferito, Londra è la città dei miei sogni e essere la con mia madre mi rendeva la persona più felice del mondo. Se mia madre si preoccupava del fatto che ero ormai lontana dai miei amici, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era la certezza di essere finalmente nel posto in cui volevo al momento desiderato. Aiutai mia madre a disfare le valigie e a sistemare la casa, e quando lei partii al supermercato, mi feci un bagno rilassante e mi sedetti nel giardino con una tazza di thè e una sigaretta a gustare il sapore della mia nuova vita, convincendomi che niente e nessuno avrebbe rovinato quel perfetto momento di gloria.

"Hey tu, hai un accendino?" sentii qualcuno chiamare nella mia direzione e bestemmiai mentalmente, prima di vedere un ragazzo saltare dalla tettoia della casa a fianco e ammiccare osservando la sigaretta nella mia mano.
Osservai il ragazzo magro con i capelli all altezza delle spalle e un sorriso da stronzetto per qualche minuto prima di ricompormi e afferrare l'accendino al mio fianco lanciandolo nella sua direzione.

"Grazie bella, non sei da molte parole noto." lo sentii ridacchiare prima che accendesse la sigaretta tra le labbra e mi rilanciasse l'accendino.
"Prego." sorrisi incitandolo a tornare al posto dal quale era uscito, indicando la tettoia con il dito.
"Uuh va bene, va bene." alzò le mani davanti a se soffocando una risata prima di saltare con un gesto agile, riaffacciandosi un secondo dopo.
"C'è una festa stasera da Joe, vieni magari." continuò lanciandomi un pezzo di carta che esitai a recuperare da terra.
"Ah, sono Jamie, e bel completino." ammiccò nuovamente sparendo, e fu allora che mi resi conto di essere uscita dal bagno in biancheria.

Alzai gli occhi al cielo maledicendo i maschi e l'eccessiva quantità di testosterone che probabilmente formava il 90% del loro organismo, e mi sporsi per afferrare il pezzo di carta stropicciato a terra, leggendo un indirizzo che sembrava non essere lontano da casa.

Sbloccai lo schermo del cellulare che segnava le 19:45, trovando un messaggio di mia madre che mi informava che avrebbe passato la serata fuori ad una cena di benvenuto che i suoi nuovi colleghi avevano organizzato, e che la spesa era rimasta davanti alla porta. Risposi di aver ricevuto il messaggio e mi diressi verso la porta portando le grosse buste fino alla cucina, pensando a come avrei passato il resto della serata prima che un idea insolita mi venisse in mente.
Entrai in camera mia richiudendo la porta dietro di me.
Perché passare la serata altrove se ero stata invitata ad una festa.

StormsTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang